Avvertire (ep. 1021)

Avvertire (scarica audio)

Emanuele: Oggi vediamo il verbo avvertire.

Ce ne siamo già occupati quando mio padre vi ha spiegato il verbo percepire, nella sezione dei verbi professionali.

Non fa male richiamare questo verbo anche in questa rubrica però, essendo di utilizzo molto frequente.

Tutti gli stranieri di livello intermedio sanno usare il verbo avvertire, ma immagino (smentitemi se sbaglio) solamente nel suo uso principale, vale a dire nel senso di “avvisare“.

Es:

ti avverto che non potrai tornare indietro

Avverti Gianni che il suo telefono è rotto

dobbiamo avvertirli subito

Spesso si tratta di pericolo o minacce, ma non è necessario in realtà. Ad ogni modo meglio usare “avvisare” in situazioni non pericolose.

In effetti, gli “avvertimenti” hanno spesso a che fare con le minacce o con qualcosa di cui preoccuparsi. Gli “avvisi” invece provocano generalmente meno ansia, a meno che non si riceva un avviso dall’agenzia delle entrate…

Dunque, il verbo avvertire generalmente si usa in modo simile ad avvisare, ma ha anche altri significati che si possono usare anche nel quotidiano.

Facciamo un esempio: se mi faccio male, posso dire che avverto un dolore.

In questo caso avvertire ha il significato di percepire, e si usa nello stesso modo.

Espressioni come “avverto qualcosa di strano” “avverto che sei arrabbiato”, “avverto dolore”, “avverto una certa tensione nell’aria” sono corrette e si possono usare senza problemi.

Nel quotidiano si preferisce usare il verbo sentire.

Senti dolore se ti tocco qui?

Sento che sei arrabbiato

Però “sentire” è spesso legato all’udito, similmente ad ascoltare. C’è un episodio anche su questo, mi ha detto mio padre.

Anche il verbo provare è spesso usato nelle stesse circostanze di avvertire, ma questo è un verbo più adatto per le emozioni personali.

Con le emozioni personali però, avvertire in genere non si usa. Non si usa dire “avverto rabbia” o “papà sta avvertendo tristezza”. Decisamente meglio usare “provare” in questi casi.

Posso farlo però se la sensazione viene dall’esterno.

Es:

Avverto tensione da parte vostra. Ditemi se sbaglio.

Avverto una certa mancanza di fiducia nei miei confronti

Avverto del pericolo

Si tratta di sensazioni sull’ambiente circostante, ma che potrebbero anche essere sbagliate.

Un ultimo modo di usare il verbo avvertire è con il significato di “considerare attentamente”, ad esempio: “avverti la tua decisione” o “avvertiamo ciò che ci sta per dire”

Vi avverto però che questa espressione non si usa quasi mai e qualsiasi italiano farebbe fatica a capirne il significato.

Ho voluto chiudere l’episodio con un avvertimento anziché con un avviso. Adesso l’episodio sarebbe terminato, ma mio padre mi ha avvisato che sarebbe il momento di fare un ripasso degli episodi precedenti.

Allora ciao e ci sentiamo presto.

– Ripasso in preparazione –

Membro1: Ho sentore che l’avviso di Marcelo sulle supposte sviste nell’esercizio sulla locuzione “vada per” sia passato in cavalleria, il che sarebbe un peccato. È possibile mai che Gianni non abbia visto l’avviso di Marcelo?

Membro 2 : Parlando di avvisi e avvertimenti, mi è venuto subito in mente il proverbio uomo avvisato mezzo salvato e anche un altro detto, meno famoso: “chi avvisa non tradisce” . Tra i due ci sono differenze? Eccome!

D’altra parte, siamo alla vigilia di due eventi importanti in famiglia: il primo è l’arrivo dalla Spagna di mia figlia, il secondo è il mio compleanno. Sì, sono un Sagittario con ascendente Toro e concordo pienamente con Gianni, cioè non sono di diverso avviso riguardo alle caratteristiche del mio segno descritte nel libro “Segni Zodiacali“, un’opera di Italiano Semplicemente che vi consiglio vivamente di leggere e rileggere!

Inoltre, va aggiunto che l’altra mia figlia, che abita in Uruguay, non è stata avvisata dell’arrivo della sorella dalla Spagna. Sarà un sorpresone per lei!

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Emanuele tour music fest 2023
Emanuele, in una foto recente, durante la sua esibizione (con vittoria finale) al Tour Music Fest 2023, categoria Pianisti Junior

Percepire – VERBI PROFESSIONALI (n. 88)

Il verbo “percepire”

Descrizione: vediamo il verbo percepire. Il verbo “percepire”, a seconda del contesto, è simile a verbi come “sentire”, “comprendere”, “riconoscere”, “avvertire”, ma anche a “ricevere,” “ottenere,” e “guadagnare”.

