Il verbo predicare, la predica e il predicozzo (ep. 1065)

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Trascrizione

Vediamo il verbo predicare.

Per predicare, prima di tutto, occorre che ci sia qualcuno vicino a voi. Altrimenti sembrerebbe che stiamo “predicando nel deserto”.

Questa è una simpatica espressione molto utilizzata.

Partiamo però dal significato del verbo predicare. Predicare significa spiegare pubblicamente una religione.

Ad esempio si può predicare il Vangelo.

Significa leggere e spiegare ciò che c’è scritto.

Predicare è ciò che fa il prete durante la messa cattolica e in generale ciò si fa in tutte le religioni per diffondere e spiegare la religione ai fedeli

C’è anche un senso figurato però.

Predicare può anche usarsi per sostenere pubblicamente un ideale, un’ideologia, un pensiero, quindi similmente a “promuovere”.

Es:
predicare la pace.

Predicare la pace significa promuovere la pace attraverso parole, azioni e comportamenti che favoriscono l’armonia, la comprensione e la risoluzione pacifica dei conflitti.

Le persone che predianno la pace sono spesso leader spirituali, attivisti per i diritti umani, pacifisti, leader politici impegnati nel dialogo e nella diplomazia, e organizzazioni internazionali che lavorano per la risoluzione dei conflitti e la promozione della cooperazione mondiale.

Il verbo “predicare” può essere conunque utilizzato in diversi contesti, non solo quello religioso o parlando di pace.

Si può predicare la parola di Dio o insegnare i principi di una religione, ma si possono anche
predicare ideali politici o promuovere determinate politiche.
Si può predicare la giustizia, l’onestà, la compassione, ecc., incoraggiando comportamenti virtuosi.
In ambito culturale c’è chi predica la tolleranza, il rispetto reciproco e altri valori culturali.
Possiamo anche predicare la nostra filosofia di vita o un approccio particolare a problemi o situazioni.
Un professore può anche predicare un concetto o un insegnamento.

Quando si predica si vuole insegnare qualcosa o si vuole spingere delle persone ad assimilare un concetto o una teoria, e l’obiettivo è diffondere questa idea in modo che tante persone la conoscano e possibilmente contribuiscano anche loro alla sua diffusione.

Il termine “predica” però se da una parte si può riferire a un discorso, solitamente di natura religiosa, in cui vengono esposti e spiegati insegnamenti morali o religiosi, dall’altra può anche essere utilizzato in senso più ampio per indicare un discorso moralizzatore o serioso su un argomento specifico, anche al di fuori del contesto religioso.

Es: mio padre mi ha fatto la solita predica perché sono tornato troppo tardi stanotte.

Questa è una sorta di “cazziatone” in questo caso. Niente di religioso. Piuttosto una cosiddetta “ramanzina” quindi un discorso sul modo corretto di comportarsi. Spesso si sente dire anche “predicozzo“.

Si usa questo termine per indicare un rimprovero paternalistico per lo più bonario. Si tratta sempre di una ramanzina ma è un ammonimento fatto in tono amichevole. Diciamo che si tratta di una amichevole paternale.

All’inizio ho parlato di “predicare nel deserto“. Questa è un’espressione idiomatica che non va interpretata alla lettera. Non significa essere soli nel deserto e parlare senza che nessuno ci ascolti.

Invece “predicare nel deserto” si riferisce a parlare o cercare di convincere qualcuno o un pubblico su qualcosa, ma senza ottenere alcun risultato o senza avere un’attenzione significativa. In pratica, significa parlare o agire senza essere ascoltati o senza che ci sia un impatto significativo sulle persone o sulla situazione.

Es:

Se il papa cerca di promuovere la pace in una zona dove c’è una guerra e il conflitto è così radicato che nessuno è disposto ad ascoltare o ad impegnarsi in negoziati, potrebbe sentirsi come se stesse predicando nel deserto:

Il papa predica nel deserto.

