Descrizione: benvenuti nell’episodio numero 1007 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.
“Ho già dato” è un’espressione tipica del linguaggio informale, spesso usata in senso ironico, con la quale si vuole rappresentare di aver già vissuto una determinata esperienza.
Proponiamo anche una serie di esercizi per testare il grado di comprensione di questo episodio.
A partire dal numero 1001, gli episodi di questa rubrica sono solamente per i membri dell’associazione.
Le frasi di ripasso degli episodi precedenti, che si trovano alla fine dell’episodio, sono state registrate da Marcelo (Argentina 🇦🇷) e Zhao Junna (Cina 🇨🇳)
Se volete, Saremo felici di avervi tra noi. Guardate tutti i vantaggi sulla paginadell’associazione.
Descrizione: vediamo il verbo sortire. I francesi diranno adesso: so cosa significa, perché sortir in francese significa uscire.
Viene in effetti proprio da “sortir”, ma nell’uso che se ne fa, normalmente non si usa al posto di uscire.
L’utilizzo quasi esclusivo di sortire è invece “sortire effetti”.
Durata: 7:34
I verbi professionali fanno parte del corso di Italiano Professionale. Per ascoltare e leggere l’episodio occorre far parte dell’Associazione Italiano Semplicemente (Entra – Registrati)
Giovanni: Vediamo oggi un uso particolare ma molto diffuso del verbo dare. “Dare su” è la locuzione alla quale mi riferisco, che ha due utilizzi in particolare.
Il primo è “dare sui nervi” che può essere anche “dare ai nervi”.
Si tratta di una espressione colloquiale che si usa quando qualcosa (soprattutto parliamo di un atteggiamento o un comportamento di una persona), ci dà fastidio, o meglio, quando questa cosa ci innervosisce.
Che significa?
Se una cosa ci rende nervosi, ci irrita, si può anche dire che ci dà sui/ai nervi.
Però sono soprattutto le persone e i loro comportamenti a dare sui nervi.
Se non si tratta di questo, solitamente possiamo usare il verbo innervosire, rendere nervosi o anche l’espressione “farsi prendere dal nervosismo” , che significa sempre irritarsi.
Dunque, un contrattempo può farmi innervosire.
Lo stesso vale per tutte le cose inaspettate che hanno conseguenze negative su di noi.
Quando passa il treno? Quest’attesa mi sta innervosendo/snervando
Non farti prendere dal nervoso per così poco!
Se invece si tratta di comportamenti è molto facile che si usi l’espressione dare sui nervi.
Giovanni quando insiste in questo modo mi dà proprio sui nervi!
Ma cosa sono i nervi?
Parliamo semplicemente delle fibre nervose, quindi si riferiscono al nostro sistema nervoso.
Nel linguaggio comune però con il termine nervi si intende la condizione psichica di una persona e si usa specialmente in espressioni figurate allusive a un insufficiente controllo della propria emotività in certe situazioni, o un intenso logorio psichico.
Si usano spesso espressioni tipo “avere i nervi” o anche “avere i nervi a fior di pelle”, “avere i nervi a pezzi”.
Quando si deve mantenere il controllo invece è bene mantenere i nervi saldi.
Molte cose comunque fanno venire i nervi. Si usa anche “urtare i nervi” con lo stesso senso di “dare sui nervi”.
Che nervi che mi fai venire!
Mi urti i nervi!
Mi dai sui nervi!
Sono frasi equivalenti.
In generale il cattivo umore spesso è manifestato con una frase che contiene il termine nervi.
Il secondo modo di usare “daresu” invece è simile al verbo affacciarsi.
Anthony:
La finestra della mia camera dàsul cortile.
Quindi quando mi affaccio dalla finestra della camera si vede il cortile. La finestra della camera si affaccia sul cortile, cioè la finestra dà sul cortile.
In quale camera vuoi dormire? Va bene quella che dà sul giardino o preferisci l’altra che dà sulla strada?
Si può utilizzare in teoria anche con le porte, con le facciate cioè con i muri, non solo con le finestre. Al posto di dare a volte si usa anche guardare:
La finestra guarda sulla strada.
Mi affaccio alla finestra e cosa vedo?
Vedo la strada.
Altre volte il verbo non si usa proprio:
La finestra sul cortile
Questo, tra l’altro, è anche il titolo di un vecchio film.
Attenzione perché non sempre, quando incontriamo “dare su” siamo di fronte a questi due utilizzi di cui vi abbiamo parlato: dare sui nervi e dare nel senso di affacciarsi.
Questo sì deve ai tanti utilizzi del verbo dare.
Es:
Avete consigli da dare sulla lingua italiana?
Ognuno può, dare su questo argomento il suo contributo.
Abbiamo alcune notizie da dare su di noi.
È sbagliato dare su questo aspetto letture diverse dalla nostra.
La mia automobile il meglio lo dà su strada sterrata.
Adesso un bel ripasso e poi per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente faccio 10 domande sull’episodio di oggi. Seguiranno anche le risposte.
Nel ripasso di oggi si parla di vacanze.
Giovanni: aspetta! Mi è appena venuto in mente un terzo utilizzo della locuzione dare su.
Si utilizza con i colori, nel senso di tendere, avvicinarsi.
Es: avete presente la mora artica? È un frutto tipico finlandese, di colore rosso scuro che dà sul verde, marrone e anche nero a volte.
Quindi questo frutto ha un colore che è fondamentalmente rosso scuro, ma spesso tende un po’ al verde, marrone e nero.
