822 Dare su

Dare su (scarica)

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Giovanni: Vediamo oggi un uso particolare ma molto diffuso del verbo dare. “Dare su” è la locuzione alla quale mi riferisco, che ha due utilizzi in particolare.

Il primo è “dare sui nervi” che può essere anche “dare ai nervi”.

Si tratta di una espressione colloquiale che si usa quando qualcosa (soprattutto parliamo di un atteggiamento o un comportamento di una persona), ci dà fastidio, o meglio, quando questa cosa ci innervosisce.

Che significa?

Se una cosa ci rende nervosi, ci irrita, si può anche dire che ci dà sui/ai nervi.

Però sono soprattutto le persone e i loro comportamenti a dare sui nervi.

Se non si tratta di questo, solitamente possiamo usare il verbo innervosire, rendere nervosi o anche l’espressione “farsi prendere dal nervosismo” , che significa sempre irritarsi.

Dunque, un contrattempo può farmi innervosire.

Lo stesso vale per tutte le cose inaspettate che hanno conseguenze negative su di noi.

Quando passa il treno? Quest’attesa mi sta innervosendo/snervando

Non farti prendere dal nervoso per così poco!

Se invece si tratta di comportamenti è molto facile che si usi l’espressione dare sui nervi.

Giovanni quando insiste in questo modo mi dà proprio sui nervi!

Ma cosa sono i nervi?

Parliamo semplicemente delle fibre nervose, quindi si riferiscono al nostro sistema nervoso.

Nel linguaggio comune però con il termine nervi si intende la condizione psichica di una persona e si usa specialmente in espressioni figurate allusive a un insufficiente controllo della propria emotività in certe situazioni, o un intenso logorio psichico.

Si usano spesso espressioni tipo “avere i nervi” o anche “avere i nervi a fior di pelle”, “avere i nervi a pezzi”.

Quando si deve mantenere il controllo invece è bene mantenere i nervi saldi.

Molte cose comunque fanno venire i nervi. Si usa anche “urtare i nervi” con lo stesso senso di “dare sui nervi”.

Che nervi che mi fai venire!

Mi urti i nervi!

Mi dai sui nervi!

Sono frasi equivalenti.

In generale il cattivo umore spesso è manifestato con una frase che contiene il termine nervi.

Il secondo modo di usare “dare su” invece è simile al verbo affacciarsi.

Anthony:

La finestra della mia camera sul cortile.

Quindi quando mi affaccio dalla finestra della camera si vede il cortile. La finestra della camera si affaccia sul cortile, cioè la finestra dà sul cortile.

In quale camera vuoi dormire? Va bene quella che dà sul giardino o preferisci l’altra che dà sulla strada?

Si può utilizzare in teoria anche con le porte, con le facciate cioè con i muri, non solo con le finestre. Al posto di dare a volte si usa anche guardare:

La finestra guarda sulla strada.

Mi affaccio alla finestra e cosa vedo?

Vedo la strada.

Altre volte il verbo non si usa proprio:

La finestra sul cortile

Questo, tra l’altro, è anche il titolo di un vecchio film.

Attenzione perché non sempre, quando incontriamo “dare su” siamo di fronte a questi due utilizzi di cui vi abbiamo parlato: dare sui nervi e dare nel senso di affacciarsi.

Questo sì deve ai tanti utilizzi del verbo dare.

Es:

Avete consigli da dare sulla lingua italiana?

Ognuno può, dare su questo argomento il suo contributo.

Abbiamo alcune notizie da dare su di noi.

È sbagliato dare su questo aspetto letture diverse dalla nostra.

La mia automobile il meglio lo dà su strada sterrata.

Adesso un bel ripasso e poi per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente faccio 10 domande sull’episodio di oggi. Seguiranno anche le risposte.

Nel ripasso di oggi si parla di vacanze.

Giovanni: aspetta! Mi è appena venuto in mente un terzo utilizzo della locuzione dare su.

Si utilizza con i colori, nel senso di tendere, avvicinarsi.

Es: avete presente la mora artica? È un frutto tipico finlandese, di colore rosso scuro che dà sul verde, marrone e anche nero a volte.

Quindi questo frutto ha un colore che è fondamentalmente rosso scuro, ma spesso tende un po’ al verde, marrone e nero.

Se invece cercate la definizione di rossiccio, troverete che questo aggettivo si usa quando parliamo di un colore che ha una sfumatura rossa, che dà sul rosso. Quindi fa pensare al rosso, anche se il colore prevalente è un altro. C’è una sfumatura rossa.