Oppure in ambito lavorativo può significare suggerire dei miglioramenti in un ambiente di lavoro ostile.

Se un dipendente propone costantemente idee per migliorare l’ambiente di lavoro in un’azienda dove la cultura aziendale è resistente ai cambiamenti e non c’è volontà da parte dei dirigenti di ascoltare, potrebbe sentirsi come se stesse predicando nel deserto.

Terzo esempio:

Cercare di sensibilizzare sul cambiamento climatico in un gruppo di scettici. Se una persona cerca di sensibilizzare i suoi amici su questioni ambientali, ma il gruppo è completamente indifferente o addirittura scettico sul cambiamento climatico, potrebbe sentirsi come se stesse predicando nel deserto.

Quanto alla lingua italiana ed al metodo proposto da Italiano Semplicemente, io spesso predico il rispetto delle sette regole d’oro e non credo affatto di predicare nel deserto.

Rispetto al verbo pontificare, qual è il confine tra predicare e pontificare?

Una cosa è esporre o insegnare principi, valori o credenze, spesso con l’intento di influenzare o persuadere gli altri. Un’altra cosa è parlare o esprimere opinioni in modo autorevole, dogmatico o presuntuoso, senza necessariamente avere un pubblico disposto ad ascoltare o senza tenere conto delle opinioni altrui. Quando si pontifica c’è in senso figurato una certa arroganza o supponenza nell’affermare le proprie idee.

Quindi mentre “predicare” implica spesso un intento di condividere insegnamenti o valori con altri, “pontificare” può avere una connotazione più negativa perché come si è visto anche lo scorso episodio, pontificare può significare parlare in modo autoritario o dogmatico, senza accettare opinioni diverse.

Ulrike: Si potrebbero anche menzionare i modi di dire: “predicare bene e razzolare male” e “da che pulpito viene questa predica”.

Certamente Ulrike, hai ragione. “Predicare bene e razzolare male” è un’espressione, sempre idiomatica, che si usa per indicare qualcuno che dà buoni consigli ma non segue i suoi stessi consigli nella pratica.

Quindi ad esempio Il mio amico mi ha sempre detto di risparmiare denaro, di mettere da parte i soldi perché sono preziosi, ma poi ho scoperto che è sempre indebitato, è pieno di debiti fino al collo. Insomma, il mio amico predica bene e razzola male!

Ma che verbo è razzolare? È un verbo che ndica un comportamento poco coerente o inefficace nel mettere in pratica ciò che si consiglia agli altri. “Razzolare” è ciò che fanno le galline nel pollaio, significa, nel senso proprio, raspare in terra con le zampe e col becco, simile a ruspare ma qui si usa in senso figurato per indicare un muoversi o agire in modo goffo, disordinato o poco efficace.

“Da che pulpito viene questa predica” è un’altra espressione interessante. Simile un po’ alla precedente.

Si usa quando si vuole far notare l’ipocrisia di qualcuno che critica gli altri per comportamenti che egli stesso ha.

Il pulpito è anch’esso un termine preso in prestito dalla religione. È una piattaforma sopraelevata, rialzata, dove va il sacerdote ad esempio per predicare in chiesa.

Il sacerdote sale sul pulpito per predicare la parola di Dio.

Allora l’espressione “da quale/che pulpito viene la predica” è a sua volta una predica, perché si rimprovera una persona, aspramente, come a dire: proprio tu ci dici queste cose? Tu non puoi permetterti di fare questa predica, non puoi permetterti di insegnare qualcosa che neanche tu rispetti.

Ad esempio:

Mia sorella continua a rimproverarmi per essere una persona disorganizzata, ma l’altro giorno ho visto il suo ufficio ed era un caos totale! Da che pulpito viene questa predica?

Adesso ripassiamo. Vi invito a parlarmi di quando avete predicato nel deserto, se vi è mai capitato.

