Corroborare – VERBI PROFESSIONALI (n. 83)

Corroborare

Descrizione: il verbo corroborare è molto simile a “suffragare”, ed ha molti punti in comune anche con “dimostrare”, “verificare” e “confermare”, “dimostrare” e “provare”. Corroborante invece è un aggettivo simile a rinvigorente e rigenerante.

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681 Essere provato

Essere provato

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Trascrizione

Giovanni: Dopo aver provato a spiegarvi, nell’ultimo episodio, uno degli utilizzi del verbo provare, oggi ne vediamo un altro.

Essere provato, infatti, è completamente diverso da aver provato.

Essere provati significa semplicemente essere stanchi, ma è una stanchezza che può essere di due tipi diversi.

Può essere una grande stanchezza, quindi essere provato è come essere stanchissimo, essere esausto, non avere più energie.

Il secondo uso si riferisce imvece ad una stanchezza diversa, non solo fisica ma anche mentale. Si può trasmettere anche un senso di sofferenza.

Ecco che allora una persona provata può esserlo perché non ha più le energie, fisiche o mentali, ma si può dire anche di persone che recano i segni di esperienze difficili o dolorose:

È una famiglia provata dalle disgrazie

Quest’uomo è visibilmente provato dagli anni

Sono veramente provato. Dopo 25 esami all’università e il dottorato non vedo l’ora di iniziare a lavorare.

Posso anche dire che:

Un contadino può essere provato dalla fatica

In questo caso si parla di fatica, ma non necessariamente di fatica di una giornata di lavoro, bensì quella di una vita di lavoro e sacrifici.

Provato è quindi un aggettivo, proprio come stanco e esausto, e si usa solo per le persone o al limite per un animale, che so, ad esempio un asino provato dalla fatica o un qualunque animale provato dagli anni, provato dall’età.

Potrebbe sembrare che non ci sia nessun legame col verbo provare, inteso come sperimentare, tentare.

Ma vediamo la frase seguente:

I ragazzi, dopo quattro ore di maratona, sono stati provati dallo sprint finale.

Oppure:

L’ultima salita mi ha provato!

In questo caso, essere provati da qualcosa si avvicina a “essere messi a dura prova” , o semplicemente “essere messi alla prova” .

Quando qualcosa ci mette alla prova, questa è una sfida da vincere, ed è una sfida molto difficile da vincere.

Non è sicuro che si riuscirà a vincere, perché la sfida ci metterà alla prova, ci metterà a dura prova.

La prova sarà dura e solamente provando si può verificare se possiamo veramente farcela.

La cosiddetta “prova” è infatti un sinonimo di sfida, qualcosa da superare, qualcosa che ci impegnerà duramente.

Dunque possiamo sentirci provati dopo che qualcosa ci ha messo a dura prova dal punto di vista fisico o mentale, ci ha estenuati.

È vero o no che la lotta contro il virus ha messo alla prova i sistemi sanitari di tutto il mondo?

È anche vero che tutti noi ma soprattutto i medici che sono in prima linea sono provati da due anni di lotta contro il Covid.

Notate che normalmente si usa il verbo essere, ma possiamo anche usare sentirsi:

Mi sento provato dalla fatica

Ci sentiamo provati da tanti anni di lavoro

Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

irina russiaIrina: Ciao a tutti. Vorrei rispondere a Marcelo e complimentarmi con lui per i suoi bei ripassi che ha fatto di recente. Riprendendo il suo discorso sull’attività fisica e l’alimentazione, direi che schiaffarsi sul divano dopo aver mangiato, magari dopo aver anche sforato col cibo, è una cosa normale da fare, no? Non sono un medico ma l’attività fisica dopo un pranzo abbondante direi proprio che sia il caso di evitarla.

Karin: Sì, lo penso anch’io. Trenta e anche passa minuti per il riposo, dopo aver mangiato a crepapelle credo sia la mossa giusta da fare altro che storie!

Albéric: guarda, con me sfondi una porta aperta, però bisogna comunque stare alla larga dai cibi troppo pesanti. State sempre sul chi vive riguardo all’alimentazione, altrimenti la pesantezza, giocoforza, è inevitabile e si rischia di prendere una brutta piega col tempo.

