850 Frullare in testa

Frullare in testa

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Trascrizione

Ricordate l’espressione ronzare per la testa?

Se ricordate, vi ho spiegato che quando qualcosa vi ronza in testa, o vi ronza in mente, o per la testa o per la mente, o nella testa, evidentemente avete un pensiero, spesso un’idea, che vi continua a girare in testa, quasi inconsapevolmente ma insistentemente. Quel pensiero non se ne va.

C’è quasi il senso un rumore di fondo che non ci abbandona mai, proprio come il ronzio di una zanzara.

Oggi vi dico anche che spesso si utilizzata anche il verbo frullare al posto di ronzare: “frullare in testa” o “frullare per la testa”.

Ebbene, il verbo frullare fa pensare al frullatore, quello strumento che si usa in cucina, quindi si tratta di un elettrodomestico con una lama per ridurre in poltiglia gli ingredienti.

Anche quello fa rumore, ma in questo caso non è il rumore che conta, non è dunque il senso dell’insistenza di un pensiero che non se ne va dalla testa.

Frullare in testa infatti si preferisce usare nel caso di strane, bizzarre idee, oppure per criticare una persona che secondo noi ha qualcosa di veramente strano in mente.

Cosa ti frulla in testa?

Vorrei sapere cosa frulla per la testa a mia sorella, che ha venduto la sua casa per trasferirsi chissà dove.

Diciamo che generalmente frullare posso usarlo in sostituzione di ronzare, posso dire ad esempio:

Da stamani mi frulla una strana idea in testa, quella di prendere un mese di ferie e andare a vivere in un convento.

Però, per evidenziare la stranezza del pensiero o il sospetto o la preoccupazione o l’accusa nei confronti di altre persone, bisogna usare preferibilmente il verbo frullare.

C’è anche il senso della curiosità se usiamo il verbo frullare e anche una certa quantità di mistero. Non si ha una chiara idea delle intenzioni altrui.

Come avete visto dagli esempi, si può dire frullare in testa oppure frullare per la testa.

Ricordate quindi che quasi sempre state criticando una persona per una bizzarra idea e che c’è una componente di mistero, curiosità o preoccupazione.

Adesso ripassiamo:

André: se Bolsonaro vincerà le elezioni domenica prossima, datemi un biglietto aereo per l’Italia e mi ci fionderò in men che non si dica!

Ulrike: Ma va va! ti direi lo stesso qualora vincesse Lula, ma dal Brasile non me ne vado mai, sono un Patriota con la P maiuscola!

Peggy: Quanto a me, di questi due candidati vorrei che non vincesse nessuno; ce ne sono tanti altri a disposizione!

Estelle: Comunque, dei sondaggi sembra che l‘imbarazzo della scelta non ce l’abbiamo questa volta. Oggi più che mai il paese è diviso tra sinistra e destra!

Edita: Infatti! tantissimi elettori si vedono costretti a votare un candidato che non gli piace, una sorta di voto utile, ne avete mai sentito parlare? Negli ultimi giorni non si parla d’altro!

Harjit: i brasiliani per non saper né leggere né scrivere dovrebbero ricercare di più riguardo ai candidati. A me quelli che ci sono sembrano fregarsene del Brasile

Iberè: hai visto mai che stavolta riusciremo scegliere il meglio per il nostro paese?

Danielle: Speriamo bene! Dopo che la frittata sarà fatta non ci si potrà più lamentare!

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740 Non mi dirai che…

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Trascrizione

Giovanni: dopo aver visto la locuzione “mi dirai che“, oggi aggiungiamo un “non” all’inizio.

Ciò che otteniamo è un’altra tipica locuzione che però non rappresenta la semplice negazione di “mi dirai che“.

Sarebbe troppo facile!

Quella di oggi è più semplice da capire e da usare, in quanto esprime meraviglia, curiosità ed allo stesso tempo si esprime qualcosa che si è intuito e che potrebbe risultare vero.

Può trattarsi sia di qualcosa di positivo che di negativo.

