Fare alla romana

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Facciamo alla romana?

Se andate al ristorante con amici, quando è il momento di pagare il conto, se volete potete fare alla romana, cioè potete dividere la spesa in parti uguali fra tutti i commensali, senza tener conto di cosa o quanto ha mangiato o bevuto ciascuno di loro.

Il conto viene 100 euro e siamo 5 persone? Se facciamo alla romana allora paghiamo 20 euro ciascuno.

Vi conviene mangiare parecchio!

Fare spallucce

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Giovanni: Buongiorno, oggi voglio spiegarvi una bella espressione italiana, ma prima della spiegazione voglio fare una proposta ai visitatori di Italiano Semplicemente.
La proposta è che chi si iscrive oggi alla newsletter del sito Italianosemplicemente.com riceverà in regalo l’accesso alla cartella dei primi 100 episodi audio della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente, grazie alla quale potrete iniziare un percorso di miglioramento della lingua italiana.

Se siete in grado di capire ciò che dico e che scrivo evidentemente farete grossi passi in avanti.

Quindi chi si iscriverà verrà abilitato alla cartella con questi 100 episodi audio.

Spero che di fronte a questa proposta non farete spallucce.

Questo è l’argomento di oggi: fare spallucce.
Fare spallucce significa dimostrare disinteresse o disprezzo nei confronti di chi afferma qualcosa che si considera irrilevante. Fare spallucce è un gesto abbastanza offensivo direi. Quando non siete interessati a qualcosa alzate le spalle come a dire: non mi interessa!
Si dice in modo più semplice “alzare le spalle”.
Vediamo qualche esempio:

Ragazzi, ho una proposta per voi. Spero non alziate le spalle.
Ho detto a mia moglie che avevo un regalo per lei ma ha fatto spallucce. Basta. Chiedo il divorzio!!
Sei un egoista. Fai sempre spallucce quando ti dico che ho un problema!

E’ un gesto quindi. Stiamo parlando del gesto di stringersi nelle spalle, o alzare le spalle leggermente. In realtà non serve solamente a esprimere disinteresse.

Il gesto può sostituire diverse frasi:

Non mi interessa
Boh, e che ne so io?
Io non ne so nulla.
Io non lo sapevo
Non so, non lo chiedere a me
Non saprei proprio
Non saprei che dirti
Ma che ne so!

Ci può essere quindi indifferenza ma spesso anche solo disinteresse. Dagli esempi fatti può sembrare che si faccia questo gesto anche quando non si conosce qualcosa.

In realtà non si fanno spallucce semplicemente quando non si conosce qualcosa, ma anche quando non si è interessati a questa cosa.

Spesso lo si fa anche quando ci si vuole giustificare di fronte ad un’accusa, quindi si accompagnano alcune frasi con questo gesto delle spalle.

Ma io non ne sapevo nulla!
Non è colpa mia!
Ma io non sapevo di fare una cosa sbagliata!

Allora se non fate spallucce 🤷‍♂️ anche voi alla mia richiesta iscrivetevi alla newsletter.
Se non sapete come fare potete semplicemente inviarmi una richiesta nella pagina della trascrizione di questo episodio.
Alla prossima.

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Attenzione.

Una ragazza acqua e sapone

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Che tipo di ragazza sei?

Oppure che tipo di ragazza è la tua fidanzata oppure tua figlia o tua nipote?

Se sei fortunato, puoi descriverla come una ragazza acqua e sapone.

Si può dire così di una ragazza che non fa uso di nessun trucco, nessun altro cosmetico al di fuori dei prodotti per l’igiene personale per valorizzare la propria bellezza.

Solo acqua e sapone dunque, che sono i prodotti più semplici al mondo per mantenersi puliti.

Ma si dice così anche delle ragazze sincere e semplici. Molto spesso si tratta di ragazze timide, ma questa non è una condizione necessaria.

C’è anche un’idea di innocenza, di inesperienza e di limpidezza (come l’acqua appunto).

La gioventù è invece necessaria.

Oltre i 30 anni difficilmente si può usare ancora questa definizione

A colpo sicuro

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A colpo sicuro” è una frase che si usa per indicare sicurezza.

Significa “sapendo di non sbagliare” e si utilizza quando si deve fare qualcosa che normalmente nasconde dei rischi ma fortunatamente stavolta conosco già il risultato finale.