Durata: 12:35

I verbi professionali fanno parte del corso di Italiano Professionale. Per ascoltare e leggere l’episodio occorre far parte dell’Associazione Italiano Semplicemente (EntraRegistrati)

Non sentire ragioni (ep. 968)

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Trascrizione

Oggi voglio spiegarvi l’espressione “non sentire ragioni”. È interessante perché in questa espressione il termine “ragioni” non sta esattamente per motivi, motivazioni, come si usa solitamente, quanto piuttosto per opinioni, pareri, argomentazioni, spiegazioni.

Non sentire/ascoltare ragioni” è un’espressione che significa essere irragionevoli o testardi, rifiutandosi di ascoltare o considerare argomenti o spiegazioni razionali da parte di altre persone.

Quando una persona non sente ragioni, allora è inutile continuare a insistere e cercare di convincerla della vostra idea. È come se questa persona fosse sorda.

In effetti si può usare anche l’espressione “essere/sembrare sordi a“, tipo :

Sembri essere sordo alle nostre richieste.

Cioè:

Sembri non voler sentire ragioni

Magari si sta cercando di spiegare qualcosa, di far ragionare una persona, o di convincerla a fare qualcosa. Ma non c’è niente da fare. Non vuole sentire ragioni. Questa persona si comporta in modo irragionevole oppure si è intestardita e non vuole muoversi dalla sua posizione, nel senso che non si riesce a farle cambiare idea.

Ecco qualche esempio di come può essere utilizzata questa espressione in contesti diversi:

Mio fratello non sente ragioni quando si tratta di politica. Rimane sempre legato alle sue idee.

Abbiamo cercato di farlo ragionare sulla questione, ma non ha sentito ragioni.

Durante la discussione, lei non sentiva ragioni e continuava a ripetere le stesse affermazioni.

So già che quando discuteremo del progetto, lui non vorrà sentire ragioni e vorrà fare tutto a modo suo come al solito.

Se tu per una volta provassi a sentire le nostre ragioni, sarebbe più facile trovare un accordo valido per entrambi.

Per favore, se provano a convincerti, tu non sentire ragioni. Sii inflessibile.

Durante la riunione, le sue argomentazioni sono state ignorate perché nessuno voleva sentire ragioni e cambiare il progetto in questa fase finale.

L’espressione è sempre con la negazione: io non sento ragioni, tu non senti ragioni, eccetera.

Se non usiamo la negazione le cose cambiano. Possiamo ancora usare il termine ragioni (solitamente si usa il plurale) nel senso di argomentazioni, opinioni, spiegazioni e anche il verbo sentire (ma anche ascoltare in questo caso), ma poi senza la negazione dobbiamo anche specificare di quali ragioni parliamo.

Es:

Io sento sempre le ragioni di tutti.

Le nostre ragioni saranno ascoltate finalmente.

Resta dunque il senso del termine “ragione” inteso come dimostrazione, prova o argomento, di cui ci si vale in un ragionamento per convincere o difendersi.

Es:

lascia che Maria dica le sue ragioni e ti convincerai

prima di giudicare, ascolta le mie ragioni.

Non possiamo dire invece, ad esempio:

Tu senti sempre ragioni

Invece si può dire:

Tu non senti mai ragioni

Tu non vuoi mai sentire ragioni

Con la negazione stiamo parlando di ottusità, testardaggine, caparbietà, e l’espressione possiamo conservarla così com’è, senza specificare. Ma posso anche farlo, volendo.

Es:

Non voglio sentire ragioni da parte di nessuno

Come forma di ripasso, vi propongo di parlarmi di un’occasione in cui voi (o qualcun altro) non avete voluto sentire ragioni.

Ripasso a cura di Marcelo (Argentina)

Edita: al lavoro come dirigente mi è successo alcune volte di trovarmi di fronte persone testarde. Ricordo specialmente una volta, che vi racconto:

Hartmut: Ci incontravamo per decidere su un nuovo programma commerciale, e a un certo punto della riunione, uno dei partecipanti, propose con occhi scintillanti, lo sviluppo di una divisione dedicata alle vendite online.

Ulrike: Traspariva un’allegria contagiosa, rafforzata da un viso radiante.

Irina: A questo punto è sorto il commento del solito bastian contrario, che con superbia augurò un fallimento, supportato da uno sguardo sprezzante ma a essere sinceri senza alcun fondamento.

Paul: Senza sbuffarecontrarre i muscoli del mio viso, ma con uno sguardo affettato, gli dissi: ma, dai, continuiamo ad ascoltare rilassati e con molta attenzione, caldeggiando così la proposta con evidente complicità.

Jennifer: A quel punto, il mio sguardo ed attenzione si sono rivolti verso chi aveva fatto la proposta, e ricordai una frase che disse, che mi lasciò assorta nei miei pensieri: “il più grande piacere di una persona intelligente è quello di sembrare un idiota di fronte a un idiota che crede di essere intelligente”.

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