Il verbo “avanzare”

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Associazione Italiano Semplicemente

Indice degli episodi della rubrica

Trascrizione

Buongiorno e benvenuti nell’episodio dedicato al verbo “avanzare“. Mi avanzava un po’ di tempo così mi sono detto: perché non rispondere alla domanda di Marguerite, che mi ha chiesto un approfondimento su questo verbo? Saluto la cara Marguerite.

È un verbo pieno di sfumature, cara Marguerite, un verbo che si può usare in tanti contesti diversi.

Vi è mai capitato (mi rivolgo a tutti adesso) di dire che “il lavoro avanza a fatica“?

Oppure di sentir dire che “il buio avanza“?

O magari vi siete trovati con un piatto di pasta avanzata dal pranzo? Ecco, vediamo un po’ insieme come funziona questo verbo poliedrico.

1. Avanzare nel senso di procedere, andare avanti

Il primo significato, quello più intuitivo, è quello di “andare avanti”, “procedere”.

  • L’esercito avanza su tutti i fronti.
  • Non stare fermo, avanza di qualche passo!
  • Il progetto sta avanzando rapidamente.
  • Il lavoro avanza a fatica, ma almeno non è fermo!

Spesso c’è un movimento fisico in avanti, altre volte c’è un progresso, una progressione o uno sviluppo positivo, ma in tutti i casi si tratta di un avanzamento.

In questo senso possiamo anche avanzare nella vita, negli studi, nella carriera:

  • Gianni è avanzato di grado ed è stato promosso.
  • Emanuele vuole avanzare negli studi e ottenere un master.
  • Con il tempo, tutti avanziamo negli anni (e magari ci piacerebbe fermarci un po’!).
  • Quando l’età avanza, posso dire (permettetemi la battuta) “lui” rimpicciolisce…. Questa l’ho trovata su internet!

2. Avanzare nel senso di superare, oltrepassare o spostare

A volte, “avanzare” significa “andare oltre”, “oltrepassare”, “superare un ostacolo” o “lasciare qualcuno indietro: qualcuno o qualcosa”.

  • Gianni si mise a correre e avanzò Marcelo di qualche metro.
  • Se vuoi vincere, devi avanzare i tuoi avversari!
  • Cerca di avanzare il tavolo di un metro. Prendilo e spostalo.

3. Avanzare nel senso di proporre, presentare, inoltrare

Ma “avanzare” non riguarda solo il movimento fisico. Si può anche “avanzare” qualcosa di meno tangibile, come una richiesta, una proposta o un’idea.

  • Vorrei avanzare una domanda di pensionamento. Un uso burocratico questo.
  • Giovanni ha avanzato un’ipotesi interessante su come spiegare l’italiano agli stranieri. A volte questo uso è in contesti formali, ma non è necessario.
  • Il prof. di italiano ha avanzato delle obiezioni.

In questi casi, “avanzare” è sinonimo di “presentare”, “proporre”, “portare avanti” (sottolineo la parola avanti), una richiesta o un’idea.

4. Avanzare nel senso di addurre, accampare.

Qui siamo vicini al senso precedente di “presentare”, infatti avanzare può anche significare “portare come giustificazione“, “dare una motivazione” o “presentare un pretesto“. Non molto informale questo uso.

Vediamo qualche esempio:

  • Sofie ha avanzato delle scuse ridicole per giustificare il ritardo.
    (Ha dato delle giustificazioni poco credibili.)
  • Non puoi avanzare sempre la stessa scusa per non venire!
    (Non puoi sempre usare la stessa motivazione per giustificarti.).
  • L’imputato ha avanzato delle pretese ingiustificate.
    (Ha richiesto qualcosa senza avere reali motivi per farlo.)
  • Hartmut ha avanzato una serie di motivazioni per non partecipare alla riunione.
    (Ha dato una serie di ragioni, vere o presunte.)

In questi casi, “avanzare” è simile a “portare avanti”, “presentare” un motivo, una giustificazione o una richiesta, spesso, quando non si tratta di contesti formali, con un tono un po’ polemico o scettico. Quando si dice che qualcuno “avanza pretese“, ad esempio, significa che sta richiedendo qualcosa che forse non gli spetta davvero.

Quindi, possiamo dire che “avanzare” in questo senso è un modo più formale o leggermente critico per indicare che qualcuno sta portando delle ragioni, delle richieste o delle giustificazioni, che possono essere valide o meno.

5. Avanzare nel senso di rimanere

E poi c’è un significato molto diverso: quello di “rimanere“, “essere in eccesso”, “essere di avanzo”, “rimanere come resto”. Se qualcosa avanza, spessissimo vuol dire che non serve più.