Ad esempio:

Devo andare a Roma ma ho paura di trovare traffico.

Un consiglio: se vai nel mese di agosto vai a colpo sicuro. Stanno tutti in ferie!

Dove posso andare per non contrarre il covid?

Non muoversi da casa è l’unico modo per andare a colpo sicuro.

Si può usare anche “botta” al posto di “colpo” ma è più informale:

Quale sito scegliere per imparare l’italiano?

Con Italiano Semplicemente vai a botta sicura.

Ci vediamo al prossimo episodio di Italiano Semplicemente. Un saluto da Giovanni.

409 – Fermo restando

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Giovanni: Una locuzione abbastanza comune ma allo stesso tempo abbastanza difficile da capire per un non madrelingua è “fermo restando”.

Cercherò di dirlo nel modo più sintetico possibile.

Fermo restando si utilizza quando quello che stiamo per dire potrebbe portare a pensare qualcosa di diverso dalla realtà. Abbiamo paura che la nostra affermazione porti fuori strada il nostro interlocutore. Abbiamo paura di non riuscire a far capire bene il nostro punto di vista, il nostro parere.

Allora con “fermo restando” si introduce una affermazione che è la vostra idea principale sull’argomento, poi fate seguire un’altra affermazione, che è una cosa meno importante, oppure di pari importanza, quindi voi state aggiungendo qualcosa, che è qualcosa in più, una precisazione meno importante, oppure qualcosa della stessa importanza che però da sola non basta a chiarire la vostra idea.

Il motivo principale è però che non volete essere fraintesi. Per questo utilizzate “fermo restando“.

Facciamo prima a fare degli esempi. Se tu mi chiedi: Chi preferisci tra Trump e Biden?

Io potrei rispondere:

Fermo restando che io credo che siano entrambi non adatti a fare il presidente degli Stati Uniti per via della loro età, tra i due preferisco Biden oppure Trump

Ecco, quindi io ho espresso la mia preferenza, ma ho preferito chiarire che in realtà a me non piace nessuno dei due. Dovendo scegliere comunque sceglierei Biden oppure Trump.

E’ un’espressione che potete sostituire con “comunque“, oppure “ad ogni modo“, che però generalmente si trovano nella seconda parte della frase. “Fermo restando” invece sta prima o dopo, potete scegliere.

Vediamo altri esempi.

Fermo restando che secondo me si deve anche parlare il più possibile, se volete imparare l’italiano, più si ascolta e meglio è.

A me piacciono  molto i dolci, fermo restando che preferisco non mangiarli perché ho il colesterolo alto!

Potete quindi invertire:

Fermo restando che preferisco non mangiare dolci perché ho il colesterolo alto, a me piacciono  molto i dolci.

Questa frase può diventare:

A me piacciono molto i dolci, comunque preferisco non mangiarli perché ho il colesterolo alto!

A me piacciono  molto i dolci, ad ogni modo preferisco non mangiarli perché ho il colesterolo alto!

Vediamo un altro esempio:

Mi piace guidare la Ferrari, fermo restando che non andrei mai a più di 160 all’ora perché ho paura dell’alta velocità!

Adesso vediamo un breve ripasso degli episodi precedenti, fermo restando che se avete dubbi meglio andare a leggere o ascoltare l’espressione che non capite.

Anthony: Ormai che il congresso virtuale che ho organizzato con dei colleghi italiani è finito, MI TOCCA scrivere tantissime mail di ringraziamento per far loro conoscere il nostro apprezzamento per la loro disponibilità e partecipazione. Mi chiedo però se io possa fare UNO STRAPPO ALLA REGOLA e saltare questa norma di comportamento professionale.

Scherzo. Questa era solamente UNA DOMANDA RETORICA. So infatti di dover ATTENERMI a questo onere altrimenti DITEMI VOI se parteciperanno DI BUONA LENA la prossima volta!

Il fatto è che a scrivere queste lettere sono più che un po’ RESTIO perché mi risulta sempre difficile evitare toni RUFFIANI. Dunque, FERMA RESTANDO questa mia titubanza, è giunto il momento di ROMPERE GLI INDUGI e iniziare a scrivere queste maledette email.

