Espressioni del viso ed emozioni

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Trascrizione

Che ne dite se oggi parliamo di emozioni?
Le emozioni difficilmente si riescono a nascondere. Per questo motivo allora ci occupiamo dei segnali del corpo, specie quelli del viso, che ci mostrano un’emozione.

Si dice in questi casi che un’emozione traspare da un’espressione. Non a caso le cose trasparenti, quando si tratta di oggetti, lasciano vedere cosa c’è dietro.

Quando si dice che un’emozione traspare da un’espressione, si intende che l’emozione o il sentimento che una persona sta provando diventa visibile o evidente attraverso il suo volto, i gesti o il linguaggio del corpo.

Le espressioni facciali, come il sorriso, la fronte corrugata, gli occhi lucidi o la bocca socchiusa, possono rivelare agli altri ciò che una persona sta provando internamente.

Questo è il modo in cui le persone comunicano i loro stati emotivi agli altri senza bisogno di parole.

Naturalmente ci vorrebbe una vita per parlarvi di tutte le possibili espressioni del viso. Ne vediamo alcune interessanti.

Partiamo dalla fronte corrugata. La fronte sta sopra i vostri occhi.

Una fronte corrugata si presenta con pieghe o rughe verticali sulla zona sopra le sopracciglia. Queste rughe si formano quando le sopracciglia si avvicinano a causa di emozioni come preoccupazione, irritazione o concentrazione intensa.

Se invece qualcuno ha un sorriso radiante o raggiante o radioso sul volto, questa espressione può far trasparire gioia, felicità o entusiasmo.

Allo stesso modo, una persona con gli occhi lucidi potrebbe mostrare tristezza o emozione. Quindi dalla sua espressione traspare tristezza o emozione.

Vi ho appena detto del sorriso radiante o radioso o raggiante

Si tratta di un sorriso luminoso e felice che illumina il viso di qualcuno. Radiante perché irradia gioia, irradia felicità, irradia una forte emozione positiva.

Irradiare” significa emettere o diffondere qualcosa, come luce (il sole ci irradia di luce), calore, energia o emozioni, in modo che si estenda o si propaghi in tutte le direzioni da una fonte. È spesso usato in senso figurato per descrivere come una persona possa trasmettere o manifestare intensamente una certa qualità, emozione o energia.

Passiamo allo sguardoassorto”: è uno sguardo profondo e concentrato, spesso indicativo di profonda riflessione.

Parliamo di una persona talmente immersa nei suoi pensieri, che forse sta immaginado qualcosa, sta riflettendo su qualcosa tanto da essere o parere indifferente al mondo circostante.
Essere assorto nei propri pensieri” si usa spesso ed è lo sguardo che più spesso si associa a questo aggettivo.

Il termine “assorto” deriva dal verbo latino “absorbere“, che significa “assorbire“. Qualcuno è profondamente concentrato o immerso in un pensiero, un’attività o una situazione. Quando una persona è assorta, è così immersa nei suoi pensieri da sembrare quasi “assorbita” da essi, come se il mondo circostante fosse meno rilevante in quel momento.

Passiamo alle sopracciglia. Lo sguardo può essere anche accigliato. “Accigliato” è un aggettivo utilizzato per descrivere l’espressione del volto di una persona quando le sopracciglia sono aggrottate o piegate verso il basso, tipicamente a causa di preoccupazione, confusione, irritazione o disapprovazione. Questa espressione può suggerire che qualcuno è profondamente concentrato su qualcosa di negativo o sta esprimendo una reazione emotiva come il malcontento o la contrarietà. Quando le sopracciglia sono aggrottate e lo sguardo accigliato, avidentemente la fronte è corrugata.

In sostanza, “accigliato” si riferisce a un aspetto facciale contratto e serio a causa di un’emozione o di una reazione negativa.

Lo so, state pensando a arrabbiato o addirittura a incazzato, ma se una persona è accigliata lo esprime fondamentalmente con la posizione delle sopracciglia, non dalle parole che dice o dalla bocca che mostra i denti. Una persona accigliata se ne sta solitamente in silenzio.

Vediamo adesso lo sbuffo di rabbia: Un’espressione di rabbia manifestata da un respiro pesante e un’espressione contratta.