Hartmut: concordo. Va bene ogni tanto mangiare e divertirsi, ma si dà il caso che il colesterolo non si possa prendere alla leggera. Avete sicuramente ben presente il fatto che la cattiva qualità del sonno può essere un campanello di allarme per il colesterolo alto, vero? Livelli alti, appunto, possono causare disturbi del sonno.

Anthony: per quanto mi riguarda, In quanto medico, ce ne sarebbero di cose da dire ma
non voglio tediarvi con noiosi paroloni scientifici. Sicuramente bisogna sgombrare la tavola dai cibi più grassi, che causano maggiore pesantezza . Non siate ossessionati però. Mangiare troppo fa male ma di qui a dire che un singolo peccatuccio di gola sia deleterio ce ne vuole. La parola d’ordine è “moderazione”.

Peggy: Io veramente ne faccio anche qualcuno in più di peccatuccio di gola, ma in compenso faccio molta attività fisica. Per tenere a bada il colesterolo poi mangio 5 porzioni di frutta e verdura al giorno e al contempo cerco di scegliere cibi ricchi di fibre come il pane integrale, legumi e cereali.

bogusia poloniaBogusia: ho capito, volete farmi sentire in colpa perché non so resistere a patate arrosto e salsicce? Ma non è colpa mia. Tra la mia voglia di moderazione e le salsicce che mi dicono “mangiami” la sfida è impari.

Ulrike: non me lo dire! Con me un piatto non resta mai Intonso! Inoltre sono di un goloso pazzesco! Ma da domani, quant’è vero Iddio, mi metto a dieta!

Khaled: e fu così che si mangiò tutto il frigorifero! Le ultime parole famose!

680 Provare qualcosa

Provare qualcosa (scarica audio

cosa provi per me?

Trascrizione

Giovanni: episodio 680 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.

Avete mai provato a parlare in italiano?

No? Perché non provate allora?

Provare è il primo passo verso il successo!

A proposito, sapete che il verbo provare ha più di un significato?

Non ha infatti solamente il senso di verificare, quindi non è solamente legata ai tentativi, alle prove, alle verifiche.

Ha a che fare anche con altre questioni. 

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357 Cimentarsi

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Trascrizione

Giovanni: in cosa vi siete cimentati recentemente?

Piuttosto, sapete usare il verbo Cimentarsi?

Allora ve lo spiego subito perché vi risulterà molto utile.

Intanto, come avrete notato, il verbo è riflessivo: Cimentarsi, come lavarsi e pettinarsi, esprime un’azione che si va verso sé stessi.

È solamente riflessivo però. Non posso dire “io cimento”, così come “io lavo la macchina” ad esempio. Invece devo dire:

Io mi cimento

Tu ti cimenti

Lui o lei si cimenta

Noi ci cimentiamo

Voi vi cimentate

Loro si cimentano

Cimentarsi è un verbo che serve a esprimere un’azione che riguarda l’apprendimento e la pratica di un’attività. È simile a provare, praticare, esercitarsi anche. Forse più simile a “mettersi alla prova”. Non è per niente informale come verbo. Potete usarlo senza problemi.

Quando si impara qualcosa e si prova a farlo, le prime volte possiamo dire che ci si sta cimentando a fare questa cosa.

Per specificare l’attività in questione si può usare “a” come preposizione, ma più frequentemente “nel” o “in”. Volendo anche “con”.

Es:

Io mi cimento nell’attività del webmaster.

Quindi io sto provando a fare il webmaster.

A me piace cimentarmi spesso in nuove ricette. L’ultima volta mi sono cimentato nel fare gli gnocchi.

Quindi si tratta di nuove attività, mai fatte prima, quindi provo, vedo se ci riesco, farò errori ma pazienza. Piano piano imparerò. Si potrebbe dire che “cimentandosi si impara”.

Si può usare nel lavoro:

Ci si può cimentare a fare qualsiasi mestiere

Ma anche e forse più frequentemente ci si cimenta nelle arti, e in tutte le attività piacevoli.