  • Dopo cena è avanzata una fetta di torta. Che ne facciamo? La gettiamo?
  • Hai ancora quei soldi che ti ho dato? Ti è avanzato qualche soldo?
  • È avanzata un po’ di pasta, la vuoi riscaldare?
  • Sei di avanzo nella nostra azienda. Te ne devi andare!

Questo è un uso molto comune nella vita quotidiana, soprattutto a tavola!

6. Avanzare nel senso di essere creditore

Un uso molto interessante poi è quello legato al credito e al debito. Se vi capita di dover reclamare qualcosa, il verbo “avanzare” fa al caso vostro.

  • Avanzo ancora cento euro da te! Quando me li dai?
  • Scusa, ma da questo contratto io avanzo un rimborso!
  • Scusa, avanzi qualcosa da me per la cena di ieri o siamo pari? Casomai te li do domani.

Qui “avanzare” è sinonimo di “essere creditore”, “aspettarsi di ricevere qualcosa”. Abbastanza simile , se vogliamo, al senso di avanzare delle pretese, ma in quel caso si propongono queste pretese. In questo caso invece si sta parlando di soldi, o comunque si parla della cosa che “si avanza” nel senso che si pretende: che siano soldi o altro. Si parla di un credito non ancora riscosso, che può essere di denaro o di qualunque altro tipo di diritto, come un favore, ad esempio.

7. Avanzare nel tempo

Infine, “avanzare” si usa anche per indicare il passare del tempo. Col passare del tempo cosa va avanti? Cosa aumenta? Cosa progredisce? Varie cose. Vediamo quali.

  • Avanza la sera, dobbiamo andare.
  • Quando l’inverno avanza, le giornate si accorciano.
  • Il buio avanza, sbrighiamoci ad uscire dal bosco.

In questi casi, il verbo indica qualcosa che si avvicina, che procede inesorabilmente, con il tempo che passa.

Esercizio di ripetizione

E adesso, un piccolo esercizio di ripetizione per voi. Ripetete dopo di me:

  • Avanzare
  • Avanzo ancora dei soldi!
  • Il progetto avanza lentamente.
  • Ha avanzato una proposta interessante.
  • Ultimamente avanzi delle pretese assurde.
  • È avanzato del cibo dalla cena.
  • No grazie, non mangio mai gli avanzi del giorno prima!
  • La notte avanza, meglio andare a dormire.

Bene, l’episodio finisce qui! Spero di avervi aiutato ad avanzare nella conoscenza dell’italiano. Alla prossima!

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Inoltrare e inoltrarsi (ep. 1070)

audio mp3

Trascrizione

Cos’hanno in comune un bosco, la primavera e una email? La risposta risiede nel verbo inoltrare.

Infatti ci si può inoltrare in un bosco, la primavera può essere inoltrata e si può inoltrare una email.

Le tre frasi condividono il concetto di “avanzare” in qualcosa. Nel primo caso, ci si inoltra nel bosco, quindi si avanza, ci si addentra nel bosco, nel secondo caso si inoltra la stagione primaverile cioè ci troviamo nel pieno della stagione primaverile e nel terzo caso si inoltra un’email, cioè si invia una e-mail che abbiamo ricevuto.

Quindi c’è un legame tra le tre frasi. Tutte e tre implicano un movimento o un progresso in avanti in un determinato contesto.

Nel caso del bosco, inoltrarsi nel bosco significa penetrare all’interno del bosco, ma si può dire lo stesso di un territorio, quindi inoltrarsi è simile a addentrarsi in qualcosa. Es.

La ragazza si inoltrò nella foresta.

Quindi non solo la ragazza è entrata nella foresta ma è andata “oltre”. È entrata nella foresta ma è penetrata dentro e ha fatto anche un po’ di strada. C’è un po’ il senso del pericolo in questo caso.

Ad ogni modo ciò che conta è che la ragazza non si trova all’inizio del suo percorso. Si è inoltrata, cioè è andata avanti (oltre l’inizio) in modo significativo.

Quando è una stagione ad essere inoltrata stiamo invece usando il verbo il senso figurato.

Significa giungere a una fase avanzata della stagione, quindi ancora una volta non all’inizio ma la stagione è iniziata già da un po’ di tempo.

Es:

L’ultima volta che ci siamo visti era autunno inoltrato.

È primavera inoltrata e ancora non si vedono alberi fioriti. Che strano!!

Infine, l’unico uso transitivo del verbo inoltrare è relativo al linguaggio burocratico.

Nel linguaggio burocratico infatti inoltrare può significare due cose.

Significa trasmettere un messaggio in via gerarchica, quindi analogamente a diramare, distribuire ad altri.

Ma significa anche inviare a qualcuno una e-mail ricevuta.

Quest’ultimo è l’uso più comune.