Le spinte, le spintarelle e i calci nel sedere

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Buongiorno. Allora oggi vediamo un secondo significato del “calcio nel sedere“.
Nello scorso episodio vi ho detto che oltre al senso proprio che è quello di colpire il sedere di una persona col piede, c’è il senso di avere una mancanza assoluta di riguardo per una persona.

Date un’occhiata all’episodio o guardate il video se non ricordate. Ma dare un calcio nel sedere è anche un’immagine per indicare un aiuto ad una persona.

Si usa molto spesso in ambito lavorativo, e naturalmente l’espressione è informale.

Dare un calcio nel sedere ad una persona può significare “aiutare” una persona ad ottenere qualcosa. Qualcosa che questa persona non avrebbe ottenuto senza quel calcio.

In questo caso si usa il verbo “dare“: dare un calcio nel sedere e non prendere a calci nel sedere, come avevamo visto nello scorso episodio.

Questo calcio sarebbe quindi un aiuto a questa persona, un aiuto però illegittimo, o almeno ingiusto e antidemocratico.

In questi casi, in senso meno volgare si parla molto più spesso di una “spinta” o una “spintarella“, che significa piccola spinta, cioè in pratica un aiutino.

Se vogliamo esprimerci invece in modo più preciso e corretto si parla di favoreggiamento o raccomandazione. Il senso è lo stesso: un aiuto illegittimo.

Ad esempio:

Giovanni per ottenere quel posto di lavoro si è trovato una spinta.

Giovanni ha trovato quindi una persona che l’ha aiutato per ottenere quel posto di lavoro.

Per superare l’esame di matematica all’università c’è stato bisogno di una spintarella.

Stiamo parlando, sia ben chiaro, di un aiuto illecito, di qualcosa che non si dovrebbe fare.

Farò il concorso per diventare dirigente, ma non voglio nessuna spinta.

Disegno di Doris

Sicuro? non vuoi neanche una spintarella? Conosco un uomo molto importante che un calcetto nel sedere te lo potrebbe dare.

Sicurissimo, voglio farcela da solo. Senza alcuna raccomandazione.

Oppure:

Hai visto quel medico? E’ un vero incapace, ma è diventato in pochissimo tempo il medico più importante dell’ospedale a forza di calci nel sedere.

Ecco: usiamo i “calci nel sedere” soprattutto quando questa cosa non ci piace, quindi per manifestare una disapprovazione verso questi atti illegittimi.

D’altronde cos’è una spinta? Il termine spinta normalmente è usato per indicare la pressione su un oggetto o su una persona per farla spostare: Se date una spinta ad una bottiglia che si trova su un tavolo, questa bottiglia cade a terra, o comunque si sposta. Si usa il termine spinta anche quando occorre spingere l’automobile per farla partire:

Qualcuno mi aiuta a dare una spinta alla mia auto?

Lo stesso con una persona: una spinta provoca uno spostamento: quando due persone litigano e passano alle mani, possono iniziare a spingersi l’un l’altro. In effetti le spinte spesso hanno questo senso negativo: un atto fisico che serve a far cadere qualcosa.

La spinta di cui parliamo oggi serve invece a far superare un esame, serve ad aiutare una persona a ottenere un posto di lavoro. Dunque sarebbe un aiuto, ma resta un atto negativo, perché questa “spinta” favorisce questa persona ma sfavorisce tutte le altre persone.

Un’ultima cosa: la spinta in generale non ha solo un senso negativo. Infatti ha anche il senso di “incitazione“, quindi ad esempio la tifoseria allo stadio dà una spinta alla squadra, la incita, la spinge dunque.

Spinta quindi ha anche il senso di stimolo, da dare anche, ad esempio, ad una persona quando è indecisa. Ad esempio per intraprendere un’attività, o in generale a prendere una decisione. In questi casi non è necessariamente negativo. Può anche essere molto positivo.

Però non è certo il caso di usare “i calci nel sedere” in questi casi, a meno che questa persona sia veramente dura di comprendonio!

Prendere a calci nel sedere

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Buongiorno. Lascio la parola a mia figlia Elettra.

Elettra: Benvenuti su italianosemplicemente.com io sono Eletta e oggi parliamo di “calci nel sedere”.

Forse non dovrei parlarvi di questo… Non è molto gentile.