Ti sei mai cimentato nella pittura o in qualunque altra arte?

Io ho imparato ormai a fare episodi audio come questo, ma quando all’inizio mi cimentavo in questa attività, ero molto emozionato.

Adesso chiedo a qualche membro dell’associazione di cimentarsi in una frase di ripasso. Ci vorrebbe un nuovo membro, uno che non ha mai provato, ma va bene anche un membro più esperto.

Anthony: Avete visto quanti nuovi membri ci sono? SI ACCALCANO nel gruppo WhatsApp dell’associazione ormai. Ma se si considera la qualità del contenuto del sito, non c’è molto di cui CAPACITARSI. Infatti, se non MI DÀ DI VOLTA IL CERVELLO ricordo che, nei giorni scorsi, LA FORTUNA HA VOLUTO che si unissero al gruppo nuovi membri da almeno due nuovi paesi. Ormai c’e’ davvero una CATERVA di nazioni rappresentate tra i membri. E si vede già che questi nuovi membri CI METTONO DEL LORO nel gruppo e lo fanno SPESSO E VOLENTIERI. Direi che stanno fornendo davvero un APPORTO importante.

223 – COMPROVARE

Audio

Trascrizione

12 marzo, l’Italia è in emergenza Coronavirus: tutti gli spostamenti sono vietati se non per comprovate necessità.

Ma cosa sono le comprovate necessità?

Si tratta di dimostrare che ci sono necessità. Possiamo anche dire “provare” le necessità, ma in questi casi importanti si usa spesso “comprovare”, come se la comprova valesse più della prova.

La comprova? Questo termine significa infatti provare ancora, provare ulteriormente, fornire delle prove aggiuntive, in più, come una specie di conferma della prova già data.

Una specie di convalida quindi. Questo è la comprova. Ma il verbo comprovare, sebbene abbia proprio questo significato in molti contesti (quello di provare ancora una volta, convalidare) spesso viene usato come rafforzativo, come a indicare semplicemente una prova importante e si usa quindi in questioni importanti:

Questi documenti comprovano la mia innocenza

Certo, è come “dimostrano” ma sarebbe come dire: “sono documenti indiscutibili, si tratta di una prova importante, indiscutibile”.

Quindi anche nel questo caso, un caso di emergenza sanitaria, bisogna comprovare che si hanno delle reali necessità, bisogna comprovare le esigenze, le necessità. Ad esempio se vado a fare la spesa bisogna compilare un modulo, fare una dichiarazione personale in cui c’è scritto proprio questo, il che non basterebbe a dimostrare che ho necessità: la vera comprova sarebbe mostrare lo scontrino, la ricevuta del pagamento della spesa fatta. Quindi nella maggioranza dei casi comprovare significa semplicemente provare, dimostrare ma efficacemente.
Ora ripassiamo. Sentiamo com’è la situazione negli altri paesi del mondo.

Ulrike (Germania):

Non mi torna proprio che i responsabili della regione tedesca Nord Reno-Vestfalia, la regione più colpita dal corona virus non se la sentono di rompere gli indugi e lasciano aperte le scuole e le università. Sguarniti della dovuta precauzione prenderanno una brutta piega e alla fine saremo noi tutti a pagare lo scotto.

Sofie (Belgio):

In Belgio siamo di nuovo alle solite. Anche il nostro paese è finito nel mirino del Coronavirus ma siccome stiamo ancora senza governo nessuno se la sente di raccogliere la provocazione per mettere a punto le misure necessarie. Invece di tagliare corto e di incalzare la popolazione di provvedimenti i ministri restano ancora sul vago.

Andrè (Brasile):

Il Brasile sembrava fosse uno strappo alla regola e che l’epidemia del coronavirus non riuscisse ad ingranare nel mio paese, sennonché dopo le ultime notizie allarmanti, la popolazione è ora sulle spine. Hai visto mai che adesso troveranno un modo per bloccare la trasmissione! Di casi confermati ce ne sono 75 e se ne prevedono più di quarantacinquemilla nei prossimi mesi!