Peggy: Visto che oramai l’aria nel gruppo sa di vacanza, non ti dico che voglia che ho di andare a lavorare in questo periodo. Non me la sento di fare qualunque cosa, ma solo di sognare di avviarmi seduta stante per una vacanza bell’e buona. Quale che sia il posto con una bella spiaggia mi andrà benissimo.

Khaled: Io invece, sebbene non sia proprio in vena di concludere il mio lavoro, (sarà comunque con i fiocchi però) ,dovrò farlo e tra una settimana e passa sarò tranquillo/a di godere della mia vacanza in montagna con la famiglia, spaziando in luoghi colmi di verde. Ragazzi, ho sentore che sarà uno svago da dio.

Hartmut: Guarda, il facente funzione del mio direttore mi ha chiesto di fare gli straordinari tutto agosto. Ma va’! Non esiste proprio, gli ho risposto. Ho già sacrificato due anni di vacanze estive. Questa volta non c’è santo che tenga, partirò di sicuro. Buone vacanze a tutti.

Esercizi

1) quando sei così cocciuto __ __ __ nervi.

2) cerca di ____________ i nervi saldi, non puoi farti travolgere dalle emozioni così.

3) la finestra che __ sul giardino è troppo piccola.

4) Se la finestra dà sul giardino, allora si ________ sul giardino.

5) Quando passa il treno? Quest’attesa mi sta ___________.

6) Mi URTI i nervi quando non rispondi alle mie domande.

7) Non mi dire niente oggi ché ho i nervi a ____ di pelle.

8) Se la finestra _____ sul giardino anziché sulla strada, sarebbe molto meglio.

9) dopo due anni di convivenza, ho i ______ a pezzi! Non ce la faccio più!

10) quando mi ____________ non ragiono più e non riesco più a prendere decisioni razionali.

Soluzioni

1) quando sei così cocciuto MI DAI SUI nervi.

2) cerca di MANTENERE i nervi saldi, non puoi farti travolgere dalle emozioni così.

3) la finestra che DÀ sul giardino è troppo piccola.

4) Se la finestra dà sul giardino, allora si AFFACCIA sul giardino.

5) Quando passa il treno? Quest’attesa mi sta SNERVANDO/INNERVOSENDO

6) Mi URTI i nervi quando non rispondi alle mie domande.

7) Non mi dire niente oggi ché ho i nervi a FIOR di pelle.

8) Se la finestra DESSE sul giardino anziché sulla strada, sarebbe molto meglio.

9) dopo due anni di convivenza, ho i NERVI a pezzi! Non ce la faccio più!

10) quando mi INNERVOSISCO non ragiono più e non riesco più a prendere decisioni razionali.

221 – IL BOLLETTINO

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Trascrizione

Buongiorno, oggi, come ogni giorno da quando è iniziata l’emergenza legata al coronavirus, alle ore 18 ci sarà il bollettino della Protezione civile. Cos’è la Protezione civile? Essa serve a garantire la salute dellell persone e dell’ambiente durante eventi negativi come le catastrofi e le situazioni di emergenza in genere, a livello locale e/o nazionale.

Ma cos’è questo bollettino?

Si tratta di un termine con più di un significato diversi in realtà, ma oggi vorrei spiegarvi del significato legato alle notizie.

I bollettini infatti servono ad informare.

I bollettini sono informazioni periodiche, questo è importante: ma un tipo particolare di informazioni periodiche, perché una persona normale non può emanare un bollettino.

Nella pratica può essere un foglio ma anche un file pdf o una pagina internet o diffuso via radio o in TV. Non è importante la modalità con cui queste informazioni vengono diffuse, trasmesse.

E’ importante invece che questa pubblicazione periodica sia fatta da una autorità, da un organismo, insomma questa informazione deve avere un valore, deve essere importante, perché serve ad aggiornare le persone su una situazione che può cambiare, proprio come il bollettino della Protezione civile, che ci deve aggiornare sulla situazione del coronavirus: quante persone si ammalano giorno per giorno in Italia? Quante persone guariscono? Ce lo dice il bollettino quotidiano della protezione civile.

Ma ce ne sono molti di bollettini.

Il bollettino dei prezzi ci informa sui prezzi dei prodotti, quello della neve ci informa sulla quantità di neve caduta, quello della viabilità ci informa sul traffico, quello meteorologico ci informa sulle condizioni atmosferiche del giorno con le previsioni anche per il giorno successivo, c’è il bollettino di guerra che ci informa tutti i giorni sull’andamento delle operazioni militari in caso di guerra, di conflitto.