Se invece cercate la definizione di rossiccio, troverete che questo aggettivo si usa quando parliamo di un colore che ha una sfumatura rossa, che dà sul rosso. Quindi fa pensare al rosso, anche se il colore prevalente è un altro. C’è una sfumatura rossa.
Peggy: Visto che oramai l’aria nel gruppo sa di vacanza, non ti dico che voglia che ho di andare a lavorare in questo periodo. Nonme la sento di fare qualunque cosa, ma solo di sognare di avviarmi seduta stante per una vacanza bell’e buona. Quale che sia il posto con una bella spiaggia mi andrà benissimo.
Khaled: Io invece, sebbene non sia proprio in vena di concludere il mio lavoro, (sarà comunque con i fiocchi però) ,dovrò farlo e tra una settimana e passa sarò tranquillo/a di godere della mia vacanza in montagna con la famiglia, spaziando in luoghi colmi di verde. Ragazzi, ho sentore che sarà uno svago da dio.
Ho detto le donne, ma in realtà tutti amano i complimenti.
Tra l’altro non si possono fare complimenti solamente per la bellezza, ma anche per la casa:
Che bella casa, complimenti!
Oppure per i figli:
Lei ha dei figli bravissimi e dolcissimi!
O per un risultato ottenuto:
Complimenti per la laurea!
Ho saputo che ha aperto una nuova sede per la sua azienda. I miei complimenti!
Eccetera.
Ma non voglio divagare troppo oggi.
Oggi vorrei parlarvi del verbo donare, molto adatto quando si fanno i complimenti.
Non esistono infatti solamente le donazioni, cioè quando si offre qualcosa di proprio ad altre persone, come la donazione del sangue, degli organi o le donazioni in denaro. Parlo dell’uso intransitivo del verbo.
Questo vestito ti dona molto.
Oddio come ti dona questo rossetto!
In questo caso donare vuol dire aggiungere grazia all’aspetto di una persona.
Questo vestito ti sta molto bene
Questa è una frase più o meno equivalente.
In pratica il vestito che indossi ti fa bella, ti giova esteticamente, ti rende più bella o magari più giovane, ti fa apparire in modo migliore, fa risaltare i tuoi pregi, esalta le tue caratteristiche più belle del viso, ti valorizza.
Quanti verbi diversi possiamo usare!
Perché allora usare il verbo donare?
È una delle possibilità, però direi che per fare un complimento è molto apprezzato da chi lo riceve. Posso usarlo però anche al contrario.
Quest’abito è bello, ma non ti dona.
Quindi quest’abito non ti sta bene, pur essendo un bell’abito, magari anche di qualità. Però non valorizza il tuo corpo perché risalta i tuoi difetti e non i tuoi pregi.
Un vestito può donare a una persona e allo stesso tempo non donare affatto a un’altra persona.
Un vestito può star bene a una persona e allo stesso tempo non star bene affatto a un’altra.
Donare però è meglio che “star bene”, perché quando un vestito mi sta bene potrebbe anche significare che non ha niente che non va, o che è della giusta taglia o che, al limite, ci sto comodo.
Se invece mi dona allora non c’è dubbio che quel vestito mi fa apparire di aspetto migliore, perché, per via del colore o per altro motivo, mette maggiormente in evidenza i miei pregi, mette in risalto i miei tratti, oppure mi fa sembrare una persona più alta, più magra, esalta il colore dei miei occhi, non mi fa vedere troppo la pancia, eccetera eccetera.
Se invece un abito non mi dona, come anche un trucco particolare o un taglio di capelli – tante cose possono donare o non donare – evidentemente l’effetto è il contrario: un pantalone che mi fa apparire i fianchi troppo larghi, un maglione che mi fa sembrare tropo grasso, una cravatta con un colore che non si abbina con quello dei miei capelli, eccetera; in tutti questi casi questo capo di abbigliamento (ad esempio) si dice che non mi dona, che non mi sta bene addosso.
Notate che il verbo donare si può anche usare in modo transitivo nelle stesse circostanze, però devo specificare. Vediamo alcuni esempi usati sia in un modo che nell’altro:
Questo pantalone ti dona un aspetto più giovanile (transitivo)
Una gonna che dona alle ragazze con i fianchi larghi (intransitivo)
Questo colore le dona tantissimo (intransitivo)
Questa signora ha uno smalto che le dona molta eleganza (transitivo)
Infine una osservazione.
Il verbo donare si può usare in modo transitivo anche al di fuori dei capi d’abbigliamento e della bellezza delle persone.
Questa crema al pistacchio dona qualcosa di molto speciale ai nostri dolci.
Questa cornice dona al quadro un aspetto troppo antico
Perché non appendi un bel quadro? Un quadro può donare ad un appartamento un aspetto più elegante e raffinato.
Vedete che donare allora, nel caso transitivo, è molto simile a dare, fare, far sembrare, oltre che a rendere. Anche conferire si avvicina molto. È più raffinato persino.
Questo taglio di capelli ti conferisce un aspetto molto raffinato.
Questo vestito ti dà un aspetto più aristocratico
No, questa gonna non va bene. Ti rende/fa troppo magra
Questo è un pantalone che ti fa (sembrare) più grassa di quello che sei.
Nel verbo donare, come anche in conferire, che è il più simile, c’è anche il senso di aggiungere una qualità nuova e pregevole.
Si ottiene un qualcosa in più, come se fosse un dono, un regalo.
NOTA: i verbi professionali fanno parte del corso di Italiano Professionale. Per accedere occorre far parte dell’Associazione Italiano Semplicemente (Entra – Registrati)
NOTA: i verbi professionali fanno parte del corso di Italiano Professionale. Per accedere occorre far parte dell’Associazione Italiano Semplicemente (Entra – Registrati)