Giovanni: Oggi, per la rubrica dedicata alla politica italiana, parliamo della stanza dei bottoni.
E’ necessario aprire una breve parentesi sul termine “bottone“.
Si usa questo termine generalmente per indicare un piccolo oggetto di forma tondeggiante (ma ce ne sono di varie forme), che si usa con le camicie, le giacche, i cappotti e serve per riunire e chiudere due parti di un indumento. I bottoni si allacciano e si slacciano, mentre si usa il verbo abbottonare (o abbottonarsi) per indicare l’atto di chiudere (o congiungere) le due parti delle camicie o delle giacche usando i bottoni che vanno infilati negli appositi occhielli.
Abbottona/abbottonati la giacca ché fa freddo!
Prima si mette la cravatta e poi si abbottona la camicia.
Per l’operazione inversa invece si usa il verbo sbottonare e sbottonarsi. é interessante che sia abbottonarsi che sbottonarsi, quindi i verbi riflessivi, hanno anche un uso figurato.
Infatti abbottonarsi si usa anche per indicare una “chiusura” di altro tipo, e quindi non indica solamente l’azione di abbottonare i bottoni della propria giacca o camicia, ma anche, in senso figurato, nel senso di chiudersi in un cauto riserbo. Una persona “abbottonata” è una persona che non sembra affatto disponibile a parlare, a condividere informazioni. Quindi significa chiudersi nel silenzio per riserbo o per cautela.
Di contro, sbottonarsi significa anche iniziare a parlare, schiudersi, quindi aprirsi al dialogo, specie dopo una iniziale chiusura. Si usa spesso con la negazione:
Non ti sbottonare
Giovanni non si sbottona mai
Il presidente non si sbottona sulla possibile trasformazione della società
Maria è una persona prudente, una che non si sbottona facilmente neanche con gli amici.
Ci sono espressioni come “attaccare bottone“, un’espressione di cui ci siamo già occupati, che ha a che fare con l’approccio. Quando si cerca di avvicinare qualcuno per per parlargli, per tentare un approccio, si usa spesso l’espressione “attaccare bottone”. Simile anche a abbordare. Poi esiste anche “attaccare un bottone“, che più informalmente diventa “attaccare il pippone“, che abbiamo spiegato nello stesso episodio di attaccare bottone. Il senso è quello di infastidire, molestare qualcuno con dei lunghi e noiosi discorsi.
Non finisce qui perché esiste anche la cosiddetta “stanza dei bottoni“, espressione con cui si indica, in modo figurato il luogo in cui si prendono le decisioni. I bottoni sarebbe un modo alternativo per indicare i pulsanti. A dire il vero però un pulsante non viene praticamente mai chiamato bottone, al di fuori di questa espressione. La forma di un bottone comunque può essere abbastanza simile a quella di un pulsante. Più in generale infatti qualsiasi oggetto di forma tondeggiante che assomigli a un bottone, possiamo chiamarlo così, anche se ha usi diversi. In tal caso parliamo di un pulsante, quindi di un organo di comando che si può premere con un dito.
Dunque la stanza in cui si premono i pulsanti è il luogo in cui si prendono le decisioni. Ci si riferisce in particolare alle decisioni politiche e economiche, quindi si sta parlando del potere decisionale.
Nel linguaggio della politica si usa abbastanza spesso perché esprime in modo sintetico la capacità di poter influenzare le decisioni più importanti. Ovviamente quando si prende una decisione importante non si preme alcun pulsante, ma questa è ovviamente un’immagine figurata.
Vediamo qualche frase di esempio di attualità:
Il mondo ha un urgente bisogno di ridurre l’impatto ambientale dell’uomo, ma purtroppo nella stanza dei bottoni del mondo ci sono altre priorità.
Occorre riuscire a colmare la distanza tra il sud e il nord dell’Italia, a prescindere da chi si trovi nella stanza dei bottoni.
Una parte dello schieramento governativo si sta lamentando del fatto che nella stanza dei bottoni comandino solamente il presidente del Consiglio e il ministro dell’economia.
Parliamo sempre del luogo di “esercizio del potere“. Il luogo in cui si esercita il potere è appunto la stanza dei bottoni.
Voglio, in chiusura di questo episodio, parlarvi di questo interessante uso del verbo esercitare.
L’uso prevalente di esercitare è quello di tenere in attività, cioè tenere in esercizio, in allenamento.
Esercitare la memoria
Esercitarsi facendo esercizi ginnici
ecc.