C’è anche il Bollettino medico, emesso una o più volte al giorno, specie in occasione della malattia di un personaggio famoso. E’ il medico o l’ospedale ad emettere questo bollettino.

Ho detto “emesso“: i bollettini in genere vengono emessi, non viene fatti, non vengono dati, ma quando questa intormazione viene fornita attraverso un bollettino, si dice che il bollettino viene emesso. E non sono tante le cose che vengono emesse. In generale il verbo si usa per tutte le cose che vengono fatte uscire, mandate fuori:

  • io emetto un urlo
  • Tu emetti un suono
  • Il bambino emette un gemito
  • Il cellulare emettere onde elettromagnetiche
  • Il giudice emette una sentenza
  • Il Governo emette una legge

e la Protezione civile emette il bollettino sul Coronavirus, ogni giorno, ore 18.

Adesso ripassiamo:

Sofie (Belgio): Che e dici andiamo al cinema? O ci vediamo a casa mia tutti insieme?

Anthony (USA): Dai, non dire fesserie? Non voglio essere allarmista, ma secondo me sarebbe meglio stare a casa. Non è proprio fattibile poi organizzare feste e incontri tra amici, altro che storie! Non hai letto il bollettino di ieri?

Sofie: Per la cronaca non leggo mai i bollettini io.

Anthony: beh, questo può andare a discapito della tua salute sai?

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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

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220 – LE SFUMATURE

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Buongiorno amici, oggi parliamo delle sfumature, un termine interessante che potete usare in tantissime occasioni diverse.

Le sfumature nascono dai colori, come probabilmente sapete. Non esistono infatti solo i colori classici: rosso, giallo, verde eccetera, ma esistono anche le sfumature di ogni colore, quando ci spostiamo gradualmente fra le varie tonalità di colore.

Ad esempio se prendiamo il blu, esiste il blu scuro, il blu marino, il blu notte e tanti altri ancora.

Il termine sfumatura è simile alla stessa tonalità, o a gradazione, ma la sfumatura si usa anche al di fuori dei colori.

Ad esempio se andate dal parrucchiere, esiste la sfumatura nel senso del colore dei capelli, e in questo caso ci sono le sfumature di tendenza ogni anno, quelle che vanno più di moda. Ma esiste anche la sfumatura relativa alla lunghezza dei capelli. In alcune aree della testa spesso si fanno delle sfumature, cioè si fa un taglio graduale dei cappelli, un taglio sfumato. Prima corto, poi più lunghi, poi ancora più lunghi, ed in questo modo i capelli diminuiscono progressivamente di lunghezza, senza fare tagli netti.

Il fatto è che le sfumature hanno un legame col verbo sfumare, che è simile ad attenuare, dissolvere, disperdere.

Anche in cucina c’è la sfumatura, e “sfumare” in cucina significa bagnare con un liquido alcolico (vino o liquore) e lasciare evaporare completamente l’alcol.

In generale possiamo usare le sfumature in ogni campo: ciò che conta è che ci sia una gradazione, qualcosa di non netto. Posso parlare di qualsiasi cosa, anche del linguaggio. Anche il linguaggio può avere delle sfumature: qualcosa di accennato, qualcosa che si avverte appena, non definito, non del tutto evidente. La sfumatura è quindi una caratteristica sfumata.

Nelle sue parole c’era una sfumatura d’ironia.

Quindi si notava qualcosa di ironico nelle sue parole, sebbene questa sensazione non è netta, evidente al massimo.

Nel discorso di Giovanni ho notato alcune sfumature interessanti

Cioè ho notato dei dettagli, delle sfumature appena accennate all’interno del suo discorso.

Anche una canzone può avere una sfumatura di rock o di jazz eccetera

Ci sono anche molte parole italiane con sfumature differenti a seconda dell’utilizzo.

Mariana (Brasile): Vorrei fare una considerazione circa le mie qualità in cucina: con i primi piatti non ho problemi, e neanche con i secondi piatti, A scanso di equivoci, uso solo ingredienti biologici, ma spesso i miei dolci vengono duri e in questi casi  vanno di traverso a chi li mangia. Altre volte sono bruttini da vedere, altre volte li tolgo anzitempo dal forno e quindi lievitano poco … insomma coi i dolci proprio non è cosa!  

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