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Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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marceloMarcelo: Da parte mia, convincere qualcuno è sempre un’attività sfidante, specialmente con i figli adulti! Di volta in volta, quando discutiamo, sembra che non valutino a fondo tutte le alternative, e quando do loro un consiglio, ogni due per tre, per tutta risposta, mi fanno: “Sempre la solita predica!”

 

La moral suasion – POLITICA ITALIANA (Ep. n. 27)

La moral suasion (scarica audio)

Indice degli episodi della rubrica dedicata alla politica

Trascrizione

Giovanni:
Oggi, per la rubrica dedicata alla politica italiana, parliamo della moral suasion.

Una locuzione quasi esclusivamente politica. In questo ambito infatti, si usa in alcune occasioni al posto di “persuasione“.
Sapete cos’è la persuasione?
La persuasione è ciò che si fa quando si cerca di convincere qualcuno della propria idea. Si cerca di modificare l’atteggiamento o il comportamento altrui attraverso la parola o lo scritto.

La persuasione è una vera capacità, un’abilità, quasi un’arte direi.

Chi sa persuadere (questo è il verbo che dovremmo usare al posto di “convincere“) ha una forma di potere che coloro che non ne sono capaci non hanno.
La moral suasion è però una persuasione morale. Si cerca di persuadere facendo leva su dei valori morali.
E’ dunque un invito a correggere o rivedere determinate scelte o comportamenti in politica perché ritenuti moralmente sbagliati.
Ma tutti possono fare questa moral suasion?
Non esattamente.

In genere la moral suasion è proveniente da una personalità, una persona importante o da un organismo a cui è riconosciuta da tutti una certa autorevolezza.

Il presidente della Repubblica italiana, dall’alto del Colle, può ad esempio esercitare moral suasion nei confronti di politici o correnti politiche o partiti politici che hanno intenzione di prendere certi provvedimenti che il presidente ritiene immorali.

Questa autorità, qualunque essa sia, generalmente ha un ruolo imparziale, saggio, equanime (dovrei usare un’altra definizione ma la spiegherò nel prossimo episodio dedicato alla politica) e ha obblighi di vigilanza di qualche tipo, lavora in genere a garanzia delle istituzioni, e utilizza, in questo caso, questo suo potere non attraverso atti formali, documenti, approvazioni ufficiali, provvedimenti di qualunque tipo, ma semplicemente cerca di convincere, cerca di indurre ad un comportamento moralmente e socialmente corretto.

Sto cercando altri verbi adatti per descrivere l’obiettivo della moral suasion.

Indurre va bene ma anche orientare: si cerca di orientare dei comportamenti. La moral suasion si propone di orientate, di influenzate scelte e comportamenti.

Quindi questa autorità non ricorre direttamente ai poteri che la sua carica o la legge le mette a disposizione per l’esercizio delle sue funzioni ma usa la sua autorevolezza.

Chi è vittima della moral suasion potrebbe essere insensibile alle questioni morali, ma la moral suasion punta anche e soprattutto sull’impatto sociale della moral suasion, sulle sue conseguenze, non quelle giuridiche ma quelle sull’immagine, sulla notorietà, sulla reputazione di chi subisce la moral suasion.

Il termine suasion (notate la pronuncia) potrebbe sembrare di origine inglese ma è latina. Significa proprio persuasione.

Vediamo qualche esempio:Il presidente della repubblica esercita la sua moral suasion affinché il governo corregga il decreto che potrebbe favorire una maggiore evasione fiscale.La moral suasion si esercita. Proprio come il potere.

Se vogliamo usare parole e verbi diversi potremmo dire che il presidente “fa pressione” sul governo affinché eccetera eccetera.

Oppure, il presidente cerca di persuadere o di dissuadere. Questo è interessante, perché la moral suasion si può utilizzare sia per persuadere che per dissuadere, a seconda dei casi.

Una cosa infatti è dire: “devi fare così”, “è meglio prendere questa decisione”, “questa è la strada corretta da seguire” (questo è persuadere), e un’altra cosa è dire: “non devi fare questo”, “questo provvedimento è immorale” ecc.

