Le iniezioni – il linguaggio della salute (episodio n. 1)

Le iniezioni (scarica audio)

Benvenuti nella rubrica di Italiano semplicemente dedicata al linguaggio della salute.

In questa rubrica parleremo di salute, parti del corpo, sane abitudini, e chiaramente l’obiettivo è di migliorare il livello del nostro italiano parlando anche di cose utili e interessanti.

Non sarò solo perché tra i membri dell’associazione Italiano Semplicemente ci sono diverse persone che lavorano in ambito medico.

Parlo ad esempio di Anthony, medico statunitense, di Estelle, farmacista francese, di André, che ha un centro analisi in Brasile, di Rafaela che è una professoressa universitaria di psicologia infantile e di Sofie, che insegna in una università in Belgio e si occupa di medicina animale. Di volta in volta qualche membro mi aiuterà a realizzare i vari episodi. Oggi tocca Anthony e a Estelle, che ringrazio di cuore.

Allora, in questo primo episodio parliamo delle iniezioni. Cosa sono le iniezioni?

Le iniezioni sono un metodo terapeutico che consiste nell’iniettare un farmaco direttamente nel corpo attraverso un ago e una siringa. L’ago serve per bucare la pelle per poter iniettare il farmaco e la siringa contiene il farmaco.

Ago

Si tratta di una procedura relativamente comune e sicura, utilizzata per iniettare diversi tipi di farmaci, come vaccini, antidolorifici, antibiotici, insulina e molti altri.

Quindi con le iniezioni si inietta un liquido. Il verbo è iniettare, simile a introdurre. Servono ago e siringa. L’ago sta sulla punta della siringa che contiene il farmaco da iniettare. Il farmaco viene iniettato ma viene anche somministrato. Bel verbo anche questo: somministrare. Somministrare è simile a iniettare, ma va bene per tutti i farmaci, non solo quelli che si iniettano. È molto simile a “dare”.

Somministrare significa dare, distribuire ad altri nell’esercizio delle proprie funzioni.

Per somministrare non è neanche necessario essere un medico.

Il sacerdote ad esempio somministra i Sacramenti, ma si può somministrare anche un questionario che qualcuno deve compilare. Si può somministrare anche del cibo.

In ambito medico però si somministrano medicine, farmaci.

Ma sentiamo Anthony, che esercita la sua professione negli Stati Uniti

Anthony: bungiorno a tutti.

Posso dirvi qualcosa sulle tipologie diverse di iniezioni.
Le iniezioni, innanzitutto, possono essere somministrate in diverse parti del corpo, a seconda del farmaco.

Ad esempio, le iniezioni intramuscolari vengono solitamente somministrate nel braccio o nel gluteo (detto volgarmente “chiappa“, singolare di chiappe. Parliamo del sedere. Le iniezioni intramuscolari si chiamano anche intramuscolo, e consistono nell’iniezione di un farmaco direttamente nel tessuto muscolare, per un più rapido assorbimento del farmaco stesso.

Poi ci sono le iniezioni sottocutanee, che vengono fatte con un ago più corto e vengono somministrate nella pelle, di solito nella coscia, nel braccio o nell’addome. Sottocutanee significa sotto la cute, e la cute è semplicemente la nostra pelle.

Ci sono anche le iniezioni endovenose.

Le iniezioni sottocutanee e quelle endovenose differiscono per la posizione in cui vengono somministrate.

Le iniezioni sottocutanee sono usate per somministrare farmaci che devono essere assorbiti lentamente dal corpo, come l’insulina.

Le iniezioni endovenose, d’altra parte, vengono somministrate direttamente in una vena. Questo tipo di iniezione è usato per somministrare farmaci che devono essere rapidamente immessi nel flusso sanguigno, come alcuni tipi di antibiotici o di chemioterapia.

Le iniezioni endovenose sono generalmente più rapide e potenti rispetto a quelle sottocutanee. Tuttavia, possono essere più difficili da eseguire e richiedono più attenzione per evitare effetti collaterali come irritazione, infezione o coaguli di sangue.

Spesso, i medici o gli infermieri sono i professionisti che decidono quale tipo di iniezione è più adatto al paziente e alla terapia prescritta.

La somministrazione più comune è ancora quella delle iniezioni al sedere, ma molte volte si preferiscono altre parti del corpo per evitare fastidi all’individuo.

