Non ho capito io!

Non ho capito io!

(ep. 1159) (scarica audio)

Trascrizione

non ho capito io!

Ricordate quando abbiamo parlato dell’espressione ‘hai capito!’? Ebbene, ricorderete che il significato dell’espressione ha poco a che fare con il suo significato letterale. Piuttosto esprime un mix tra incredulità e stima.

Bene, un discorso analogo avviene con l’espressione ‘Non ho capito’ oppure ‘non ho capito io!’.

Si tratta ancora una volta di un’esclamazione, e non esprime il senso letterale. Non si tratta infatti di una mancata comprensione di qualcosa.

“Non ho capito io!” è invece un’espressione breve, diretta e molto potente. A prima vista potrebbe sembrare solo un modo per dire che qualcosa non è chiaro (in effetti può usarsi anche in questo modo, con un altro tono però) ma il suo significato può cambiare completamente in base al contesto e proprio al tono che si usa.

Spesso, infatti, questa frase non esprime un’incomprensione vera e propria, ma diventa una dichiarazione enfatica per sottolineare un diritto, una posizione chiara e non negoziabile.

Vediamo insieme cosa significa esattamente e come si usa.

Questa espressione, quando usata in modo deciso, equivale a dire:

Questa cosa deve essere chiara!

Non ci sono dubbi, è un mio diritto!

Non scherziamo, le cose stanno così!

Espressioni simili, più brevi, possono essere:

Ma guarda un po’!

Ma pensa tu!

Non scherziamo!

Ma ti pare! (anche questa espressione l’abbiamo già spiegata)

L’attenzione è tutta sull’”io”, che tuttavia possiamo anche omettere. Chi parla vuole far capire che è sicuro della propria posizione e che ciò che sta affermando è evidente, giusto e non discutibile. È una rivendicazione, una sorta di “punto esclamativo” che chiude il discorso.

Come si usa?

“Non ho capito io!” si usa spesso in situazioni di confronto o quando si vuole mettere in chiaro qualcosa. Non serve aggiungere molto altro: il tono deciso e l’enfasi bastano per comunicare il proprio messaggio.

Facciamo qualche esempio. Tengo a sottolineare che l’espressione è usata solo nella forma orale. Potreste trovare qualcosa di scritto sulla rete, ma non ve lo garantisco. Anche Chatgpt non vi aiuterà. Ve lo dico da subito!

Vediamo quando si tratta di rivendicare un diritto. Ricorderete che il verbo rivendicare lo abbiamo già incontrato.

Quei soldi sono miei, me li devi restituire. Non ho capito io!

Qui il significato è: “Non c’è spazio per dubbi o discussioni, è un mio diritto.” Non è certamente una richiesta di spiegazioni. Siamo spesso in una posizione di difesa più che di attacco, nel senso che qualcuno sta cercando di privarci di un diritto, di fare una ingiustizia e noi vogliamo invece dire che non è giusto!

In qualche modo, se vogliamo proprio ricondurci al significato letterale, potremmo dire “non capisco per quale motivo non debba essere così”, “non c’è motivo di pensarla diversamente e se ne esistesse uno di motivo, io non lo capisco”.

Possiamo usare l’espressione anche per far rispettare una nostra decisione. Si tratta di una personale decisione, ma non è detto. Di sicuro però chi parla esprime una sua personale opinione.

Es:

Certo che hai lo stesso diritto degli altri, non ho capito io!

Come dire che è ovvio.

Spessissimo si parla di una questione di giustizia, quindi si usa quando manca un atteggiamento giusto, una decisione equa, una parità di diritti, quindi quando c’è ad esempio un chiaro favoreggiamento, una chiara preferenza, quando non ci dovrebbe essere, per una questione di giustizia, di pari opportunità!

Tutti dobbiamo essere trattati allo stesso modo, non ho capito io!

Stiamo contestando un’ingiustizia:

Perché lui sì e io no? Non ho capito io!

Ecco, in questo caso si fatica meno a capire il senso della frase.

Si esprime un senso di ingiustizia, ma è solo una apparente richiesta di spiegazioni.

Altre volte si impone una scelta, una decisione che riteniamo comunque giusta:

Sono stato io a fare tutto il lavoro, quindi decido io. Non ho capito io!