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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

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n. 159 – ACCUSARE IL COLPO – 2 minuti con Italiano semplicemente

File audio

Trascrizione

Giovanni: Oggi episodio n. 159 della rubrica “2 minuti con Italiano Semplicemente“. Lo so, chi scopre solo oggi italiano semplicemente e si accorge che deve recuperare 159 episodi accuserà forse il colpo ma ce la può ancora fare.

Accusare il colpo è l’espressione di oggi.

Strana come frase vero?

Accusare non significa forse incolpare? Non significa forse far ricadere una colpa su una persona?

Io ti accuso di avermi derubato.

Tu mi accusi di essere stato disonesto

Eccetera

Si, certo,  ma questo è solo uno dei significati.

Un secondo significato è invece legato alle sensazioni di dolore, o in generale alle sensazioni che si avvertono: risentire di qualcosa che ci colpisce, anche moralmente  Parliamo di cose negative dunque, dolori fisici o morali.

Sentiamo dolore? Allora posso anche dire “accusiamo dolore“.

Mi sento molto deluso per una sconfitta sportiva? Allora posso dire che accuso la sconfitta.

Significa che dopo la sconfitta sono cambiato, non ho più il buon umore di prima, sono deluso e adesso sono più debole per questo e potrei perdere anche la prossima partita.

Sono molto affaticato? Sono stanco? Allora accuso la fatica, faccio quindi fatica a riprendermi fisicamente.

Il tuo viso accusa un po’ di stanchezza, si vede che dormi poco recentemente.

Quindi parliamo in generale di conseguenze negative: accade qualcosa e in seguito accusiamo le conseguenze di questo: accuso fatica, accuso dolore, accuso risentimento.

È una sensazione quindi, simile a sentire, avvertire, provare, risentire, ma simile anche a “mostrare“: si sente qualcosa quindi, qualcosa di visibile: “accusare della stanchezza” ne è un esempio.

Cosa ha causato questo malessere? Non importa cosa sia, ma se è noto, se tutti sanno il motivo, l’origine,  la fonte di questo malessere, posso dire “accusare il colpo” perché è qualcosa che ci ha colpito, un “colpo” appunto, e gli effetti sono visibili, se non agli altri,  almeno alla persona che accusa il colpo.

Poverino,  l’ha lasciato la fidanzata e pare abbia accusato molto il colpo: non mangia più,  non beve più e non dorme più. Poverino!

Il termine “colpo” lo potete sempre usare, l’importante è che si sappia di cosa si parla. Adesso ripassiamo alcune delle espressioni precedenti. Il ripasso sta diventando sempre più importante e con l’aumentare degli episodi qualche volta sarà necessario ricapitolare per aiutarvi a ricordare.

Ulrike (Germania): Questo modo di praticare la lingua italiana, creando qualche frase di ripasso, vi dico che ha veramente un certo non so che. Quindi mi sono prefissa di farlo ogni tanto e voglio tener fede a questo proposito anche oggi.
In cosa verte questo ripasso? – mi potreste chiedere. Cosa vuoi raccontarci di bello Ulrike?
Io allora potrei tenervi sulle spine e restare sul vago, ma non voglio tirarvi un tiro mancino, anzi voglio essere sincera, tanto più che la verità verrebbe comunque a galla in men che non si dica.
Quindi ammetto che nonostante mi sia scervellata tanto, non riuscivo a sfoderare una storiella interessante con tutti gli annessi e connessi. Prima di andare in tilt ho così deciso di arrendermi. Che volete, almeno ho usato qualche espressione della rubrica “due minuti con italiano semplicemente”. Allora, forse la storia che vi ho raccontato non ha proprio la forma della “storiella interessante” a cui avevo pensavo all’inizio. Spero almeno che la “sostanza”, cioè il vostro interesse, non abbia risentito della “forma”. In entrambi i casi possiamo comunque dire che la forma è sostanza, e questa era l’ultima espressione che volevo usare oggi.

 

 

 

159_accusare_il_colpo

L’Inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con italiano semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!