Giovanni: grazie Anthony. Le tipologie di iniezioni che hai spiegato sono legate da una locuzione: “per via“. Quindi ci sono le iniezioni per via endovenosa, quelle per via sottocutanea e quelle per via intramuscolare. La “via” indica la modalità di somministrazione. La locuzione “per via” ha anche un altro utilizzo, simile a “perché”. Ne abbiamo parlato in un episodio della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente”.

Mi viene in mente che nel linguaggio familiare le iniezioni si chiamano anche “punture”, proporlo come le punture delle zanzare.

Il termine “iniezione” comunque viene usato anche al di fuori del mondo della medicina.

Iniezioni di fiducia, che sono una metafora per descrivere un gesto o un’azione che può aumentare la fiducia di una persona.

Es: sono molto scoraggiato, avrei bisogno di una iniezione di fiducia.

Il gol di Messi è stata una bella iniezione di fiducia per l’Argentina.


– Iniezioni di liquidità, che sono iniezioni di denaro fatte dalle banche centrali per aumentare la liquidità nel sistema finanziario. Quindi ciò che viene inserito, o iniettato, è del denaro nel sistema.

Vale la pena di citare anche il verbo “inoculare“, che equivale a iniettare, a differenza di iniettare, non si usa quasi mai in modo figurato, ma solo in ambito medico.

In Italia, le iniezioni possono essere fatte dai medici come dai farmacisti abilitati, a seconda del farmaco e del trattamento prescritto.

Sentiamo Estelle, che da farmacista ne sa molto più di me.

Da bambino avevo paura delle iniezioni.

“Andiamo a fare la puntura” , diceva mia madre.
Ma perché farci soffrire così tanto Estelle?
Non c’era un metodo meno traumatico? Non c’era una pillola indolore?

Estelle: Ci sono diverse ragioni per cui scegliere le iniezioni in luogo
di altre tipologie di somministrazioni.
In primo luogo, spesso la situazione richiede un’azione rapida. Quando i farmaci sono assorbiti per via orale, cioè per bocca, questi poi possono essere distrutti dai succhi gastrici.
C’è anche da dire che in certi casi i medicinali sono irritanti per lo stomaco.
Per quanto riguarda i vaccini, questi sono completamente inattivi per via orale quindi impossibile fare altrimenti che una bella iniezione sulla chiappa. Non abbiamo altra scelta che iniettarli!
Ci sarebbe molto altro da dire, ma non voglio risultare pesante per questo primo episodio.

Giovanni: Per oggi può bastare, abbiamo detto molte cose sulle iniezioni: il verbo somministrare, simile a dare, l’ago e la siringa, inoculare e iniettare, le varie tipologie di iniezioni (intramuscolo, sottocutanee e endovenose). Abbiamo detto che la cute è il nome medico della pelle e i glutei sono quello che comunemente si chiamano “chiappe” del sedere.

Nel prossimo episodio di italiano semplicemente dedicato alla medicina parleremo dell’ansia.

L’ansia si trasmette? Ci aiuterà Rafaela

816 Le terga

Le terga

(scarica audio)

Per i membri (registrati)

Trascrizione

Giovanni:

Episodio 816 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente. Da questo episodio ci sarà anche un modo per mettersi alla prova dopo aver letto e ascoltato la spiegazione: un file pdf a disposizione che potrete scaricare e stampare. Ci sono 10 semplici frasi da completare con le parole chiave dell’episodio. Nella seconda pagina troverete anche le soluzioni. Per poter visualizzare e scaricare questo file è necessario iscriversi all’associazione Italiano Semplicemente. 

Ma iniziamo con la spiegazione.

Come si chiama quella cosa che sta davanti e dietro ad ogni automobile, dove ci sono scritti numeri e lettere?

Si chiama targa. La targa è, più in generale, una sottile piastra di metallo che porta incisa una scritta, delle lettere, numeri o indicazioni.

Quella dei veicoli riporta la sua carta d’identità, e sta sempre dietro ogni veicolo.

Ebbene, anche se le targhe si trovano dietro le macchine (oltre che davanti nel caso delle autovetture), la targa non ha niente a che fare con le terga. Anche le terga stanno dietro, ma stanno solamente dietro.

Il termine terga è il femminile di tergo e significa proprio dorso, schiena, dietro.

Vi spiego meglio.

Notate innanzitutto che terga è femminile plurale e il singolare femminile (la terga) non esiste e non esiste neanche il plurale maschile.

