Descrizione: Oggi vediamo alcuni verbi simili, ma in particolare due modi per sostituire il verbo impiegare usando i verbi metterci e volerci.
Alla fine dell’episodio proponiamo delle frasi di ripasso degli episodi precedenti formulate e registrate dai membri dell’associazione, dedicate alle cose inutili.
Se volete, saremo felici di avervi tra noi. Guardate tutti i vantaggi sulla paginadell’associazione.
Capire l’origine del verbo è importante. Infatti viene dal termine latino servus e significa “schiavo”; quindi servire significa propriamente “essere schiavo”, “fare da schiavo“. Anche la parola “ciao” viene da “schiavo” , ma questo è un altro discorso.
“Schiavo” è un termine chiaramente molto forte e oggi non si usa quasi più, se non per indicare un rapporto di sottomissione assoluto che non è accettabile.
Servire può indicare una prestazione di un servizio. Tutti i servizi vengono “prestati“. Non fa male ripassare anche il verbo prestare,
L’origine del termine servizio è chiaramente la stessa.
Quindi servire significa prestare i propri servizi a qualcuno in un rapporto di sottomissione.
Es:
Il giovane fu costretto a servire il tiranno
In questo senso significa che doveva fare ciò che il tiranno desiderava. Senza condizioni. I tiranni, per definizione, non sono per niente democratici e comprensivi.
Servire si può usare però anche in ambito lavorativo nel senso di lavorare alle dipendenze di qualcuno (cioè lavorare per qualcuno) come collaboratore domestico o servitore (non si usa più in realtà “servitore” in questo senso):
Es:
la domestica serve quella famiglia da qualche anno.
Io di mestiere servoal ristorante.
Che è come dire:
lavoro al ristorante e il mio compito è servire i clienti.
Più in generale significa offrire la propria opera e il proprio lavoro a un ente, a un’istituzione, a una società, ecc.
Es:
Gli operai che stanno per essere licenziati hanno servito la stessa azienda per trent’anni.
In senso “patriottico” – passatemi il termine – possiamo usare servire nel senso di svolgere un’attività di tipo militare o civile a servizio del proprio paese:
Il mio compito come presidente della Repubblica è servire la nazione.
Sta per: lavorare nell’esclusivo interesse della nazione.
Ma non si può dedicare sé stessi solo a beneficio della nazione.
Possiamo farlo anche in favore di una causa o un ideale.
Un ministro che vuole servire la cultura
Servire Dio, servire la Chiesa
Servire il Signore.
Tonando al patriottismo si può anche:
Servire la patria
Possiamo usare il verbo anche nel senso di “prestare il servizio militare” cioè “fare il militare”
I militari servono la patria
“Servire lo Stato” si può invece usare quando si esercita una qualsiasi carica pubblica.
Si sente spesso anche “i servitori dello Stato“. Ecco un uso del termine servitore che oggi si usa spesso. Nessuno direbbe però “gli schiavi dello Stato“.
In chiesa poi gli assistenti del prete sapete cosa fanno?
“Servono messa” nel senso di “assistere il sacerdote durante le funzioni sacerdotali”
Se invitate delle persone a cena, allora dovete presentare in tavola le cose da bere e da mangiare offrendole ai vostri ospiti. Detto in altre parole:
Dovete servire la cena.
Io apparecchio, tu pensa a servire l’acqua e il vino, poi a sparecchiare ci penserà Margherita
Maria più tardi servirà il gelato agli ospiti.
Se tutti gli invitati sono arrivati possiamo servire (senza specificare cosa)
Quest’ultima in particolare è un’espressione che si usa spesso in senso ironico o per enfatizzare: sta per “esaudito in ogni richiesta e desiderio”; per indicare ad esempio una persona viziata che viene accontentata in tutto. Avete presente quei genitori che assecondano ogni richiesta del figlio? Parliamo di un figlio che viene servito e riverito dai genitori. Riverire significa rispettare e ossequiare.
Quindi si può servire un piatto (a qualcuno) ma anche servire qualcuno.
Se invece entrate in un negozio, il commesso potrebbe dirvi:
Un attimo e la servo subito
Si intende “mi occuperò di lei”, “le fornirò quanto richiede”
Sempre in ambito commerciale si usa dire anche:
Quel negozio mi serve da anni
Non nel senso che “mi è utile” ma nel senso che acquisto le cose in quel negozio. C’è una simpatica espressione che significa dare a qualcuno la punizione che si merita.
Si può dire: “servire per le feste” o “servire a dovere” o anche “conciare per le feste“, “conciare a dovere“, o anche “dare il fatto suo“, “ottenere/avere il fatto suo“. Siamo vicini come significato a “dare il benservito”
Es:
Marco è stato spesso maleducato con me, ma ieri non ho potuto sopportare e l’ho servito per le feste davanti a tutti.
Parlando di servizi pubblici, come l’autobus, la corrente elettrica, il gas eccetera, il verbo servire si usa nel senso di “fornire un luogo di un servizio pubblico”, quindi ad esempio:
Il mio quartiere non è/viene servito dal trasporto pubblico
Non volete prendere l’autobus? Va bene, potete non servirvene se andate a piedi, ma magari vi piace giocare a pallone però.
Nei giochi di palla a squadre, servire un compagno sta per effettuare un passaggio a un compagno nel corso di un’azione. Dargli la palla equivale a servirlo.
