Descrizione: Si spiega il significato di “curare il proprio orticello,” usato in senso figurato per descrivere il concentrarsi solo sui propri interessi.
Per spiegare il termine reticente, non posso certamente essere reticente, perché dovrei tacere, dovrei fare silenzio. Tacere è infatti all’origine del termine reticente.
La caratteristica di chiama reticenza.
Chi tace è reticente dunque?
Non esattamente.
Reticente significa, più precisamente, tendente a mantenere un cautoriserbo intorno a certi argomenti.
Il riserbo esprime anch’esso una tendenza a tacere o a non rivelare qualcosa, dovuta a prudenza o a un carattere abitualmente schivo.
Normalmente si usa il verbo mantenere col riserbo.
Generalmente poi è una caratteristica di una persona:
Maria si distingue per il suo riserbo
Evidentemente Maria non parla molto volentieri delle sue cose o mantiene facilmente un segreto.
Posso dire che Maria è reticente? Non esattamente. Manca un ingrediente.
Continuando a parlare del riserbo, posso anche usarlo per esprimere il fatto che su un certo argomento non voglio parlare più di tanto.
Voglio mantenere un minimo di segretezza.
Non è detto dunque che sia una mia caratteristica, che io mi distingua per il mio riserbo.
L’aggettivo “riservato” di adatta bene sia a descrivere la persona che mantiene un certo riserbo, sia l’argomento. Un argomento riservato, appunto. Ma qual è l’ingrediente che caratterizza la reticenza?
“Reticente” non descrive solamente la persona che non vuole parlare granché di qualcosa.
Non si tratta, tra l’altro, necessariamente di un silenzio assoluto, ma si ha la netta sensazione che si tratti di un argomento piuttosto riservato.
Es:
Giovanni circa i suoi progetti è piuttosto reticente
Questo posso dirlo, nel senso che Giovanni non parla molto dei suoi progetti, ha cioè la tendenza a mantenere un un certo riserbo, una certa riservatezza. C’è quindi una certa elasticità nell’utilizzo.
Per capire l’ingrediente segreto vi dico che l’aggettivo reticente si usa anche per descrivere un testimone in un processo.
Un testimone si dice reticente quando mantiene il silenzio su fatti o circostanze di cui dovrebbe informare l’autorità giudiziaria.
Si usa quindi per descrivere il comportamento di una persona che che esita a dire un “certo” tipo di cose.
Potrebbe raccontare delle cose ma non lo fa.
Ricordate il termine restio? Restio è meno formale. Ma c’è almeno un’altra differenza. Sempre dell’ingrediente segreto sto parlando.
Ok vi svelo il segreto: la persona reticente non dice spesso per paura, oppure per qualche interesse personale. Sa qualcosa che potrebbe o dovrebbe dire ma non lo dice perché crede che non gli conviene. Ecco perché si usa nel linguaggio giudiziario.
Invece restio è più legato alla diffidenza, alla mancanza di fiducia. Una persona non del tutto convinta o mal disposta a cedere al volere altrui è restia a credere.
Sono restio a credere nelle tue parole
Cioè non sono convinto delle tue parole, sono diffidente, non ci credo, non ho fiducia. Si può essere restii anche quando si tratta di comportamenti da intraprendere.
Questa però è la peculiarità della reticenza: il motivo, legato alla paura o agli interessi personali.
Un’altra differenza è che restio si usa quando si ha difficoltà soprattutto a credere, non a parlare.
Anche “ricalcitrante” e “riluttante” sono più simili a restio che a reticente.
“Titubante” è un altro aggettivo simile, ma è più legato ai dubbi.
Se sono titubante, sono incerto nel prendere una decisione o nel fare una scelta. Sono indeciso, esitante; insomma non sono convinto.
Adesso vorrei che qualche membro dell’associazione Italiano semplicemente mi facesse qualche esempio sull’utilizzo di tutti questi termini che ho spiegato oggi.
André (Brasile): l’attacco di Hamas a Israele, per essere spiegato è spiegato, comunque, tra spiegarlo e giustificarlo c’è di mezzo l’universo. Sono piuttosto riluttante nel credere che si troverà una soluzione a breve termine per la crise in medio oriente. detto questo, non me la sento nemmeno un po’ di mettermi in questo vespaio!
Estelle (Francia): Non vorrei stigmatizzare tutto un popolo, ma è risaputo che i francesi sono reticenti a rivelare i loro stipendi. Parlare di denaro è tabù come se guadagnare denaro fosse qualcosa di sconveniente. Questo sebbene le persone lavorino tanto. in altri paesi invece è un simbolo di riuscita personale. Vai a capire!
Erzsebet (Ungheria): Secondo il mio modesto parere l’argomento dello stipendio è molto intimo e sensibile dappertutto.
La gente non rivela volentieri l’entità del proprio reddito. Le persone sono reticenti su questo.
Marcelo (Argentina): Grazie per l’episodio! Dopo averlo letto, io mi domando e dico: perchéogni volta che i miei amici mi presentano persone di loro fiducia, anche se mi spronanoe mi danno cordaper parlare, io non riesco a farlo e rimango reticente, sarà riservatezzaforse? Vai a capire cosa mi passa per la testa!