317 – Possibile mai?

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Trascrizione

Giovanni: nell’ultimo episodio abbiamo detto che l’espressione “ma ti pare” esprime stupore e spesso anche fastidio.

Un utilizzo di cui ancora non vi ho parlato esprime esclusivamente stupore, solo stupore, ed equivale a “possibile mai?”. In sostanza ci si chiede, o si chiede ad un’altra persona, se mai una cosa sia possibile. Una cosa che se fosse vera mi stupirebbe molto.

Ad esempio:

Possibile mai che Giovanni abbia deciso che nel 2021 ci saranno due riunioni dei membri dell’associazione italiano semplicemente? Non si è mai parlato di due riunioni in un solo anno.

Equivale a dire: secondo te è possibile questa cosa? A me stupisce molto questa cosa.

Oppure:

Ma ti pare possibile questa cosa?

Il tono è fondamentale per escludere la possibilità che ci sia fastidio.

Sentite la differenza tra le due forme:

A questo punto dobbiamo vedere la differenza tra “è mai possibile?” e “possibile mai?”

La posizione di “mai” determina la differenza tra fastidio e stupore.

Se sono arrabbiato e infastidito devo dire:

È mai possibile che tu sia sempre in ritardo?

Se invece la mia è una domanda tranquilla. E io sono incuriosito e meravigliato, senza essere arrabbiato, dico:

È possibile mai che Giovanni voglia fare due riunioni in un anno?

Questa è una domanda vera e propria.

È possibile mai che neanche un episodio duri due minuti esatti?

Questa è più una lamentela, ma resa più gentile dall’aver posticipato il termine mai.

Se sbagliate non è molto grave, ma il messaggio che esce dalla vostra bocca non è esattamente uguale a quello che arriva alle orecchie di chi ascolta.

Potete usare “è possibile mai”, come abbiamo visto, anche per mitigare la frase, per non sembrare arrabbiati, o per educazione.

Ma è mai possibile che non ci sono libri di grammatica che spiegano questa cosa?

Ma è possibile mai che siate così convinti che la grammatica da sola, possa bastare?

Ma questo “mai” serve veramente a questo? E serve solamente a questo?

Solo la posizione è importante?

In realtà potremmo anche togliere “mai”. Ciò che aggiunge, quando lo mettiamo, è il fastidio, se messo prima e lo stupore, se messo dopo. Ma anche senza, se il tono è adeguato va bene lo stesso.

È (mai) possibile che nessuno ci abbia spiegato prima queste cose?

È possibile (mai) che Giovanni si sbagli?

Khaled: Ah… stai sfoderando un’altra espressione di stupore! Man mano cominciano a ronzarmi per la testa.

Ulrike: È mai possibile e possibile mai con significati diversi! Pavento proprio di scambiarle! Non resta che ripetere l’episodio. Pazienza!

– – –

L’inizio e/o la fine, o le frasi intermedie di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

316 – Ma ti pare

Audio

Trascrizione

Giovanni: oggi non mi va di fare l’episodio dei due minuti. Mi sento offeso perché qualcuno pensa che gli episodi sono troppo lunghi.

Emanuele: dai, Gianni, non fare il sostenuto e facciamo questo episodio!

Giovanni: ma ti pare che faccio il sostenuto? Stavo solo scherzando. Era solo una scusa per usare questa nuova espressione: ma ti pare!

Ho identificato quattro modi diversi di utilizzo.

Come L’ho usato io prima è un modo per allontanare un dubbio.

Significa: ma come puoi pensare questo. Bisogna specificare la cosa che stupisce e, enfatizzando il tono della voce, si manifesta stupore e un certo dispiacere, o anche un po’ di fastidio a volte.

Un secondo modo è per condividere un fastidio per qualcosa:

Ma ti pare normale quello che stai dicendo? (in tal caso pare sostituisce sembra)

Ma ti pare che mio figlio ha detto un sacco di parolacce questa mattina. Chissà dove le ha imparate!

Si tratta di una domanda, come a dire: che ne pensi tu? Non sei stupito quando me?

Ma ti pare che per andare in spiaggia libera quest’estate bisogna prenotare? Roba da non credere!

Il terzo modo è usato come formula di cortesia, quando una persona ti ringrazia:

Ti ringrazio molto.

Ma ti pare!

È come dire:

prego, non preoccuparti.

Figurati!

Ma di che!

Non c’è di che!

Si può usare anche dando del lei:

Ma le pare!

Non è affatto una risposta scortese, anzi forse è la più formale che esiste quando si dà del. Lei.

Anche questa in fondo In fondo poi è una modalità per esprimere stupore: meraviglia per un ringraziamento non dovuto.

Il quarto modo è da intendere sempre letteralmente, e “pare” è ancora una volta come “sembra”, ma più familiare:

Sei il peggiore degli amici!

Scherzi?

Ma ti pare che sto scherzando?

È una risposta un po’ arrabbiata.

Ma ti pare giusto questo?

In genere la prima parola “ma” si può anche togliere in ogni occasione. La sua presenza però serve a dare enfasi, ad accentuare lo stupore, o lo sdegno, o il fastidio.

Adesso Khaled, dall’Egitto, vi aiuta a ripassare alcune espressioni che abbiamo già spiegato negli scorsi episodi. Khaled è uno dei membri dell’associazione italiano semplicemente.

Khaled: Quando vado alla zona militare, mi preparo tutti i documenti, mettendo tutto in ordine. Là, il soldato mi chiede tutte le mie generalità, dicendo: “mi fornisca le sue generalità”.
Io presento le generalità richieste, poi mi dà il via libera. Poi vado dal medico, misurando la temperatura del corpo, e mi porta da altri due soldati. Questi mi ispezionano, chiedendomi di mettere le mani in alto. Senz’altro è la solita solfa che si fa con tutti, andando là. Se si dimentica un foglietto banale bisogna stare attenti, niente scuse perché sono duri di comprendonio.

Giovanni: ottimo ripasso Khaled. Nel frattempo mi è venuto in mente un ulteriore modo di utilizzo.

Equivale a Possibile mai?

Lo vediamo nel prossimo episodio.