Il fatto è che i calci nel sedere sono usati in diversi modi nel linguaggio di tutti i giorni.

Allora: calci è il plurale di calcio, ma non parlo dello sport, ma del colpo che si dà col piede.

Se io do un calcio alla palla vuol dire che colpisco la palla col piede. Per questo motivo lo sport del calcio si chiama così. Perché si colpisce la palla coi piedi.

Infatti calciare significa colpire la palla col piede.

Allora dare il calcio nel sedere a una persona vuol dire colpire questa persona col piede. E questo colpo viene dato al sedere di questa persona.

Questo è il senso proprio, quello materiale della frase “dare un calcio nel sedere”.

Ma questa frase “dare un calcio nel sedere” può essere usata anche in senso figurato.

Quando qualcuno non ci piace perché ci crea problemi; non solo: quando vorremmo eliminare questo problema; non solo: quando questa persona ci ha offeso, ci ha fatto arrabbiare, di potrebbe venir voglia di cacciar via questa persona in modo brusco e senza alcun riguardo.

In poche parole ci viene voglia di dargli un calcio nel sedere.

Se non parliamo di persone, è sufficiente dare un calcio, sempre in modo figurato:

Dare un calcio alla sfortuna significa cacciar via la sfortuna, allontanare la sfortuna.

Si può anche dare un calcio alla fortuna però, e questo avviene quando non approfittiamo di un’occasione fortunosa.

Se ad esempio l’uomo più ricco del mondo chiede a Maria di sposarlo, Maria potrebbe non accettare questa proposta. Allora potremmo dire che Maria ha dato un calcio alla fortuna.

Ma dare un calcio nel sedere si può usare solo nei confronti delle persone, perché solo loro hanno un sedere, che è, come sapete, la parte posteriore del corpo. Si chiama anche in questo modo infatti: il posteriore.

Quando si dà un calcio nel sedere ad una persona può essere per diversi motivi.

Questa persona ha fatto qualcosa di sbagliato e voglio punirla. Allora la colpisco con un calcio nel sedere.

Sinceramente questo è un atto di rabbia e di prepotenza, uno sfogo personale che diventa violenza fisica.

Ma in senso figurato (e non fisico) possiamo usare questa espressione per allontanare, per cacciar via una persona senza mostrare alcun rispetto, quindi senza alcun riguardo, come ho detto prima.

Ad esempio se io sono il direttore di un’ azienda posso dire:

Giovanni mi sta creando un sacco di problemi. Se insiste con questo comportamento lo caccio dall’azienda a calci nel sedere.

Questo non è naturalmente un modo formale di esprimersi, e neanche un modo educato.

È invece un’espressione che mostra una forte arrabbiatura nei confronti di una persona che col suo comportamento non merita alcun rispetto.

Allora non dico:

Giovanni va allontanato

Mi devo liberare di Giovanni

Devo cacciar via Giovanni

Giovanni va eliminato

Invece, sono molto arrabbiato e manifesto questo mio sentimento avverso con una esclamazione più forte:

Giovanni va cacciato a calci nel sedere

Lo mando via a calci nel dedere

Posso usare anche il verbo prendere: prendere a calci nel sedere.

Se uso questo verbo sono ancora più arrabbiato:

Se non te ne vai da solo, ti prendo a calci nel sedere!

Questa è oltretutto un’espressione che può diventare ancora più volgare:

Giovanni va cacciato a calci nel/in culo!
Lo prendo a calci in culo!
Se non te ne vai ti prendo a calci in culo!

Ovviamente posso usare l’espressione anche per indicare che sono stato trattato senza rispetto, senza riguardo:

Sono stato trattato a calci nel sedere!
Perché dopo tanti anni di servizio vengo preso a calci nel sedere?

Non è giusto essere trattato a calci nel sedere!

Insomma essere presi o trattati a calci nel sedere significa essere trattati male, malissimo, senza rispetto, senza riguardo, senza umanità, senza gratitudine.

Se uso questa espressione per lamentarmi di come io sono stato trattato è perché credo ci sia stata un’ingiustizia.

Volendo, anche in amore potrei dire che la mia fidanzata mi ha trattato a calci nel sedere se non non ha avuto rispetto per me, è un’espressione molto forte naturalmente.