Es:
Servire il compagno smarcato
Totti ha servito un assist all’attaccante
In senso figurato si può “servire su un parto d’argento” che è simile a “fornire un assist“ nel suo uso figurato, così come l’abbiamo spiegato in un episodio.
“Servire su un piatto d’argento” significa fornire un’occasione d’oro a qualcuno per fare qualcosa di molto semplice.
Invece nel tennis e nel ping-pong, come anche nella pallavolo ecc. servire significa eseguire il servizio, ciò battere.
L’utilità può anche essere riferita a qualcosa di negativo che accade, come un errore che ci aiuta a capire dove abbiamo sbagliato.
“Servire di lezione” , “servire diammonimento” , “servire di esempio”. Parliamo di esperienza negative, far evitare nel futuro quei comportamenti che l’hanno provocata.
La bocciatura ti servirà di lezione
Che ti serva di lezione per la prossima volta
L’errore di Giovanni servirà di esempio a tutti gli altri
Siamo molto vicini al senso di “così impari“. Ricordate?
Esiste anche “servirsi“.
Parliamo di fare uso di qualcosa o di qualcuno per un dato scopo, simile a avvalersi, un verbo che abbiamo trattato nella sezione dei verbi professionali. Anche servirsi vuole la preposizione “di”.
Es:
Ti sei servito di me per ottenere i tuoi sporchi propositi!
In questo caso a dire il vero significa sfruttare qualcuno in modo scorretto e subdolo per un fine, approfittarsi. Non è esattamente come avvalersi, che ha un senso più positivo.
Si è servito di te per i suoi loschi traffici
Con un senso simile ad avvalersi invece possiamo dire:
Per rompere delle noci meglio servirsi di uno schiaccianoci. In alternativa ricorrere a un martello.
Per risolvere il problema col computer sarebbe bene servirsi di un esperto.
È obbligatorio servirsi di un avvocato in un tribunale
Per fare l’escursione meglio servirsi di una guida esperta
Tornando a tavola (se non vi è passata la fame) “servirsi” si può usare quando non c’è nessuno che ti serve e allora bisogna farlo da soli: servirsi sta per prendere o scegliere da sé quanto viene offerto, quindi vivande o bevande.
Serviti pure, non fare complimenti
Attenti all’accento di “serviti”. E’ diverso nei due casi:
Siamo stati serviti
Serviti pure
Infine, prima abbiamo visto che in ambito commerciale si dice:
Quel negozio mi serve da anni
Ma posso anche dire, nel senso di essere cliente abituale di un negozio,
Mi servo di quel negozio da anni
Mi servo dal fruttivendolo che è proprio sotto casa mia
Sta per fornirsi, rifornirsi. La preposizione da usare in genere è “da“, ma di qui a dire che è l’unica che si possa usare, ce ne passa!
Abbiamo finito.
Cosa? Avete troppi episodi da ripassare perché è la prima volta che leggete un episodio di Italiano Semplicemente? Che vi serva di lezione!
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Sicuramente ciascuno di voi, all’interno dell’attività in cui lavora, è deputato a svolgere determinate mansioni. Non è vero?
Essere deputati è l’argomento di oggi.
Il termine deputato, direte voi, è un sostantivo, perché i deputati sono coloro che compongono il ramo inferiore del Parlamento italiano (detto appunto Camera dei deputati) oppure anche coloro che fanno parte del Parlamento europeo. Anche loro si chiamano deputati. In quel caso si può dire “essere un deputato”.
Ma deputato è anche un aggettivo, infatti è simile a “incaricato di un compito“, quindi si tratta di una persona destinata a una mansione specifica. Ma non è detto si tratti di una persona
Una commissione deputata al controllo
Un gruppo di lavoro deputato a redigere un contratto
Un luogo deputato allo svolgimento di riunioni
Un organo deputato alla riproduzione
Vedete che si usano sempre le preposizioni a, al, alla, agli, allo, alle, alle.
A cosa sei deputato nella tua azienda?
E’ un po’ come chiedere: cosa fai? Di cosa ti occupi nello specifico? Quali sono le tue responsabilità?
Oppure:
A cosa serve quest’aula? A cosa è deputata? Cosa ci si fa in quest’aula?
A cosa serve la milza?
Il suo compito è di produrre globuli bianchi, è l’organo deputato a ripulire il sangue dai globuli rossi invecchiati.
Oppure:
Gli anticorpi sono deputati alle difese immunitarie
Le fibre bianche sono deputate agli sforzi brevi ed intensi
Le agenzie di viaggio sono deputate allo svolgimento di servizi
Il difensore, in una squadra di calcio. è deputato a ostacolare gli attaccanti
Capite bene che è un aggettivo che si usa poco nel linguaggio di tutti i giorni, dove si usano preferibilmente frasi diverse:
A cosa serve?
Chi se ne occupa?
Che attività fanno?
Esiste anche il verbo deputare, anch’esso abbastanza formale.
Colui che deputa, decide il compito di qualcuno o qualcosa, quindi è simile a “designare” per lo svolgimento di un incarico o di una missione o di un compito qualsiasi
Deputare un lavoratore a un compito specifico
Chi è stato deputato a fare le pulizie?
Chi è stato deputato a rappresentare il governo in Europa?
Da sempre sono io la persona deputata a questo incarico
Adesso passiamo al ripasso del giorno, per il quale ho deciso di deputare Marcelo.