Metterci, volerci, richiedere, impiegare, occorrere e servire

Metterci, volerci, richiedere, impiegare occorrere e servire

DURATA MP3: 15 min.

Descrizione: Oggi vediamo alcuni verbi simili, ma in particolare due modi per sostituire il verbo impiegare usando i verbi metterci e volerci. 

Alla fine dell’episodio proponiamo delle frasi di ripasso degli episodi precedenti formulate e registrate dai membri dell’associazione, dedicate alle cose inutili.

Se volete, saremo felici di avervi tra noi. Guardate tutti i vantaggi sulla pagina dell’associazione.

ENTRAADERISCI

Il verbo servire, tutti i suoi possibili utilizzi, sfumature

Il verbo servire, tutti i suoi possibili utilizzi, sfumature (scarica audio)

Trascrizione

Giovanni: Oggi come episodio di ripasso possiamo parlare del verbo “servire” e di tutti i suoi possibili utilizzi.

André: Gianni, mi serve un episodio su tutti gli usi del verbo servire!

Giovanni: Ho infatti ricevuto questa richiesta da parte di André, dal Brasile. André è membro della nostra associazione italiano semplicemente.

Ce ne sono parecchi di utilizzi caro André.

Capire l’origine del verbo è importante. Infatti viene dal termine latino servus e significa “schiavo”; quindi servire significa propriamente “essere schiavo”, “fare da schiavo“. Anche la parola “ciao” viene da “schiavo” , ma questo è un altro discorso.

Schiavo” è un termine chiaramente molto forte e oggi non si usa quasi più, se non per indicare un rapporto di sottomissione assoluto che non è accettabile.

servire - prestazione

Servire può indicare una prestazione di un servizio. Tutti i servizi vengono “prestati“. Non fa male ripassare anche il verbo prestare,

L’origine del termine servizio è chiaramente la stessa.

Quindi servire significa prestare i propri servizi a qualcuno in un rapporto di sottomissione.

Es:

Il giovane fu costretto a servire il tiranno

In questo senso significa che doveva fare ciò che il tiranno desiderava. Senza condizioni. I tiranni, per definizione, non sono per niente democratici e comprensivi.

Servire si può usare però anche in ambito lavorativo nel senso di lavorare alle dipendenze di qualcuno (cioè lavorare per qualcuno) come collaboratore domestico o servitore (non si usa più in realtà “servitore” in questo senso):

Es:

la domestica serve quella famiglia da qualche anno.

Io di mestiere servo al ristorante.

Che è come dire:

lavoro al ristorante e il mio compito è servire i clienti.

Più in generale significa offrire la propria opera e il proprio lavoro a un ente, a un’istituzione, a una società, ecc.

Es:

Gli operai che stanno per essere licenziati hanno servito la stessa azienda per trent’anni.

In senso “patriottico” – passatemi il termine – possiamo usare servire nel senso di svolgere un’attività di tipo militare o civile a servizio del proprio paese:

Il mio compito come presidente della Repubblica è servire la nazione.

Sta per: lavorare nell’esclusivo interesse della nazione.
Ma non si può dedicare sé stessi solo a beneficio della nazione.

Possiamo farlo anche in favore di una causa o un ideale.

Un ministro che vuole servire la cultura

Servire Dio, servire la Chiesa

Servire il Signore.

Tonando al patriottismo si può anche:

Servire la patria

Possiamo usare il verbo anche nel senso di “prestare il servizio militare” cioè “fare il militare”

I militari servono la patria

Servire lo Stato” si può invece usare quando si esercita una qualsiasi carica pubblica.

Si sente spesso anche “i servitori dello Stato“. Ecco un uso del termine servitore che oggi si usa spesso. Nessuno direbbe però “gli schiavi dello Stato“.

In chiesa poi gli assistenti del prete sapete cosa fanno?
Servono messa” nel senso di “assistere il sacerdote durante le funzioni sacerdotali”

Se invitate delle persone a cena, allora dovete presentare in tavola le cose da bere e da mangiare offrendole ai vostri ospiti. Detto in altre parole:

Dovete servire la cena.

Io apparecchio, tu pensa a servire l’acqua e il vino, poi a sparecchiare ci penserà Margherita

Maria più tardi servirà il gelato agli ospiti.

Se tutti gli invitati sono arrivati possiamo servire (senza specificare cosa)

Prima bisogna servire le signore, mi raccomando!

Chi serve il caffè?

Io no! Io voglio essere servito e riverito!

