Descrizione: Si spiega il significato di “curare il proprio orticello,” usato in senso figurato per descrivere il concentrarsi solo sui propri interessi.
Giovanni: oggi vediamo un’espressione che ha a che fare con l’egoismo. Questa però è una parola molto forte e si usa fondamentalmente per offendere:
Sei un egoista! Pensi solo ai fatti tuoi!
L’egoismo infatti cos’è? Ego significa “io” in latino.
Invece, riguardo al suffisso – ismo, vi posso dire che nelle parole che terminano con – ismo in genere c’è un senso negativo o spregiativo: si tratta di una tendenza, di un modo di fare. In questo caso l’egoismo è la tendenza a pensare troppo a sé stessi, un amore eccessivo ed esclusivo di sé stesso, che porta alla ricerca permanente del proprio vantaggio, dell’interesse personale.
Ci sono anche altre “tendenze” che finiscono con – ismo e che sono cose quasi sempre (non sempre) cose negative. Si pensi al pessimismo, all’estremismo, al qualunquismo, al perbenismo eccetera.
In definitiva essere egoista significa fare i propri interessi senza badare alle conseguenze per gli altri.
È il contrario dell’altruismo.
Ci sono comunque diverse modalità nella lingua italiana per esprimere il concetto di egoismo e spesso si usano immagini figurate.
Ci sono anche termini particolari come ad esempio il termine “tornaconto“.
Gli “interessi personali”, infatti, possono essere indicati anche col termine tornaconto, o “il proprio tornaconto” o “il tornaconto personale”.
Anche il termine tornaconto si usa, sebbene in contesti meno colloquiali, per sottolineare una cura eccessiva verso i propri interessi.
Oggi però vorrei parlarvi dell’espressione “portare acqua al proprio mulino” che ugualmente esprime in un certo modo il concetto di egoismo.
Anche questa espressione significa quindi pensare a sé stessi, pensare solamente ai propri interessi, badare soltanto al proprio tornaconto, ma ha un senso più simile a “cercare di ottenere più vantaggi possibili da una situazione.” che non è affatto detto sia sempre presentato come qualcosa di male.
Vediamo un po’. Il mulino – parlo del mulino ad acqua, o mulino idraulico (infatti esistono anche altri tipi di mulini, come il mulino a vento) è un impianto che serve a sfruttare l’energia meccanica prodotta dalla corrente di un corso d’acqua. L’acqua scorre e le pale del mulino girano.
Questa energia, provocata dal giramento delle pale, viene poi usata per macinare cereali o per altre finalità.
Sta di fatto che però il mulino rappresenti anche un simbolo del vantaggio personale, quindi anche dell’egoismo, dell’opportunismo.
Infatti il mulino ha bisogno dell’acqua, altrimenti niente energia.
Si deve portare acqua al mulino per far girare le pale del mulino. Ho detto pale, con una elle sola. Mi raccomando!
Allora: portare acqua al proprio mulino sta esattamente a indicare un atteggiamento opportunistico, orientato solamente all’ottenimento di un vantaggio personale, senza pensare anche ad altre persone.
Si può usare anche il verbo tirare:
Tirare acqua al proprio mulino.
Il senso non cambia.
Esempio:
Quando si fa una trattativa di affari, ciascuno cerca di portare acqua al proprio mulino.
Se vogliamo, usare questa espressione è un tentativo di ingentilire il concetto di opportunismo o egoismo. Sicuramente è meno offensivo se, rivolgendosi ad una persona, la accusate di pensare solamente a portare acqua al proprio mulino, piuttosto che avvisarla di pensare solo gli affari propri, o espressioni più colorite ancora, o dare dell’egoista o dell’opportunista a questa persona.
Tra l’altro è un’espressione che si può usare in molte occasioni, anche come invito a pensare a sé, quindi in senso positivo.
Anziché dire: “mi raccomando, pensa solo a ottenere più vantaggi possibili da questa situazione“, “punta al tuo massimo risultato personale”, si può dire:
Mi raccomando, pensa a portare più acqua possibile al tuo mulino.
Vediamo qualche esempio attuale direttamente dalle notizie riportate sul web:
Alla Russia non interessa trovare un accordo con l’Ucraina. Sta solo cercando di tirare acqua al suo mulino.
È più italiana la pizza Margherita o gli spaghetti? Difficile scoprirlo perché chi vende la pizza la pensa diversamente da chi fa affari vendendo gli spaghetti. Ognuno tira acqua al suo mulino.
Quindi, in definitiva, spesso non c’è nulla di male nel cercare di tirare l’acqua al proprio mulino. Altre volte si usa questa espressione solo per non offendere o per avere un linguaggio più adatto alle circostanze specifiche.
Ho parlato anche di opportunismo, e questo non è casuale perché anche questo termine è più attenuato dell’egoismo. Infatti l’opportunismo ha il senso di pensare soprattutto al proprio tornaconto, ma ho detto soprattutto e non esclusivamente.
L’opportunista cerca di trarre il massimo vantaggio dalle opportunità del momento, anche rinunciando ai suoi ideali.
Inoltre l’opportunismo ha a che fare con le opportunità, cioè con le occasioni da sfruttare, e sfruttare al meglio un’occasione è ciò che devono fare tutti in fondo, dunque se la vediamo così non è così negativo essere opportunisti, anche se delle volte si procura un danno ad altri.