Anche qui c’è mancanza di rispetto, di gratitudine. È simile a “essere trattati come un cane“.

Ma non ho detto ancora il secondo significato dei “calci nel sedere” . Un significato stavolta positivo.

Ne parliamo nella seconda parte dell’episodio domani.

408 – Non si pone

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    Giuseppina: Vi siete mai posti il problema di conoscere il significato del verbo porre?

    Ne abbiamo parlato nella lezione 19 del corso di Italiano Professionale, dove si è parlato di porre una domanda.

    In quel caso porre è analogo a fare, che è più informale: “fare una domanda” è come “porre una domanda”.

    Anche un dubbio si può porre, e la cosa è del tutto simile alla domanda.

    Porre in questo caso ha un senso simile a mostrare, esporre, far vedere, presentare, far emergere, verificarsi.

    State ponendo una questione, la state cioè mettendo all’attenzione delle persone con cui parlate.

    Oggi però vorrei parlarvi di “si pone” e di “non si pone“, quando parliamo di problemi e di questioni, cioè con le cose di cui parlare.
    Il senso è: ha senso parlare di una cosa? Il problema esiste veramente? E’ il caso di parlarne? Cioè il problema si pone o non si pone?

    Signori, si pone un problema a questo punto.

    Significa che c’è un problema, che è emerso un problema, che bisogna affrontare un problema. E’ il caso di parlarne.

    Se invece dico:

    Il problema non si pone

    Significa che non c’è alcun problema. Non è il caso di parlarne. Facciamo qualche esempio:

    E’ una bella giornata. Se oggi avesse piovuto, non saremmo potuti andare al mare. Ma il problema non si pone.

    Quindi vedete che quando usiamo “non si pone” è perché non siamo in quel caso, non siamo in quell’eventualità. Infatti oggi è una bella giornata, non piove, quindi il problema che è stato posto, in realtà non si pone.

    Si pone una questione a questo punto:

    Quando uso “si pone” e “non si pone” posso anche parlare di una persona.

    Ad esempio “Giovanni si pone dei limiti” oppure “Francesca si pone in contrasto con Giovanni” o “Giuseppe si pone in contrapposizione con l’azienda” eccetera.

    Ma in realtà in questo episodio volevo parlarvi solamente di problemi e questioni che si pongono oppure che non si pongono, cioè problemi o questioni che emergono e quindi di cui si deve parlare oppure no.

    Questo è quanto. Ah no, manca ancora il ripasso del giorno:

    Ulrike:
    Datemi manforte con un consiglio amici. Ieri mi sono trovata a tu per tu con una mia amica. Lei mi ha colto/a alla sprovvista dicendo che il Covid 19 non esiste. Al che ho perso la pazienza e le ho risposto duramente cioè le ho dato dell’l’imbecille senza mezzi termini. Lei c’è rimasta malissimo.

    Irina:
    Può darsi che tu abbia calcato troppo la mano, il che sarebbe del tutto comprensibile però. Come si fa ad ignorare le notizie giornaliere su un continuo crescendo dei nuovi casi di contagio col virus? Ma dimmi tu!

    Lia:
    Tant’è vero che c’è anche un crescendo del numero dei pazienti ricoverati in ospedale, ragion per cui si paventa un collasso del sistema sanitario. Urge una svolta sennò ne pagheremo uno scotto mortale.

    Doris:
    Torniamo a bomba amici. Ulrike ci hai chiesto un consiglio. Allora io penso proprio che la tua amica sia da prendere con le molle con le sue fesserie sul Covid, ma secondo me devi comunque smorzare i toni nei suoi confronti. È sempre un’amica.

    Sofie:
    Hai proprio ragione Doris. Ci basta che il Covid stia rovinando la salute e l’economia dei paesi. Sarebbe troppo dover annoverare fra i suoi postumi anche la perdita di amicizie.

A caldo e a freddo

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Trascrizione

Benvenuti su italianosemplicemente.com io sono Giovanni e oggi parliamo di “temperature“.

Parliamo di caldo e di freddo, che con la preposizione “a” davanti diventano una frase (anzi, due frasi) con un significato preciso.

Fare qualcosa “a caldo” significa fare questa cosa poco dopo l’accaduto. Poco dopo che è successo qualcosa.