Esercitare significa però anche adoperare un potere, far valere un proprio potere in virtù di una investitura. Questo significa che, ad esempio, poiché un personaggio politico ricopre una certa carica pubblica, allora ha determinate facoltà, ha determinati poteri che può decidere di utilizzare o meno.
Se lo fa, allora esercita il suo potere, quindi lo utilizza, lo fa valere.
C’è anche chi approfitta di questo potere e va oltre ciò che è consentito. In questo caso si parla di “abuso di potere“. Ma di questo ne parliamo nel prossimo episodio.
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Le domande e le risposte su questo episodio sono disponibili ai soli membri dell’associazione Italiano Semplicemente.
Ciao ragazzi, facciamo oggi un bell’esercizio dedicato alle preposizioni semplici ed ai mestieri, cioè le professioni, vale a dire ai lavoro. In questo esercizio racconterà una storia in cui vengono utilizzate le espressioni idiomatiche spiegate sul sito italianosemplicemente.com dal 2015 fino ad oggi.
Nella spiegazione scritta, però, mancheranno le preposizioni semplici.
Di conseguenza sta a voi scrivere le giuste preposizioni da utilizzare, dopodiché potrete guardare ed ascoltate la soluzione domani, quando pubblicherà la soluzione con tutte le preposizioni semplici da usare nelle varie parti del testo: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.
Vi parlerò dell’apprendimento della lingua italiana secondo Italiano Semplicemente. Ogni volta che si presenterà una preposizione semplice vedrete uno spazio vuoto sul testo e ascolterete un “bip” nel file audio.
Domani invece potrete leggere e ascoltare la soluzione.
L’apprendimento secondo Italiano Semplicemente.
Come sapete, il sito Italiano semplicemente.com è basato sulle sette regole d’oro che vado____seguito ad elencare:
2) Usare i tempi morti____ascoltare. Questa è la seconda regola d’oro____cui far riferimento: quali sono i tempi morti? Mentre si fa colazione, al bagno (anche facendo la doccia), quando siete____viaggio, mentre si fa la spesa, lavando i piatti eccetera. Una cosa importante: se ci sono persone attorno____voi, magari parlate____voce bassa o nella vostra testa, ma se avete la faccia____bronzo non sarà un problema. ___ l’altro, non aver paura____essere giudicati e____fare brutte figure è sicuramente un punto____vostro vantaggio.
Lo stress, uno dei nemici____sconfiggere. Se non volete perdere la voglia____imparare, dovete armarvi____pazienza e aspettare che le prime due regole d’oro diano i risultati. Vedrete che scoprirete una cosa fondamentale nell’apprendimento della lingua, e se finora avete ascoltato o studiato stressati, adesso che conoscete questa regola, vi rifarete____gli interessi.
4) Apprendere attraverso delle storie ed emozioni. Questa è la quarta regola____usare. Cosa vuol dire? Non imparate frasi o singole parole: ascoltate delle storie, ascoltate dei podcast, un discorso compiuto che metta____moto il vostro cervello. Il contesto vi aiuterà____capire ciò che non riuscite____capire attraverso una singola frase; se non conoscete una parola, le altre parole del discorso vi aiuteranno. Le emozioni non vi faranno distrarre e non vi stancherete____ascoltare. Ma questa è una regola importante anche____chi insegna. Il mio ruolo è importante: sarà mia la responsabilità nel non farvi annoiare.
6) Sesta regola d’oro: Domande e risposte sulle storie ascoltate: I principianti e anche chi ha un livello più alto, deve esercitarsi____subito e provare____rispondere (con la propria voce)____delle facili domande____quanto ascoltato,____questo modo l’apprendimento diventa attivo, non passivo: voi partecipate attivamente e così imparare ad usare parole diverse, parole alternative, verbi e tempi diversi. Ci sono diversi modi____rispondere alla stessa domanda.
7) Parlare: l’ultima regola ma non____importanza. Oggi abbiamo i social, abbiamo whatsapp, abbiamo le chat____cui possiamo parlare____persone____ogni parte del mondo.
Usate tutti questi strumenti____parlare,____ascoltare e____scrivere, ma soprattutto____parlare, perché una lingua non si chiamerebbe così se non si dovesse parlare.____questo modo, rispettando queste sette regole d’oro, va____sé che ci sarà un miglioramento del vostro livello____italiano e questo avverrà anche____modo veloce. Gli amanti della grammatica si mettano l’anima____pace.