In quest’ultimo caso parliamo di dissuasione e di dissuadere.

Se non avete ancora capito la differenza, basti pensare a una persona che vuole suicidarsi. Bisogna dissuaderla! E bisogna persuaderla del fatto che la vita è bella e va vissuta.

Si può tranquillamente fare un collegamento tra la moral suasion e l’espressioneavere un ascendente su una persona, che vi ho già spiegato, ma quest’ultima non è tipicamente politica, ma si può usare ogniqualvolta una persona abbia una certa capacità di influenzare le scelte e le decisioni di altre, senza essere un’autorità nazionale o una importante istituzione.

Comunque, all’inizio ho detto che la locuzione moral suasion è “quasi” esclusivamente politica. Anche in economia esiste la Moral suasion.

La pubblicazione di una notizia sui giornali o sui telegiornali ha il potere di dissuadere aziende che potrebbero infrangere la legge o dei regolamenti.

Potete comunque usare la moral suasion anche in senso ironico, quando si tratta di convincere una persona a intraprendere una decisione oppure a non farlo.
Es.Mia moglie non vuole partecipare a uno scambio di coppia. Perché non ci provi tu, che sei la sua migliore amica, a fare un po’ di moral suasion
Scherzi a parte, anche una istituzione nazionale può esercitare la moral suasion, ma per poterlo fare deve avere un potere di vigilanza, come la Consob, che è l’organo di controllo del mercato finanziario italiano, o l’autorità per anticorruzione o organismi di questo tipo.

Chi vuole adesso può rispondere a alcune domande su questo episodio per mettersi alla prova. Per farlo basta diventare membri di Italiano Semplicemente, la nostra associazione creata per conoscere l’italiano e l’Italia. Ci vediamo al prossimo episodio di italiano semplicemente dedicato alla politica.

Le domande e le risposte sono disponibili ai soli membri dell’associazione Italiano Semplicemente.

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533 Sfondare una porta aperta

Sfondare una porta aperta (audio)

Trascrizione

Una espressione molto utile quando si parla con una persona e ci si scambiano delle opinioni, è: sfondare una porta aperta.

Vediamo un esempio:

Sai, io sono sposato da 20 anni e credo – non so se sei d’accordo – che due coniugi non dovrebbero condividere tutte le 24 ore della propria vita e stare così sempre insieme condividendo tutte le esperienze.

La persona che ascolta, se è completamente d’accordo, può dire:

Guarda, con me sfondi una porta aperta. Sono anni che lo dico a mia moglie!

Sfondare infatti significa rompere un oggetto facendone cedere il fondo, per un peso eccessivo, un colpo o una forza capace di perforazione.

In particolare sfondare una porta significa cercare di aprire, anzi, di rompere una porta quando questa è chiusa. Sfondare equivale a rompere nel caso della porta.

Per sfondare una porta basta prendere una bella rincorsa, da lontano, e colpire con forza la porta per aprirla, cosicché si possa riuscire a passare.

Ma se provate a sfondare una porta aperta, non si incontrerà nessuna resistenza: ci si aspetta che la porta sia chiusa e che quindi opponga resistenza, mentre invece la porta si aprirà subito, col minimo sforzo, perché appunto è aperta e non chiusa.

Sfondare una porta aperta è ovviamente un’immagine figurata, per indicare che una persona si aspetta che l’altra abbia un’opinione diversa mentre invece non è affatto così.

Il messaggio è: non affannarti per convincermi, non ce n’è bisogno, perché anch’io la penso come te. Stai sfondando una porta aperta.

Adesso ripassiamo:

Komi: io vorrei dire che in California è stata lanciata una lotteria alla quale potranno partecipare solo i vaccinati contro il Covid. Nell’iniziativa sicuramente, ma come la mettiamo con coloro che il Covid l’hanno già avuto?

Irina: che bella iniziativa. La sposo in toto. Riguardo alla tua osservazione, io lascerei correre, perché coloro che hanno superato la Malattia la loro lotteria l’hanno già vinta.