Es:

Non mi direte che pensavate che aggiungere “non” a una frase servisse solo per esprimere una negazione?

In senso letterale è così, ma purtroppo o per fortuna non lo è mai.

Vediamo qualche esempio:

Entro in casa e vedo mia figlia che ascolta Beethoven. Le dico subito:

Non mi dirai che ti piace la musica classica!

C’è meraviglia, curiosità. È comunque una domanda che richiede una risposta:

Perché, che c’è di strano?

Questa potrebbe essere la risposta di mia figlia di fronte allo stupore mostrato da me.

Un po’ irritata come risposta?

Può darsi.

In effetti la mia domanda può provocare una reazione irritata.

Non è detto, ma a volte è così, perché spesso c’è ironia in questa locuzione, e questa ironia potrebbe derivare da una contraddizione da cui deriva la meraviglia.

Nell’esempio che vi ho fatto, potrebbe essere accaduto che in passato mia figlia non abbia mai mostrato apprezzamento per la musica classica o che addirittura l’abbia criticata. Questa potrebbe essere la contraddizione di cui parlavo, in questo caso.

A volte non si usa il futuro, ma non cambia nulla se uso la forma presente:

Non mi dire che ti piace la musica classica!

Un altro esempio:

Vedo una mia amica dopo tanto tempo e noto che ha un po’ di pancetta. Meravigliato e incuriosito le dico:

Ciao Emanuela, non mi dirai che sei incinta!

Spesso è qualcosa che non ci si augura, perché per chi parla non sarebbe una cosa positiva se confermata.

Es:

Sento un mio amico per telefono e mi dice che ha qualche problema al lavoro per via del green pass. Io subito gli chiedo:

Non mi dirai che sei un no-vax!

Il mio amico potrebbe irritarsi per la mia meraviglia e ironia. Ha anche intuito che io invece sono favorevole ai vaccini.

Potrebbe rispondermi:

E tu, non mi dirai che sei a favore!

Questa locuzione si usa sempre in questo modo, tranne quando è preceduta dal termine “fino” o “finché”

Non ti parlerò più fino a quando non mi dirai che hai sbagliato!

Io avrò speranza di stare con te fino a quando non mi dirai che è finita per sempre!

Starai in punizione fino a quando non mi dirai che sei pentito!

In questi casi si parla di qualcosa che continuerà fino ad un momento preciso, ossia fino a quando io non sentirò dalle tue parole che hai sbagliato (1° esempio), o che sei pentito (3° esempio), o che è finita per sempre (2° esempio).

Un non madrelingua può trovare strano l’uso della negazione “non” in questi casi.

La questione credo meriti di essere trattata in un prossimo episodio.

Spiegazione odierna terminata.

Adesso ripassiamo. Non mi direte che vi eravate dimenticati del ripasso!

Irina: ci penso io a iniziare questo ripasso, non scomodatevi; non fosse altro che per mettermi alla prova con qualche espressione che mi dà molto filo da torcere. Se poi qualcuno vuole aggiungere qualcosa è benaccetto, sempre che non abbiate paura di sbagliare!

Harjit: ok, raccolgo volentieri la provocazione. Per quanto mi senta abbastanza sicura di ciò che sto dicendo, ciò non toglie che una castroneria da parte mia può sempre scapparci!

Albéric: castroneria dici Harjit? Invece la sai lunga tu! Sai anche come suscitare l’interesse per l’apprendimento dell’italiano! Poi non potrei mai dire che dici castronerie. Resti pur sempre un’amica e non ti offenderei mai. Poi lo so che lo fai per il meglio di tutti noi!

Ulrike: È risaputo, Albéric, che Harjit è particolarmente portata per buttare giù in men che non si dica una frase di ripasso tanto concisa quanto divertente. Vai a capire come le vengono queste idee estemporanee. Io invece devo sempre scervellarmi di brutto per poi uscirmene con una frasina poco edificante. Tra l’altro spesso non trovo mai un modo molto ortodosso per terminare un ripasso.