883 Tutt’al più

Tutt’al più (scarica audio)

Indice degli episodi

Trascrizione

Cosa significa tutt’al più?

Vi posso dire con certezza che i non madrelingua italiana non usano mai tutt’al più.

A questo punto potrei dirvi che neanche i ragazzi italiani, almeno fino ai 18 anni lo fanno. Direi che tutt’al più potrebbero usarlo gli studenti universitari.

I giovani generalmente utilizzano altre modalità per esprimere lo stesso concetto, come ad esempio “al massimo“. Questa va bene sempre.

Spesso si usa anche “nel peggiore dei casi“. Uno straniero però tutt’al più potrebbe usare “nell’ipotesi meno favorevole” oppure “nell’ipotesi più favorevole“.

Spesso, un’alternativa informale, ma molto usata è “male che va” (se va male) ma a volte anche “bene che va” (se va bene) può andar bene.

Vediamo qualche esempio:

Marito e moglie si separano. Devono decidere come dividere le cose che hanno in casa. Il marito dice: la tv, il computer e il tablet li prendo io.

La moglie replica prontamente:

Non sono affatto d’accordo! Tutt’al più posso lasciarti quello scatorcio della tua automobile!

Arrabbiatissima la moglie!

Dunque la moglie è disposta tutt’al più a lasciare l’automobile al marito. Al massimo può fargli questa concessione, non di più.

Spesso c’è l’idea di una concessione massima, appunto; un livello massimo che si è disposti a concedere, come in questo esempio.

Un altro esempio:

Un ragazzo ci prova con una ragazza e le chiede se vuole fidanzarsi con lui. Lei potrebbe rispondere:

Io e te fidanzati? No, mi spiace. Potremo tutt’al più essere amici, ma niente di più.

Che antipatica!

Anche in questo caso “al massimo” è un ottimo sostituito di “tutt’al più”.

Anche “nella migliore delle ipotesi” potrebbe andar bene.

Somiglia molto anche a “al limite“, come a indicare una soluzione ammissibile a malapena o come ultima possibilità.

Un altro esempio:

Quanto costa questo appartamento? 500 mila euro? Tutt’al più potremmo discutere su 400 mila.

Quindi:

al massimo” sono disponibile a pagare 400 mila euro.

Si tratta chiaramente di una limitazione, di porre un limite alla cifra da pagare.

Al limite potremmo discutere su 400 mila euro.

Al massimo potremmo discutere su 400 mila euro.

Nella migliore delle ipotesi potremmo discutere su 400 mila euro.

Queste sono tutte frasi equivalenti.

Ammettiamo adesso di non avere il navigatore satellitare e che vi siate persi.

Non sapete dove andare ma potete comunque provare ad andare diritti e poi, tutt’al più, potete tornare indietro e cambiare direzione.

In questo caso “male che va” è un perfetto sostituto di tutt’al più.

Voi potreste dire ugualmente:

Qualora ci fossimo sbagliati, potremo tornare indietro

Se non è la strada giusta potremo tornare indietro

Se poi vediamo che ci siamo sbagliati potremo tornare indietro

Al limite possiamo tornare indietro

Nella peggiore delle ipotesi torniamo indietro

Dovesse andar male, torniamo indietro

Concludo con un ultimo esempio e poi vi lascio al ripasso del giorno. Se non ci sono problemi con questo episodio noi ci sentiamo al prossimo. Tutt’al più potete ascoltarlo o rileggerlo una seconda volta.

Tutt’al più come avete visto è una locuzione interessante e facile da usare. Quasi dimenticavo di dirvi che tutt’al più si scrive così, ma tutt’al più potreste scriverla anche tuttalpiù – tutto attaccato.

Ripasso a cura dei membri dell’associazione

Marcelo: Un boscaiolo stava tagliando degli alberi che aveva piantato da illo tempore. Era felice che non vi dico che ora fosse giunto il tempo di poterli vendere a Natale.

Edita: Si era fatto in quattro e così riuscì a tagliare ben 15 alberi nel corso dei primi giorni.

Estelle: dopo un po’ però i numeri iniziarono a prendere una brutta piega.

Mariana: di giorno in giorno diventavano sempre di meno. Al che pensò:

Peggy: mannaggia, non riesco a capacitarmi di come i numeri scendano.
Nonostante mi sforzi, taglio sempre meno alberi ogni giorno.

Rauno: a me invece questo non colpisce affatto. Il motivo è palese. Devi riposarti, altro che storie!

Monica: ma va’!

Rafaela: secondo me sarebbe ora di sistemare la sega! Si è consumata e va arrotata!

Sofie: oddio, non ci avevo pensato! Ma pensa un po’. Si sa, il tempo stringeva e ero così occupato a tagliare tutti questi alberi prima di Natale che ho scordato di ritagliarmi del tempo per curare lo strumento.

Estelle: si, posso immaginare, comunque sai, questo discorso vale un po’ per tutto nella vita, che so, la salute per esempio. Coloro che non si prendono cura di sé stessi ogni tanto , può darsi, che paghino lo scotto prima o poi.

Ulrike: parole sante, direi. Ben detto!

Gli esercizi su questo episodio (con soluzione) sono disponibili per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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