Ciao core!

(ep. 1188) – scarica audio

Trascrizione

Sono molte le espressioni romanesche che hanno travalicato i confini della città e si usano oggi in tutto lo stivale.

Tra queste sicuramente figura “ciao core”.

È una esclamazione che, detto in poche parole, esprime una forma particolare di lontananza, di sarcasmo e di frustrazione allo stesso tempo.

Core, come potete immaginare, è la versione romanesca di “cuore” mentre “ciao” è chiaramente un saluto, ma è da intendere in modo figurato.

In questo senso, “ciao core” non è tanto un saluto, né un’espressione affettuosa, ma piuttosto una frase tagliente, detta quando si capisce che una persona non ci sta proprio capendo niente, o sta andando completamente fuori strada, magari anche dopo mille spiegazioni.

È come dire:

Ma dove vai? Sei lontano anni luce!

Quando fai così mi fai cadere le braccia!

Sei proprio senza speranza!

Continua pure, ma sei proprio fuori rotta

O semplicemente:

Sì, vabbe’!

Sì, ciao!

È uno sfogo ironico, che mette insieme disillusione, frustrazione e una risata amara.

Es:

Un collega propone una soluzione assurda a un problema complesso che riguarda un PC che non funziona bene: “Secondo me basta spegnere e riaccendere tutto.”
Risposta (con mezzo sorriso amaro): “Ciao core!”
Spesso si accompagna l’esclamazione con un gesto con la mano, una sorta di saluto, alzando la mano dal basso verso l’alto, con palmo della mano rivolto in su. Il gesto va ripetuto due volte.

Questo indica che la persona a cui è rivolta l’espressione “si sta allontanando”.

Es:

Un amico ti dice che dopo aver ricevuto numerosi rifiuti da una ragazza, crede di conquistarla con un comportamento infantile e afferma:

“Stanotte la chiamo alle tre di mattina, vedrai che capisce il mio amore per lei.”
Reazione inevitabile: “sì, ciao core…”

Evidentemente questo tuo amico è proprio una testa dura!

Uno studente di lingua italiana sbaglia completamente la pronuncia di una parola dopo molte spiegazioni e tentativi. Dopo l’ennesimo fallimento, il professore commenta in modo sconsolato: “Ciao core, continua così”.

Al professore pare siano cadute le braccia!

Espressioni simili (stesso tono ironico e rassegnato)

“Seee…” – allungato, con tono sarcastico.

“Se vabbè!” – per chiudere un discorso assurdo.

“Buonanotte!” – usato per dire “ormai è inutile”, in modo ironico.

“Ma de che?” – tipico romano per esprimere incredulità e disillusione.

“Ma annamo, su!” – per dire che qualcosa non sta né in cielo né in terra.

Il tono è fondamentale: “ciao core” va detto con un misto di ironia, rassegnazione e un po’ di stanchezza, come se si dicesse:
“Non c’è speranza, fai pure, ma sappi che sei completamente fuori strada.”

Potete star certi che in tutt’Italia si usa e si comprende questa esclamazione. È chiaramente informale e colloquiale. Non la usate in occasioni formali o con persone che non conoscete, mi raccomando!

In realtà si usa anche in modo diverso, quando non si vuole più avere a che fare con una persona, che sia un collega, un amico, un fidanzato o una fidanzata. In quest’ultimo caso il “ciao core” esprime un legame affettuoso che finisce in modo brusco, perché evidentemente si è raggiunto un livello non più sopportabile da chi pronuncia l’espressione.

Es:

Dopo l’ennesimo tradimento, Giovanni mi aveva promesso fedeltà e sembrava veramente pentito. Poi un bel giorno ho trovato la sua camicia sporca di rossetto. E allora gli ho detto: ciao core!

A proposito di relazioni, ripassiamo un po’ parlando del rapporto uomo-donna.

Ripasso in preparazione a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

Angela dalla CinaAngela: Io dico solo che, quando si tratta di comunicazione, molti uomini sono restii a mettersi davvero in gioco. Parlano poco in generale e chi lo fa sbaglia. salvo poi accusare il colpo quando li metti a posto con due parole.

Hartmut dalla GermaniaHartmut: Sarà pure così, ma non è che tutte le donne debbano essere sempre creature accondiscendenti e di buon senso: quindi a forza di sopportare spesso e volentieri, sanno sfoderare ripicche con i fiocchi!

ULRIKEUlrike: Appunto, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio. Mica sono così diversi poi uomini e donne. Il pretesto della “diversità biologica” è un’ipotesi peregrina.

marceloMarcelo: io sarei di diverso avviso: è una faccenda di aspettative sociali più che di natura, e finché non mettiamo a punto un nuovo modo di relazionarci, stiamo freschi!

Ulrike:
E dire che una volta bastava poco per sentirsi complici… ora pare che chicchessia debba passare per un manuale d’istruzioni prima di azzardare un complimento, o rischia di finire nel mirino! Che tempi!

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538 Gli antipodi

Gli antipodi (audio)

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Per gli antichi Greci esisteva una terra ipotetica, un continente ipotetico, quindi era solo una loro teoria. Questa terra era chiamata terra australe. Pare fosse immaginata come una terra completamente diversa da quella che conosciamo.