Spero che questo episodio rispetti le sette regole d’oro e che voi possiate riuscire____terminare l’ascolto avendo la voglia____rifarlo altre volte. Provate____stampare il dialogo e____riempirlo____le preposizioni semplici. E ascoltate poi la soluzione nel secondo file audio che trovate____questo episodio.____chi è interessato, abbiamo realizzato altri episodi dedicati alle preposizioni semplici. Date un’occhiata se avete tempo.____poco questo episodio sarà terminato. Solo il tempo____un saluto e un’ultima raccomandazione: trovate un amico____cui condividere i vostri episodi: farlo____due sarà più piacevole e produttivo!
Vi presento Davide Martini, un insegnante iscritto all’associazione italiano semplicemente che oltre ad insegnare Insegna italiano crea strumenti per insegnanti di lingua.
Davide ci presenta alcuni di questi strumenti.
A questo scopo, pubblichiamo un audio relativo ad un dialogo tra una ditta e un fornitore. Il dialogo rappresenta la soluzione di un esercizio sui termini “indefiniti”
Insegno italiano e creo strumenti per insegnanti di lingua, strumenti con cui si possono creare velocemente attività come questa.
Ringrazio il gestore del sito, il nostro caro Giovanni, per avermi dato la possibilità di collaborare con il suo ricchissimo sito.
Voglio presentarvi un dialogo immaginario tra un fornitore e una ditta che produce accessori di abbigliamento.
Nel dialogo, l’impiegato dell’ufficio acquisti della ditta PincoPallino telefona al sig. Motta, suo fornitore, per diversi problemi riguardanti gli ultimi ordini.
I due si conoscono da anni, e sono in confidenza. Per questo usano espressioni colloquiali, ma anche tantissimi “indefiniti“.
L’uso degli “indefiniti” è solo una delle tante sfide che ci presenta l’italiano.
Non voglio dilungarmi in definizioni grammaticali, ma basti dire che gli indefiniti sono parole che indicano “quantità indeterminate” di cose. Ecco una lista incompleta, che sarà quella in cui troverai gli indefiniti usati per completare il dialogo:
ALCUN, ALCUNO, ALCUNA; NESSUN, NESSUNO, NESSUNA
ALCUNE, ALCUNI
ALTRO, ALTRA, ALTRI, ALTRE; UN ALTRO, UN’ALTRA, DEGLI ALTRI, DELLE ALTRE
CERTO, CERTA, CERTI, CERTE
MOLTO, MOLTA, MOLTI, MOLTE; TANTO, TANTA, TANTI, TANTE; DIVERSI, DIVERSE
PARECCHIO, PARECCHIA, PARECCHI, PARECCHIE
POCO, POCA, POCHI, POCHE
TROPPO, TROPPA, TROPPI, TROPPE
TUTTO, TUTTA, TUTTI, TUTTE (TUTTI E, TUTTE E)
NIENTE, NULLA, NESSUNO, NESSUNA
QUALCHE, QUALCOSA, QUALCUNO, QUALCOS’ALTRO
QUALSIASI, QUALUNQUE, CHIUNQUE, DOVUNQUE, COMUNQUE
OGNI, OGNUNO, OGNUNA, CIASCUNO, CIASCUNA
…ma in questo esercizio useremo anche altre parole, come…
PIÙ, DI PIÙ, IN PIÙ, IN TUTTO, IN TOTALE
MENO, DI MENO, IN MENO
PIÙ NIENTE / NULLA
COSÌ
UN PO’, UN ALTRO PO’
QUALE, QUALI
QUELLO, QUELLA, QUELLI
SENZ’ALTRO, QUALCOS’ALTRO, NIENT’ALTRO
Probabilmente le avrai già sentite tutte o quasi, in diversi contesti. Molte hanno praticamente lo stesso significato, per cui ti propongo un modo di esercitarle a partire dal dialogo.
Come vedrai, dopo ogni numero ci sono diversi “indefiniti”. Il tuo compito è quello di trovare un altro “indefinito” che si può usare al posto di quello inserito di volta in volta.
Tutti sono corretti, alcuni sono più o meno strani, dato il contesto, ma tu devi trovare un’alternativa, che suona altrettanto bene o, a volte, francamente meglio di quelli usati.