Khaled: quest’idea è proprio una vera mandrakata per aumentare i vaccini!

405 Inculcare

File audio disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente  Italiano (ENTRA)

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Trascrizione

Giovanni: Chi di voi ha dei figli?

Chiunque abbia dei figli sa bene che deve trasmettere dei valori, deve insegnare l’educazione, deve spiegare come comportarsi eccetera. Allora i genitori devono far entrare nella testa dei figli queste cose, devono cercare di imprimere profondamente nel loro animo delle idee, devono convincerli della validità di certi insegnamenti attraverso l’educazione e l’esempio.

Ebbene in questi casi quale verbo possiamo usare se vogliamo indicare questa trasmissione dei valori?

I genitori vogliono trasmettere i valori, questo è un verbo adattissimo. Essi devono imprimere i valori, lo abbiamo già detto, e imprimere è fare un marchio, simile a stampare nella loro mente. Anche imprimere è un buon verbo che ci fa capire che i valori, gli insegnamenti, l’educazione, una volta impressi, non si modificano, non si possono cancellare, restano per sempre.

Potrei usare anche convincere, ma questo verbo si utilizza perlopiù quando parliamo con una persona che ha una idea diversa dalla nostra e dobbiamo fargli cambiare idea.

Un altro verbo che possiamo usare è inculcare, verbo che dà il titolo a questo episodio. Un po’ difficile forse da pronunciare.

Inculcare non è esattamente come trasmettere e imprimere. Notate che inculcare inizia per “in” che sta per dentro e poi la seconda parte sta per “calcare” cioè spingere, premere, pigiare. Questo verbo lo vediamo meglio nel prossimo episodio ma sappiate che ha il senso di spingere eccessivamente, spingere molto.

Quindi inculcare sta per “spingere dentro”. Si parla di valori, di educazione, quindi i genitori cercano di inculcare nella testa dei loro figli questi valori.

Ma quando si cerca di inculcare qualcosa, idee, concetti, valori nella testa di una persona, il motivo è che si sta facendo fatica a trasmettere queste cose. C’è anche il senso della resistenza da parte di chi deve ricevere queste idee.

I genitori cercano di inculcare il senso del dovere e quello dell’onestà nei loro figli. Non è una cosa facile.

Un professore cerca di inculcare nei suoi studenti l’amore per la sua materia.

I governi di tutto il mondo in questo momento stanno cercando di inculcare nella popolazione l’importanza di mettere la mascherina e di lavarsi le mani.

Il verbo si può anche usare materialmente: se cerco di “inculcare i vestiti nell’armadio” vuol dire che questo armadio è piccolo, e i vestiti c’entrano a fatica. Ad ogni modo il verbo è molto più utilizzato quando si parla di far entrare nella testa dei concetti, delle idee, dei valori, dei sentimenti eccetera, ogni volta che non è una cosa facile da fare.

Adesso ripassiamo:
EMMA: finalmente sembra che avremo un vaccino! Presto Non saremo più in balia del Corona virus.
XIAOHENG: speriamo che nel 2021 non ci imbatteremo in uno nuovo
WILDE: sarebbe un altro anno da annoverare tra i peggiori!
OLGA: Ragazzi, adesso datevi una regolata col pessimismo!
KOMI: Gli addetti ai lavori però dicono che il rischio è sempre alla porta
MARIANA: Vabbè, non ci pensiamo ragazzi. Per ora urge trovare una soluzione per questo di virus.
RAFAELA: Non sarà una bufala questa del vaccino? speriamo bene!

BOGUSIA: Forse sarà una domanda retorica da parte mia, ma non riesco però a tenere a bada la mia voglia di tornare alla normalità. Abbiamo abbozzato a lungo con tutto questo non vi pare? Credo che stiamo prendendo una brutta piega col pessimismo, il che lascia il tempo che trova. Adesso invece, lascio un messaggio all’insegna della positività: tanti auguri e abbiate cura di voi