Parliamo di emozioni, quindi “a caldo” si intende quando ancora è ancora viva l’emozione.

Ad esempio:

Ho saputo del risultato delle elezioni e la mia reazione a caldo è stata di gridare a squarciagola: abbiamo vinto!!

Quando si dice che bisogna contare fino a 10 prima di rispondere quando riceviamo un’accusa o un’offesa in pratica stiamo consigliando di non reagire a caldo, di aspettare un po’, perché avrebbe la meglio l’istinto e non la ragione.

Aspettare 10 secondi serve a far raffreddare le emozioni e a far prevalere la ragione sull’istinto. Questa è una reazione a freddo.

Normalmente “a caldo” e “a freddo” si usano in questo modo, quando si parla di risposte, di reazioni, ma si può usare anche quando parliamo di fare movimenti a caldo o a freddo.

Se faccio attività sportiva ed inizio a fare esercizi molto intensi, senza riscaldamento muscolare, posso anche farmi male. Allora è meglio non fare dei grossi sforzi a freddo o movimenti particolari.

In questo caso meglio fare questi movimenti a caldo,dopo che ci siamo riscaldati.

La preposizione “a” anche in questo caso ha un significato simile a “quando“, nel senso che indica un momento preciso, proprio come abbiamo già visto nella frase “a babbo morto”.

Ci vediamo alla prossima espressione. Un saluto da Giovanni.

A presto (ecco un altro esempio).

👋 Ciao

407 – A buon mercato

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Video in costruzione

Trascrizione

Giuseppina: Quanto costa un computer?

Esistono computer cari, cioè che costano molti soldi e esistono computer a buon mercato.

Certo, un computer non si trova in vendita al mercato, perché al mercato si trova frutta, verdura, carne e pesce, quindi generi alimentari.

Ad ogni modo quando il prezzo di un qualsiasi prodotto è basso possiamo dire che quel prodotto è a buon mercato.

Significa che costa poco, che si può acquistare con poca spesa, che è un prodotto economico.

Si dice anche che è a buon prezzo.

C’è però, attenzione, anche qualcosa in più in un prodotto a buon mercato. Anche la qualità è più bassa.

Ma c’è anche un’altra cosa da dire sulla frase “a buon mercato“.

Esiste infatti l’espressione “cavarsela a buon mercato” che si usa quando una persona deve pagare non per un prodotto ma per una colpa.

Se si fa qualcosa di sbagliato e le conseguenze non sono troppo negative, ebbene si può dire, spesso in modo ironico, che questa persona se l’è cavata buon mercato.

Quindi non andata troppo male, il prezzo da pagare non è stato così alto come ci si aspettava.

Si usa in modo ironico; si intende dire probabilmente che le conseguenze dovevano essere peggiori.

Vediamo qualche esempio:

Due studenti non hanno studiato ma il professore è stato buono e ha deciso solamente di a sgridarli, senza mettere loro un brutto voto.

Possiamo sicuramente dire che i ragazzi se la sono cavata a buon mercato.

Insomma, non gli è andata così male come poteva accadere.

Un secondo esempio:

Mio figlio rientra alle 4 del mattino quando invece diceva rientrare a mezzanotte.

Appena arriva io gli dico: stavolta non te la caverai a buon mercato. Non uscirai più per un mese, così impari a trasgredire alle regole!

Giovanni: Bene ragazzi e grazie mamma. Adesso ascoltiamo un ripasso delle puntate precedenti dalle voci di Irina, Ulrike ed Hartmut, membri dell’associazione italiano semplicemente.

Irina: Mi fa specie che nostro figlio mi dia volontariamente manforte ai lavori domestici oggi ..
Di solito, trova sempre un pretesto per smarcarsi da queste mansioni o li esegue a malincuore. Metterei la mano sul fuoco che non si è attenuto alle regole a scuola e molto probabilmente ha combinato dei guai .
Ulrike: può darsi . beh. In ogni caso sembra che abbia la coscienza sporca e ora fa il ruffiano affinché non gli facciamo una cazziata. Comunque sbaglia di grosso a pensare di farla franca.
Hartmut: ma vi pare! Si dà il caso che voglia fare un figurone nei confronti della nostra tata poiché l’ha preso una cotta per lei. Altro che storie!