In ogni caso, lo copio qui sotto:
Problemi di ordinativi
Davide Martini – Giovanni Coletta
Sostituisci le espressioni tra parentesi con Indefiniti dal sigificato equivalente Mario Motta s.p.a.: – Buongiorno, Motta Spa., mi dica. PincoPallinoSpA: – Buongiorno, Mario? Sono Luigi, della PincoPallinoSpA. Mario M.: – Ah, sì, ciao, Luigi , Come state lì a Madrid? PincoPallinoSpA: – Bene, grazie, e voi? (1 Ogni cosa______________________) bene? Mario M.: – Sì, grazie, dimmi pure. PincoPallinoSpA: – Senti, mi dispiace dirtelo, ma abbiamo (2 molti, alcuni, parecchi, vari______________________) problemi con gli ultimi tre ordini. Mario M.: – Ma no, dai, ancora! Quali ordini? Ne abbiamo fatti tre questo mese! PincoPallinoSpA: – Eh, purtroppo ci sono stati problemi con (3 ognuno dei, ciascuno dei______________________) tre. I miei capi sono (4 molto, tanto______________________) preoccupati. Mario M.: – Ma come? Spiegami, spiegami. Non può essere (5 tanto______________________) grave! PincoPallinoSpA: – Cominciamo da (6 l’ordine______________________) delle fibbie. Sai (7 che______________________)? Mario M.: – Sì, sì, (8 le fibbie______________________) dorate, ovali… cos’è successo? PincoPallinoSpA: – Beh, (9 una maggiore quantità______________________) della metà avevano il buco (10 esageratamente______________________) piccolo, e non si chiudevano. Mario M.: – Ma come? Non è possibile! Può darsi che sia scappata (11 alcune sbavature______________________) sbavatura in (12 qualche fibbia______________________), ma non (13 sicuramente______________________) così (14 questa elevata quantità______________________)! PincoPallinoSpA: – Beh, forse (15 qualche persona______________________) si è sbagliato con le misure, ma fatto sta che non le possiamo usare! Non capisco come non ve ne siate accorti! (16 qualunque persona______________________) poteva vederlo! Mario M.: – No, ma (17 sicuramente______________________) c’è stato un disguido, sennò non si spiega. Noi abbiamo usato le vostre specifiche! PincoPallinoSpA: – No guarda, le nostre misure andavano bene. Dev’essere stato qualcos’ (18 di più______________________). Mario M.: – Beh, vedrò giù in produzione cosa mi dicono. PincoPallinoSpA: – E non è (19 la storia completa______________________). Ti ricordi il campione di dieci metri di tessuto bianco che ti avevamo chiesto? Mario M.: – Sì, perché? PincoPallinoSpA: – Beh, è (20 esageratamente______________________) bianco. Dobbiamo cambiare colore. Mario M.: – Cosa? Ma è impossibile! L’abbiamo spedito (21 alcuni______________________) giorni fa! PincoPallinoSpA: – Davvero? Qui da noi non è ancora arrivato! Mario M.: – Eh, mi dispiace, ma non c’è (22 altro______________________) da fare, ormai è partito! PincoPallinoSpA: – Vabbé, d’accordo, allora (23 nulla______________________), come non detto. E poi, per il terzo, quello dei manici… abbiamo bisogno di (24 alcuni pezzi______________________) pezzo (25 in eccesso______________________). Mario M.: – Sì? Quanti? Ve ne abbiamo mandati cento, se non sbaglio… sono già (26 tanti, parecchi______________________), no? PincoPallinoSpA: – Sì, ma ce ne sono arrivati (27 una quantità maggiore______________________), solo ottanta. E va bene, perché comunque ve ne devo chiedere (28 cinquanta in più______________________) cinquanta. Cioè, (29 in totale______________________) centotrenta. Ce la fate a mandarceli per il quindici del mese prossimo? Mario M.: – No, è (30 esageratamente______________________) presto. Vi va bene per fine mese? PincoPallinoSpA: – No, dai, cerca di farceli per il venti, massimo. Abbiamo (31 non molto______________________) margine per la produzione. Mario M.: – C’è (32 abbastanza______________________) poco tempo… se fosse (33 un diverso______________________) periodo, ma ora, con la Pasqua in mezzo… PincoPallinoSpA: – Beh, accidenti, fate (34 qualche cosa______________________), sennò va a finire che mi cominciano a chiedere preventivi di (35 diverse______________________) ditte… Mario M.: – Dai, dai, che ci conosciamo. Non sono (36 tanti, parecchi______________________) quelli che lavorano come noi. PincoPallinoSpA: – Eh, sì, si vede! Beh, dai, fammi sapere (37 qualche cosa______________________) al più presto, e cerca in (38 ogni, qualunque, tutti i modi______________________) modo di controllare bene (39 qualsiasi______________________) fase della produzione delle fibbie, perché c’è (40 qualche cosa______________________) che non va. Non hai (41 alcuna______________________) idea di cosa possa essere successo? Mario M.: – No, no, può essere stato (42 qualsiasi persona______________________). Ho (43 alcuni______________________) sospetti, ma devo controllare, prima. Ma non ti preoccupare: (44 qualche persona______________________) pagherà, se l’errore è nostro. (45 Qualche altra cosa______________________)? PincoPallinoSpA: – No… ti sembra (46 non molto______________________)? Mi raccomando, per lunedì prossimo voglio sapere (47 qualche cosa______________________), e (48 non ci sono______________________) scuse, stavolta, ok? Mario M.: – Stai tranquillo, non ci sarà (49 alcun______________________) problema stavolta. Ciao, a lunedì.