Si può quindi inoltrare una direttiva (un tipo di comunicazione) agli uffici competenti, nel senso di inviare, trasmettere, diramare, ma molto più spesso si inoltra un’email a qualcuno a cui può interessare il contenuto di quel messaggio. Ci siamo già occupati della differenza tra inviare, mandare, spedire, inoltrare. Date un’occhiata se volete.

È bene ribadire che se si inoltra una email a qualcuno vuol dire che qualcuno quella e-mail l’ha inviata a noi, e noi a nostra volta la inviamo ad altri.

Es:

Ho ricevuto una email dal direttore. Te la inoltro, dimmi che ne pensi.

Avrete notato la somiglianza tra inoltro e inoltre. Falso allarme comunque.

“Inoltro” e “inoltre” sono due parole che hanno significati e utilizzi diversi.

Un “Inoltro” indica infatti l’azione di inviare qualcosa (simile a invio), come un messaggio o un documento, a un’altra persona o destinazione.
Inoltre” invece è un avverbio che significa “in aggiunta a quanto detto”, “oltre a ciò” o più semplicemenete “anche” e “poi”.

Adesso ripassiamo qualche espressione passata. Parliamo di attività sportive.
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Ripasso in preparazione a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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Marcelo: Tra le attività che mi piacciono di più si trovano il campeggio e il trekking. Molte volte mi sono inoltrato nei meandri di boschi intricati, con pericoli dappertutto, però fortunatamente ne sono uscito indenne in tutte le occasioni.

Camille: Da annoverare tra le cose importanti in quegli sport ci sono i bastoni per l’arrampicata, una bottiglia per l’acqua, occhiali da sole, cappello e una gavetta con dei medicinali di base, il minimo imprescindibile.

Danielle: ma da avere sempre all’occorrenza c’è anche alcol, bende, aspirina, cerotti adesivo, ecc., è poi occorre buonumore: un buon viatico per tutte le attività.

Edita: Avete iniziato ad accarezzare l’idea di esordire in questa disciplina? Suvvia amici! Non esitate. Non ve ne pentirete mai!

I verbi professionali: PROMUOVERE 

Sommario del corso di Italiano Professionale

Audio

Trascrizione

Eccoci arrivati al tredicesimo verbo professionale.

Il verbo di oggi è PROMUOVERE (P-R-O-M-U-O-V-E-R-E), un verbo utilizzatissimo nel mondo del lavoro ed anche molto usato a livello scritto.

Il verbo promuovere ha differenti utilizzi, e prima ancora di spiegarvi quali siano questi diversi utilizzi, voglio dirvi cosa che hanno in comune tra loro.

Promuovere è un verbo composto da due parti, pro + muovere. Cominciamo da muovere, che è un verbo che indica un movimento; se qualcosa si muove non sta fermo. Invece il prefisso “pro” sta per avanti, quindi indica la direzione del movimento. Di conseguenza il verbo promuovere rappresenta un avanzamento; quando si avanza, si va avanti. Promuovere è simile al verbo avanzare quindi, cioè fare dei passi in avanti, muoversi verso in avanti.

Bene, con questo chiarimento posso ora tranquillamente spiegare i vari utilizzi del verbo.

Noi italiani incontriamo per la prima volta nella nostra vita il verbo promuovere quando andiamo a scuola.

Infatti quando uno studente va a scuola, quando frequenta una scuola per un certo periodo di tempo, per un certo numero di anni ad esempio, alla fine dell’anno o anche alla fine del corso dovrà fare un esame o comunque qualcuno dovrà decidere se lo studente ha imparato sufficientemente oppure no durante quel periodo scolastico, se cioè lo studente merita o meno di essere ammesso alla classe successiva, la classe immediatamente superiore.

In caso affermativo lo studente verrà promosso, altrimenti verrà bocciato, o respinto. Promuovere è quindi il contrario di bocciare e la bocciatura infatti è il contrario della promozione in ambito scolastico.

Quindi se ad esempio uno studente frequenta il terzo di cinque anni totali di studi ed a fine anno viene promosso, allora lo studente viene promosso dal terzo al quarto anno. Lo studente passa dal terzo  al quarto anno di studi attraverso una promozione. C’è quindi un movimento, un movimento in avanti, non fisico – non è un oggetto che si muove – e questo movimento in avanti, questo avanzamento, questa progressione, è legato ad un giudizio, ad una valutazione di merito.

Non si tratta di un oggetto che si muove quindi. Con gli oggetti infatti non possiamo usare il verbo promuovere. Questo è importante da dire.

Vediamo cosa succede se usciamo dall’ambito scolastico.

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Il file MP3 da scaricare e la trascrizione integrale in PDF di questo episodio  è disponibile per chi ha acquistato il corso di Italiano Professionale o solamente la sezione “verbi professionali”

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