Le terga indicano, a seconda delle occasioni, le spalle, la parte posteriore del corpo oppure il sedere, che sempre nella parte posteriore del corpo si trova.

Di uso frequente è l’espressione voltare le terga (o voltare il tergo). Significa volgere le spalle, voltare le spalle, ma con un atteggiamento di sprezzo, con ostilità.

Una persona che volta le terga ad un’altra, praticamente si volta dall’altra parte, si gira, le dà le spalle, e questo indica la mancanza di un aiuto, anzi una indifferenza verso i problemi di questa persona a cui vengono voltate le terga. Le terga in questo caso indicano vagamente anche il sedere oltre alle spalle.

La forma maschile, dicevo, è tergo. La locuzione “a tergo” si usa spesso in contesti tecnici per indicare che una cosa si trova dietro un’altra.

A parte questo uso tecnico, sul quale non mi soffermo, “a tergo” si usa anche nel senso di dopo, successivamente. Molto giornalistico come uso:

A tergo dell’incontro con il presidente, si terrà una conferenza stampa.

Abbiamo deciso, a tergo della conferenza di oggi, di non appoggiare più il Governo.

A tergo” si usa spesso anche per indicare la parte posteriore di un foglio di carta. È una alternativa a “retro“, però retro si usa in senso materiale, tipo fare una stampa fronte-retro, cioè stampare su entrambi i lati del foglio.

Tergo, oltre ad essere più formale, si usa in particolare per rinviare a quanto è scritto nel retro di un foglio, cioè per indicare che bisogna leggere dietro, che bisogna leggere o scrivere o porre attenzione al retro di un foglio.

Es:

A tergo del presente documento potete trovare le indicazioni per raggiungere l’hotel in cui si terrà l’incontro.

Si prega di firmare a tergo dell’assegno

Si deve apporre la firma a tergo della scheda elettorale

Nello sport si usa spesso invece “da tergo”.

Un calciatore ad esempio, interviene da tergo quando commette un fallo su un altro giocatore, cioè quando fa un intervento irregolare intervenendo da tergo, cioè da dietro. Il giocatore che riceve il fallo quindi non vede nulla. Per questo gli interventi da tergo sono molto pericolosi. Si usa spesso nelle radiocronache delle partite di calcio.

Al di là del calcio, posso anche dire che non ho partecipato alla riunione ma l’ho seguita da tergo. Cioè ho assistito senza partecipare, da dietro. Mi trovavo fisicamente dietro rispetto alle persone che partecipavano.

Torniamo alle terga, al plurale.

Abbiamo già parlato di voltare le terga e abbiamo detto che le terga indicano, a seconda delle occasioni, le spalle, la schiena, il dorso, cioè la parte posteriore del corpo, oppure il sedere.

Infatti se vedo una persona seduta sulla mia automobile, io, che ne sono molto geloso, potrei dire:

Potresti togliere le terga dalla mia auto?

Si tratta di un invito ad alzarsi o a “alzare le chiappe” se volessi essere più esplicito e volgare.

Oppure posso dire:

Chiunque abbia mai messo le terga su una bicicletta sa bene che è uno sport molto faticoso.

Dopo due ore passate in bicicletta poi è facile esclamare: ah, le mie povere terga!

A volte è un modo per evitare di dire chiappe o sedere o culo.

Un altro esempio:

I politici italiani tolgono difficilmente le proprie terga dalle poltrone del governo.

È l’ora del ripasso che come sempre avviene a tergo dell’episodio, e dopo potrete mettervi alla prova rispondendo alle 10 domande sul presente episodio per capire quanto avete appreso da 1 a 10.

Rauno: Ah Gianni, ci risiamo! Si fa presto a dire facciamo un ripasso. Ed io, valutando l’utilità per il mio apprendimento, generalmente mi sento seduta stante disposta a mettermi all’opera, ma quanto devo scervellarmi prima che si apra una breccia creativa che mi ispiri un tema degno di nota!

Marcelo: per essere un di cui dell’ episodio, niente male come ripasso!

Peggy: io invece, ho appena letto l’episodio che verte su Viterbo. Desidero assai visitarla in men che non si dica. Ora che faccio, mi incammino verso questa città dei papi come una vera pellegrina? Vabbè, forse è solo un pio desidero visto che sta facendo questo caldo, senza contare che sono decisamente a corto di tempo.