Come fare per sapere se è corretto? Beh, puoi guardare le soluzioni, o usare la funzione “Practice” di queste Flashcards online. Apri il link, fai click sulla linguetta “Practice”, e ricorda di mescolare le schede facendo click sul bottone con la doppia freccia incrociata
La prima “scheda” contiene le istruzioni, quindi non è parte dell’esercizio. Clicca direttamente, te la darà per sbagliata, e ti darà come soluzione la seconda parte delle istruzioni.
Oppure, puoi indicare in questa lista (da stampare, non è interattiva) il numero corrispondente al “buco” del dialogo in cui va la parola giusta della lista. In questa lista, le parole appaiono smistate in gruppi di otto, di colori diversi. Poi puoi controllare la soluzione dell’esercizio.
Se vuoi controllare di aver imparato le espressioni e fare arrivare a me il risultato, e hai un conto Gmail (o compatibile), puoi aprire questo link, accettare di “fare una copia” del documento, poi seguire le istruzioni che troverai per dare l’accesso, e realizzare l’esercizio online, mandandomi poi i risultati.
Se vuoi lavorare sul dialogo con un compagno, a lezione, potete usare questi fogli, per poi correggervi a vicenda: SplitClozeConPisteA, SplitClozeConPisteB. Lo studente li può usare anche da solo, alternando dall’uno all’altro e cercando di ricordarsi le soluzioni. Il fatto di averle appena lette sull’altro foglio attiva la memoria, che sarà poi rinforzata dall’ascolto.
Potete anche usare queste versioni, senza piste (cioè, senza gli indefiniti che ti guidano per trovare quello giusto), SplitClozeSoloA, SplitClozeSoloB, e per guidarvi, usare questa lista degli indefiniti, separati in gruppi di otto, su due righe colorate diversamente.
Infine, se vuoi controllare l’equivalenza tra gli indefiniti dati come “piste” e quelli che effettivamente si usano nel dialogo originale, puoi guardarla qui.
INSEGNANTE: TUTTE QUESTE VARIANTI dell’esercizio provengono da UN SOLO foglio GSheet, il “Clozatore”, che usa UNA SOLA MATRICE per tutte le versioni. Se guardi in dettaglio l’esercizio, ci sono due o tre cose da correggere o migliorare. Mediante il mio strumento, basterà correggerle una sola volta, e tutti i materiali verranno automaticamente aggiornati in funzione delle correzioni che hai svolto, per cui si manterranno perfettamente coerenti. Per esempio, se decidessi di aggiungere o togliere un espunto… tutto, dalla numerazione agli “smistamenti” sui fogli SPLIT, si adatterà da solo, senza che tu faccia niente.
Gli indefiniti alternativi, quelli che vengono usati come “piste”, possono essere aggiunti o tolti da tutti i formati con UN SOLO CLICK. Potresti aggiungere altre cose, a piacere, senza toccare i documenti originali, ma solo la matrice base. Per esempio, la traduzione in spagnolo (ClozeCompleto, SplitClozeA, SplitClozeB, eccetera). Ma puoi aggiungere quello che vuoi! Dovrai scrivere i dati UNA SOLA VOLTA, in una delle colonne disponibili, e poi sceglierli per tutti i materiali, con un solo click. Se successivamente vorrai ritoccarli o corregerli, lo farai, anche in quel caso, una sola volta per tutti i formati.
Ti piacerebbe disporre di questo strumento per poter realizzare i tuoi “Fill-in-the-blanks” personalizzati?