Nello sport ad esempio non c’è niente di male a essere opportunisti perché sfruttare le opportunità serve a vincere, ovviamente a danno dell’avversario.
Dunque tirate pure l’acqua al vostro mulino pur sapendo che questo potrebbe far girare le pale anche a qualcun altro.
Stavolta però ho sbagliato. Dovevo dire “palle“, con due elle!
Adesso ripassiamo qualche episodio passato con il consueto aiuto dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente.
Irina: in merito mi piace molto una frase che voglio condividere con voi “vi sono egoisti superficiali e vi sono egoisti incalliti; questi ultimi si chiamano altruisti”. Siete d’accordo?
Sergio: Cioè in pratica sta a significare che i veri egoisti, coloro che pensano veramente a se stessi, tirano acqua al mulino degli altri? Pensandoci bene, non mi sembra affatto uno sproposito!
Karin: L’egoismo ha tante facciate, anche in merito all’ambiente. Quando compriamo prodotti monouso, non sostenibile e magari costruito con lavoro minorile, che cosa è?Non lo vogliamo chiamare egoismo questo?
Andrè: sono d’accordo con te, Karin! penso che degno di nota sia anche l’egoismo nella politica! Per me un vero e proprio binomio inscindibile!
Komi e Bogusia: Prende corpo un ripasso valevole di partecipazione, ed io lo prendo come spunto per rientrare nella discussione del gruppo. Non esserci stata per tanto tempo e poi sbucare così senza preavviso, potrebbe essere considerato come un atto di certo egoismo, non lo so. Ditemelo voi. Sono stata alle prese con tanti problemi familiari, cosicchénon riuscivo a concentrarmi su altre cose di sorta. Adesso cerco di rimettermi, però, così, su due piedi, non potrei dire se mi farò viva frequentemente. Forse solamente a sprazzi arriverà qualche fesseriada parte mia. Tanto per non passare del tutto in cavalleria. Non me ne vogliate per questo.
Marcelo: Parlando d’egoismo e delle sue diverse facce, per me un’atteggiamento veramente egoista è disprezzare le cose pubbliche!. Anche il non averne cura, fregandosenedel benessere che ne può conseguire per tutti è una forma di egoismo. Difficile trovare dei muri bianchi completamente intonsie persino delle statue su cui infierisconoi più egoisti. Direi che si deve prendere le distanze da questi comportamenti. Questo è quanto a proposito del mio pensiero
Ci sono alcune frasi in italiano che si chiamano “frasi fatte“. Non si tratta di proverbi perché le frasi fatte non ci insegnano cose importanti, non sono insegnamenti di vita che vengono dal passato.
Potremmo chiamarle a volte espressioni idiomatiche quando si usa un’immagine figurata, come nella frase di oggi, in cui si usa l’immagine del mangiare.
Le “frasifatte“, cioè sono frasi che si sentono spesso pronunciare perché sono adatte a descrivere particolari circostanze ed allo stesso tempo si tratta spessissimo di banalità, di cose banali.
Per un non madrelingua però è importante conoscere anche queste frasi perché riflettono anch’esse la cultura si un paese.
Una di queste frasi fatte è la seguente:
È tutto un magna-magna
Si usa questa frase quando volete descrivere una situazione di corruzione, di malaffare, in cui gli interessi economici personali prevalgono sul bene pubblico.
Questa frase significa che ci sono molte persone che hanno da guadagnare, che tutto si fa solo per questo; solo per avere dei vantaggi personali.
Per indicare ad esempio che i concorsi pubblici non sono regolari e che si conoscono già i vincitori del concorso posso dire che è tutto un magna-magna.
Magna-magna indica come detto l’azione del mangiare. Sarebbe mangia-mangia, ma usando la forma dialettale magna-magna si sottolinea maggiormente l’ingordigia, l’avidità, l’egoismo di certe persone, cose che hanno la meglio, che prevalgono sulla giustizia e sulla democrazia.
È un po’ come dire che sono tutti corrotti, che ci sono molte persone che ci mangiano – si dice anche così.
I latini direbbero “doutdes” per indicare una situazione in cui ognuno dà qualcosa per ricevere qualcosa, ma nel linguaggio di tutti giorni, dicendo che è tutto un magna-magna si esprime anche un disprezzo per questo modo di fare, per questo modo di pensare, per questa cultura mafiosa diffusa.
Non potete usare quindi l’espressione in questione in un ristorante, perché questo magna-magna non c’entra col mangiare, ma col guadagnare in modo illecito, con l’avere vantaggi a scapito di altri.
Adesso facciamo un piccolo esercizio di ripetizione in omaggio alla settima regola d’oro di italiano semplicemente: parlare.
Provate dunque a ripetere dopo di me.
È tutto un magna-magna
È tutto un magna-magna
Qui è tutto un magna-magna
In questo paese è tutto un magna-magna
Adesso le cose funzionano ma una volta in Italia era tutto un magna-magna.
Se in questa azienda non fosse tutto un magna-magna sarebbe meglio.
Al prossimo episodio di italiano semplicemente. Un saluto da Giovanni.