816 Le terga

Le terga

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Trascrizione

Giovanni:

Episodio 816 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente. Da questo episodio ci sarà anche un modo per mettersi alla prova dopo aver letto e ascoltato la spiegazione: un file pdf a disposizione che potrete scaricare e stampare. Ci sono 10 semplici frasi da completare con le parole chiave dell’episodio. Nella seconda pagina troverete anche le soluzioni. Per poter visualizzare e scaricare questo file è necessario iscriversi all’associazione Italiano Semplicemente. 

Ma iniziamo con la spiegazione.

Come si chiama quella cosa che sta davanti e dietro ad ogni automobile, dove ci sono scritti numeri e lettere?

Si chiama targa. La targa è, più in generale, una sottile piastra di metallo che porta incisa una scritta, delle lettere, numeri o indicazioni.

Quella dei veicoli riporta la sua carta d’identità, e sta sempre dietro ogni veicolo.

Ebbene, anche se le targhe si trovano dietro le macchine (oltre che davanti nel caso delle autovetture), la targa non ha niente a che fare con le terga. Anche le terga stanno dietro, ma stanno solamente dietro.

Il termine terga è il femminile di tergo e significa proprio dorso, schiena, dietro.

Vi spiego meglio.

Notate innanzitutto che terga è femminile plurale e il singolare femminile (la terga) non esiste e non esiste neanche il plurale maschile.

Le terga indicano, a seconda delle occasioni, le spalle, la parte posteriore del corpo oppure il sedere, che sempre nella parte posteriore del corpo si trova.

Di uso frequente è l’espressione voltare le terga (o voltare il tergo). Significa volgere le spalle, voltare le spalle, ma con un atteggiamento di sprezzo, con ostilità.

Una persona che volta le terga ad un’altra, praticamente si volta dall’altra parte, si gira, le dà le spalle, e questo indica la mancanza di un aiuto, anzi una indifferenza verso i problemi di questa persona a cui vengono voltate le terga. Le terga in questo caso indicano vagamente anche il sedere oltre alle spalle.

La forma maschile, dicevo, è tergo. La locuzione “a tergo” si usa spesso in contesti tecnici per indicare che una cosa si trova dietro un’altra.

A parte questo uso tecnico, sul quale non mi soffermo, “a tergo” si usa anche nel senso di dopo, successivamente. Molto giornalistico come uso:

A tergo dell’incontro con il presidente, si terrà una conferenza stampa.

Abbiamo deciso, a tergo della conferenza di oggi, di non appoggiare più il Governo.

A tergo” si usa spesso anche per indicare la parte posteriore di un foglio di carta. È una alternativa a “retro“, però retro si usa in senso materiale, tipo fare una stampa fronte-retro, cioè stampare su entrambi i lati del foglio.

Tergo, oltre ad essere più formale, si usa in particolare per rinviare a quanto è scritto nel retro di un foglio, cioè per indicare che bisogna leggere dietro, che bisogna leggere o scrivere o porre attenzione al retro di un foglio.

Es:

A tergo del presente documento potete trovare le indicazioni per raggiungere l’hotel in cui si terrà l’incontro.

Si prega di firmare a tergo dell’assegno

Si deve apporre la firma a tergo della scheda elettorale

Nello sport si usa spesso invece “da tergo”.

Un calciatore ad esempio, interviene da tergo quando commette un fallo su un altro giocatore, cioè quando fa un intervento irregolare intervenendo da tergo, cioè da dietro. Il giocatore che riceve il fallo quindi non vede nulla. Per questo gli interventi da tergo sono molto pericolosi. Si usa spesso nelle radiocronache delle partite di calcio.

Al di là del calcio, posso anche dire che non ho partecipato alla riunione ma l’ho seguita da tergo. Cioè ho assistito senza partecipare, da dietro. Mi trovavo fisicamente dietro rispetto alle persone che partecipavano.

Torniamo alle terga, al plurale.

Abbiamo già parlato di voltare le terga e abbiamo detto che le terga indicano, a seconda delle occasioni, le spalle, la schiena, il dorso, cioè la parte posteriore del corpo, oppure il sedere.

Infatti se vedo una persona seduta sulla mia automobile, io, che ne sono molto geloso, potrei dire:

Potresti togliere le terga dalla mia auto?

Si tratta di un invito ad alzarsi o a “alzare le chiappe” se volessi essere più esplicito e volgare.

Oppure posso dire:

Chiunque abbia mai messo le terga su una bicicletta sa bene che è uno sport molto faticoso.

Dopo due ore passate in bicicletta poi è facile esclamare: ah, le mie povere terga!

A volte è un modo per evitare di dire chiappe o sedere o culo.

Un altro esempio:

I politici italiani tolgono difficilmente le proprie terga dalle poltrone del governo.

È l’ora del ripasso che come sempre avviene a tergo dell’episodio, e dopo potrete mettervi alla prova rispondendo alle 10 domande sul presente episodio per capire quanto avete appreso da 1 a 10.

Rauno: Ah Gianni, ci risiamo! Si fa presto a dire facciamo un ripasso. Ed io, valutando l’utilità per il mio apprendimento, generalmente mi sento seduta stante disposta a mettermi all’opera, ma quanto devo scervellarmi prima che si apra una breccia creativa che mi ispiri un tema degno di nota!

Marcelo: per essere un di cui dell’ episodio, niente male come ripasso!

Peggy: io invece, ho appena letto l’episodio che verte su Viterbo. Desidero assai visitarla in men che non si dica. Ora che faccio, mi incammino verso questa città dei papi come una vera pellegrina? Vabbè, forse è solo un pio desidero visto che sta facendo questo caldo, senza contare che sono decisamente a corto di tempo.