Vuol dire: Deve essere chiaro che tocca a me decidere, non a nessun altro. E’ giusto così! Nessuno provi a dire il contrario!

In modo scherzoso o ironico si può anche usarla per enfatizzare una piccola protesta in modo leggero.

Guarda che tocca a te lavare i piatti oggi, perché è giusto che si faccia un giorno ciascuno, non ho capito io!

“Non ho capito io!” è una frase tipica del linguaggio colloquiale italiano, come ho detto, molto usata in conversazioni informali, familiari, specialmente nel sud Italia ma un po’ dappertutto.

Il tono e il contesto giocano un ruolo fondamentale: è un’espressione che si adatta bene a situazioni in cui c’è un contrasto, una rivendicazione o anche solo il desiderio di enfatizzare un concetto.

La sua forza sta nella semplicità: tre o quattro parole bastano per esprimere con chiarezza una posizione ferma. Non c’è bisogno di spiegazioni aggiuntive o di dettagli, perché il messaggio è già completo e diretto.

E’ importante usarla con il tono giusto. Deve trasmettere sicurezza, decisione e, se necessario, un pizzico di ironia. È perfetta per chiudere una discussione, ribadire un diritto, far valere la propria opinione, far valere le proprie ragioni o farsi sentire. Non sarà il massimo dell’eleganza, ma che volete!

Una esclamazione dal senso simile è “ma io non lo so!” che tuttavia è più spesso usata per esprimere irritazione o fastidio o anche un certo giudizio implicito, come se chi parla si mettesse in una posizione di superiorità morale o di perplessità rispetto all’atteggiamento o alle azioni di qualcun altro. Espressione, questa, di solito accompagnata da gesti o toni che rafforzano il messaggio, come lo scuotere la testa o un’espressione esasperata. come a dire “no”. Ricordate che abbiamo un episodio su questa espressione?

Per gli amanti della lingua romanesca comunque, un’espressione con un senso ancora più vicino è “ma che davero davero!“, che enfatizza l’incredulità verso qualcosa di inaccettabile. E’ come dire “ma sul serio?” e la ripetizione della parola ‘davvero’ (‘davero’ in romanesco) sottolinea ed enfatizza lo stupore, molto spesso per una ingiustizia, per qualcosa di ingiusto, proprio come “non ho capito io!

Ah, dimenticavo di dirvi che l’espressione di oggi si può usare solamente alla prima persona singolare. La forma è invariabile! Non esiste ad esempio “non hai capito tu!”. State infatti esprimendo un’opinione personale, a prescindere dalla persona per la quale si rivendica un diritto.

Adesso ripassiamo e siccome siamo sotto Natale, parliamo di regali di Natale:

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Ripasso a cura dei membri dellassociazione Italiano Semplicemente

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Anne Marie: io a mio fratello regalo un’agenda per aiutarlo con i suoi impegni. Lui è sempre alle prese con mille cose e non sa mai dove annotarle!

Edita: Io, invece, ho optato per qualcosa di più semplice. Regalo libri usati. Ne ho parecchi intonsi, pare brutto che nessuno li legga.

Estelle: Quant’è vero Iddio, io non voglio più sentire recriminazioni da mia sorella! Ogni Natale si lamenta per i regali che riceve. Quest’anno schiafferò sotto l’albero un buono regalo, così si compra ciò che vuole.

Marcelo: Per la cronaca, non mi sconfinfera per niente il Natale. È un continuo correre dietro a regali, decorazioni e pranzi interminabili. Poi, il Natale mi ricorda il mio gatto che non c’è più. Mi viene il magone solo a pensarci!

Julien: Dai! Non fare così. È pur sempre una festa per stare insieme. Piuttosto, durante le cene di Natale in famiglia, bisogna sempre stare sul chi vive per evitare di toccare argomenti che possono scatenare discussioni infinite.

Irina: Hai ragione, però non mi dirai che stare sul chi vive durante il Natale sia così edificante… comunque tornando a Bomba sui regali, io ormai faccio regali neutri e utili a tutti, così mi paro il culo ed evito che qualcuno abbia da ridire!

Mariana: sei sempre stato un paravento tu!

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