Quest’ultima in particolare è un’espressione che si usa spesso in senso ironico o per enfatizzare: sta per “esaudito in ogni richiesta e desiderio”; per indicare ad esempio una persona viziata che viene accontentata in tutto. Avete presente quei genitori che assecondano ogni richiesta del figlio? Parliamo di un figlio che viene servito e riverito dai genitori. Riverire significa rispettare e ossequiare.

Quindi si può servire un piatto (a qualcuno) ma anche servire qualcuno.

Se invece entrate in un negozio, il commesso potrebbe dirvi:

Un attimo e la servo subito

Si intende “mi occuperò di lei”, “le fornirò quanto richiede”
Sempre in ambito commerciale si usa dire anche:

Quel negozio mi serve da anni

Non nel senso che “mi è utile” ma nel senso che acquisto le cose in quel negozio.
C’è una simpatica espressione che significa dare a qualcuno la punizione che si merita.

Si può dire: “servire per le feste” o “servire a dovere” o anche “conciare per le feste“, “conciare a dovere“, o anche “dare il fatto suo“, “ottenere/avere il fatto suo“. Siamo vicini come significato a “dare il benservito

Es:

Marco è stato spesso maleducato con me, ma ieri non ho potuto sopportare e l’ho servito per le feste davanti a tutti.

Parlando di servizi pubblici, come l’autobus, la corrente elettrica, il gas eccetera, il verbo servire si usa nel senso di “fornire un luogo di un servizio pubblico”, quindi ad esempio:

Il mio quartiere non è/viene servito dal trasporto pubblico

Non volete prendere l’autobus? Va bene, potete non servirvene se andate a piedi, ma magari vi piace giocare a pallone però.
Nei giochi di palla a squadre, servire un compagno sta per effettuare un passaggio a un compagno nel corso di un’azione. Dargli la palla equivale a servirlo.
Es:

Servire il compagno smarcato

Totti ha servito un assist all’attaccante

In senso figurato si può “servire su un parto d’argento” che è simile a “fornire un assist nel suo uso figurato, così come l’abbiamo spiegato in un episodio.

“Servire su un piatto d’argento” significa fornire un’occasione d’oro a qualcuno per fare qualcosa di molto semplice.

Invece nel tennis e nel ping-pong, come anche nella pallavolo ecc. servire significa eseguire il servizio, ciò battere.

Chi tocca a servire/battere?

Se non avete capito, nel tennis si può realizzare un “ace”, cioè un servizio vincente, una battuta vincente.

Anche nei giochi di carte si usa servire. Significa dare, distribuire le carte ai giocatori.

Nel poker si devono servire cinque carte a testa.

Adesso invece passiamo all’uso di servire inteso come essere necessario, occorrere.

servire - essere necessario - occorrere

Come si fa adesso a risolvere il problema? Serve un’idea geniale.

Leggermente diverso è nel senso di essere utile per uno scopo.

A che serve quest’oggetto?

A che serve lamentarsi?

Questi esercizi ti serviranno per superare l’esame scritto

La chiave serve ad aprire la porta

Questo consiglio serve più a te che a me

Ciò che stai facendo non serve a niente (simile a “lascia il tempo che trova“)

L’utilità può anche essere riferita a qualcosa di negativo che accade, come un errore che ci aiuta a capire dove abbiamo sbagliato.

Servire di lezione” , “servire di ammonimento” , “servire di esempio”. Parliamo di esperienza negative, far evitare nel futuro quei comportamenti che l’hanno provocata.

La bocciatura ti servirà di lezione

Che ti serva di lezione per la prossima volta

L’errore di Giovanni servirà di esempio a tutti gli altri

Siamo molto vicini al senso di “così impari. Ricordate?

Esiste anche “servirsi“.

Parliamo di fare uso di qualcosa o di qualcuno per un dato scopo, simile a avvalersi, un verbo che abbiamo trattato nella sezione dei verbi professionali. Anche servirsi vuole la preposizione “di”.

Es:

Ti sei servito di me per ottenere i tuoi sporchi propositi!

In questo caso a dire il vero significa sfruttare qualcuno in modo scorretto e subdolo per un fine, approfittarsi. Non è esattamente come avvalersi, che ha un senso più positivo.

Si è servito di te per i suoi loschi traffici

Con un senso simile ad avvalersi invece possiamo dire:

Chi non vede bene può servirsi degli occhiali.

Per venire al lavoro c’è chi si serve di un mezzo di trasporto.

Per lavare i piatti mi servo della lavastoviglie.