La terra australe era abitata da abitanti, ipotetici anche loro, abitanti che i greci chiamavano antipodi. Evidentemente anche questi antipodi erano immaginati molto diversi, strani, diametralmente diversi dagli uomini che si conoscono. Qualcuno avrebbe persino immaginato che camminassero con la testa in basso e i piedi in alto.

Questa è una premessa storica importante per spiegare il termine antipodi, che nel linguaggio comune viene usato quando due località, due luoghi sono molto lontani.

Se due luoghi si trovano agli antipodi, stanno in due punti del globo terrestre diametralmente opposti.

Dove abiti?

Abito in Islanda e tu?

Io sono del Madagascar. Siamo agli antipodi!

Nel linguaggio comune, esiste anche una versione più casereccia,direi anche volgare per indicare la lontananza di un luogo.

Scherzosamente infatti spesso per prendere in giro una persona si usa dire che un luogo si trova “in culo alla luna“.

Giovanni ha detto che ci vediamo a casa sua stasera, ma il problema è che abita in culo alla luna!

Questo è un brutto linguaggio ovviamente. Spesso indica anche un luogo non centrale, quindi periferico e scomodo da raggiungere.

Meglio dimenticarlo subito!

Invece se torniamo agli antipodi, il termine si può utilizzare anche per indicare un parere totalmente opposto. Parliamo di opinioni molto diverse.

Io e Mario siamo due professori di italiano, ma siamo agli antipodi, perché lui crede molto nella grammatica e negli esercizi, io invece punto tutto sull’ascolto e sulle emozioni.

Come dire: abbiamo due idee completamente opposte, la pensiamo in modo completamente diverso. Siamo agli antipodi.

Si usa molto più spesso di quanto si possa immaginare. Ci si può trovare agli antipodi parlando di politica, di educazione, di parità dei sessi e in generale di qualsiasi argomento in cui la distanza tra due opinioni appare incolmabile.

Irina: A seguito della scorpacciata e del divertimento della scorsa settimana, la mia salute ha preso una piega sinistra. Ciò non toglie che io mi sia anche scatenata di brutto però.
Ora, col senno di poi, capisco che è stato un atto indebito e che è meglio prendere atto della mia età. Del resto mi basta un pizzico di bisboccia per mettersi tutto male . Bisogna mettere dei paletti al divertimento, per un bel pezzo, almeno finché non mi riprendo completamente anziché lasciare la salute andare in vacca. Sicché ora mi accingo a togliermi lo sfizio di un bel meritato riposo, cosicché la prossima settimana sarò in grado di iniziare a svagarmi. Poi sarò nuovamente da capo a dodici però!!

536 Stare alla larga

Stare alla larga (scarica audio)

Trascrizione

L’espressione di oggi è “stare alla larga“, che significa mantenersi lontani da qualcosa o qualcuno. La lontananza però non è da intendersi solamente o semplicemente come una distanza in termini di metri, ma, più in generale, nel senso di “evitare” qualcosa o qualcuno. Perché? Perché si parla di cose pericolose o fastidiose. Qualunque cosa che può esser negativa può essere una cosa da cui stare alla larga.

In genere si usa per dare un consiglio, un suggerimento, oppure + una minaccia, una intimidazione:

Stai alla larga dalle amicizie pericolose (cioè: non frequentare persone pericolose

Stai alla larga dalla droga (cioè: non drogarti)

Ti prometto che da oggi mi terrò alla larga dai pericoli (eviterò i pericoli)

Stai alla larga dalla mia fidanzata! (non le dare fastidio, non avvicinarti a lei)

Ho usato anche “tenersi alla larga“, ma è la stessa cosa. In effetti esistono delle varianti con lo stesso senso. Anche “girare alla larga” si usa abbastanza spesso, come anche “stai lontano/a“, “tieniti a distanza“, “tieni/mantieni le distanze

Cerca di girare alla larga da mia figlia, altrimenti saranno guai per te!

Meglio tenersi a distanza dalle persone invidiose

E’ bene tenere le distanze dai bugiardi

Adesso ripassiamo:

Lejla:
Giovedì prossimo in videochat faremo un esercizio interessante ma difficile. Non ce ne sarà per nessuno credo!!!

Rauno:
Dai, non essere pessimista. Se si mette male Giovanni ci aiuterà.

Ulrike:
Ho sentore che abbia a che fare con la grammatica. Io non me la sento. Poi mi fa strano che proprio Giovanni propone un argomento grammaticale.

Bogusia:
Infatti, di primo acchito potrebbe sembrare un tiro mancino però a pensarci bene un po‘ di grammatica non guasta, anch’essa, senz’altro è importante e può salvarci in calcio d’angolo. Eccome!

Sofie:
Nulla questio per me, raccoglierò la provocazione e mi farò viva nella videochat.

Irina:
Non è che io voglia vantarmi, ma la grammatica la conosco bene, mi fa specie che avete fifa, c’è sempre Gianni con il suo apporto, e non ci risponderà picche quando avremo bisogno di aiuto.