Per rompere delle noci meglio servirsi di uno schiaccianoci. In alternativa ricorrere a un martello.

Per risolvere il problema col computer sarebbe bene servirsi di un esperto.

È obbligatorio servirsi di un avvocato in un tribunale

Per fare l’escursione meglio servirsi di una guida esperta

Tornando a tavola (se non vi è passata la fame) “servirsi” si può usare quando non c’è nessuno che ti serve e allora bisogna farlo da soli: servirsi sta per prendere o scegliere da sé quanto viene offerto, quindi vivande o bevande.

Serviti pure, non fare complimenti

Attenti all’accento di “serviti”. E’ diverso nei due casi:

Siamo stati serviti

Serviti pure

Infine, prima abbiamo visto che in ambito commerciale si dice:

Quel negozio mi serve da anni

Ma posso anche dire, nel senso di essere cliente abituale di un negozio,

Mi servo di quel negozio da anni

Mi servo dal fruttivendolo che è proprio sotto casa mia

Sta per fornirsi, rifornirsi. La preposizione da usare in genere è “da“, ma di qui a dire che è l’unica che si possa usare, ce ne passa!
Abbiamo finito.

Cosa? Avete troppi episodi da ripassare perché è la prima volta che leggete un episodio di Italiano Semplicemente? Che vi serva di lezione!

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Gli esercizi su questo episodio (con soluzione) sono disponibili per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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679 Essere deputato a

Deputato (scarica audio)

Trascrizione

Giovanni: episodio 679 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.

Sicuramente ciascuno di voi, all’interno dell’attività in cui lavora, è deputato a svolgere determinate mansioni. Non è vero?

Essere deputati è l’argomento di oggi. 

Il termine deputato, direte voi, è un sostantivo, perché i deputati sono coloro che compongono il ramo inferiore del Parlamento italiano (detto appunto Camera dei deputati) oppure anche coloro che fanno parte del Parlamento europeo. Anche loro si chiamano deputati. In quel caso si può dire “essere un deputato”.

Ma deputato è anche un aggettivo, infatti è simile a “incaricato di un compito“, quindi si tratta di una persona destinata a una mansione specifica. Ma non è detto si tratti di una persona 

Una commissione deputata al controllo

Un gruppo di lavoro deputato a redigere un contratto

Un luogo deputato allo svolgimento di riunioni

Un organo deputato alla riproduzione

Vedete che si usano sempre le preposizioni a, al, alla, agli, allo, alle, alle.

A cosa sei deputato nella tua azienda?

E’ un po’ come chiedere: cosa fai? Di cosa ti occupi nello specifico? Quali sono le tue responsabilità?

Oppure:

A cosa serve quest’aula? A cosa è deputata? Cosa ci si fa in quest’aula?

A cosa serve la milza?

Il suo compito è di produrre globuli bianchi, è l’organo deputato a ripulire il sangue dai globuli rossi invecchiati.

Oppure:

Gli anticorpi sono deputati alle difese immunitarie

Le fibre bianche sono deputate agli sforzi brevi ed intensi

Le agenzie di viaggio sono deputate allo svolgimento di servizi 

Il difensore, in una squadra di calcio. è deputato a ostacolare gli attaccanti 

Capite bene che è un aggettivo che si usa poco nel linguaggio di tutti i giorni, dove si usano preferibilmente frasi diverse:

A cosa serve?

Chi se ne occupa?

Che attività fanno?

Esiste anche il verbo deputare, anch’esso abbastanza formale.

Colui che deputa, decide il compito di qualcuno o qualcosa, quindi è simile a “designare” per lo svolgimento di un incarico o di una missione o di un compito qualsiasi
 
Deputare un lavoratore a un compito specifico
Chi è stato deputato a fare le pulizie?
Chi è stato deputato a rappresentare il governo in Europa?
Da sempre sono io la persona deputata a questo incarico

Adesso passiamo al ripasso del giorno, per il quale ho deciso di deputare Marcelo.

Marcelo (Argentina): No grazie, l’episodio può anche terminare così, A dire il vero avevo iniziato un ripasso ma poi l’ho lasciato perdere. Immagino che sarebbe stato un mero pippone non degno di nota. Mica sono bravo come tutti voi! Non è il caso di schiaffare qui qualcosa di primitivo che prevede sgrossature e limature eccessive. Ciò non toglie che mi sono scatenato scrivendo quella pappardella improponibile. Ragion per cui il processo è stato pure utile. Come si suol dire: perso per perso, almeno ne ho tratto giovamento.