Uno “sbuffo” è un termine che indica in generale un’espirazione (l’aria che esce dalla bocca) breve, energica e spesso rumorosa dell’aria attraverso il naso o la bocca, spesso, appunto, in segno di rabbia, frustrazione, disgusto o irritazione. È un gesto che può manifestare il disappunto o la sfiducia di una persona verso una situazione o un comportamento.

Ad esempio, se qualcuno emette uno sbuffo dopo aver sentito una notizia deludente, potrebbe indicare che è infastidito o insoddisfatto di quella situazione. Uno sbuffo può essere accompagnato da un’espressione facciale come un’occhiata sprezzante o un sorriso beffardo, a seconda del contesto emotivo.

Un’occhiata sprezzante è uno sguardo di disprezzo o superiorità che può essere espresso attraverso l’espressione del viso e il linguaggio del corpo.

Infatti gli occhi, durante un’occhiata sprezzante, potrebbero avere uno sguardo freddo e penetrante. Le sopracciglia potrebbero essere leggermente aggrottate o sollevate in modo sfuggente, mentre lo sguardo potrebbe essere diretto dall’alto verso il basso, come se la persona stesse guardando qualcosa di insignificante o non degno di attenzione. Potrebbe esserci una leggera curvatura delle labbra che suggerisce una sfumatura di superiorità o disapprovazione

Gli occhi invece, in altre occasioni, possono essere scintillanti: occhi che brillano di gioia o emozione. Spesso sono associati al sorriso radioso.

Gli “occhi scintillanti” sono un’espressione utilizzata per descrivere gli occhi di una persona che brillano o splendono con emozione, gioia, entusiasmo o interesse. Questa espressione suggerisce che la persona è animata da un’intensa felicità, emozione positiva o interesse particolare, che si riflette nella luminosità dei suoi occhi.

Gli occhi scintillanti possono essere osservati quando qualcuno è coinvolto in una conversazione appassionante, quando sta sorridendo o ridendo sinceramente, oppure quando sta vivendo un momento di felicità o soddisfazione. In sostanza, questa descrizione cattura l’idea di occhi luminosi e vivaci che riflettono l’emozione e l’energia positiva della persona.

A proposito di occhi. Lo sguardo può essere sospettoso: uno sguardo pieno di sospetto o sfiducia.

Lo “sguardo sospettoso” è un’espressione del viso che suggerisce diffidenza, dubbio o sfiducia. Le caratteristiche tipiche di uno sguardo sospettoso possono includere le cosiddette sopracciglia aggrottate, quando sono leggermente abbassate, creando rughe verticali sulla fronte. Gli occhi sono socchiusi, cioè semichiusi, come quando si cerca di vedere meglio un oggetto e si chiudono leggermente gli occhi.

In generale, parlando di una espressionie essa può essere ad esempio “distante“: Un’espressione che suggerisce che la mente è altrove e non concentrata sulla situazione attuale.

Torniamo agli occhi. Esistono anche gli occhi sbarrati: si tratta di occhi apertissimi, spalancati per la sorpresa o per lo shock. Esiste anche il verbo strabuzzare, molto adatto per rappresentare una sorpresa. Solamente gli occhi possono essere strabuzzati.

Gli occhi sbarrati possono essere accompagnati da una bocca aperta o un’espressione di stupore, contribuendo a rendere evidente la forte reazione emotiva.

Tutt’altra cosa è lo sguardo freddo: Uno sguardo privo di emozione o calore. Non traspare alcuna emozione.

Passiamo al sorriso, ma lo sto stesso si potrebbe dire dello sguardo.

Può essere ad esempio ammaliante, e allora ammalia. È un sorriso sexi, particolarmente affascinante, accattivante o seducente. È un’espressione del viso che trasmette un’aura di attrattiva e fascino.

Il sorriso però può essere anche affettato: Un sorriso finto o insincero. È un sorriso privo di naturalezza e spontaneità, direi artificioso.

Torniamo allo sguardo: si dice implorante quando sembra chiedere pietà o aiuto.

Implorare è simile a pregare, e quando si implora qualcuno ci si può mettere in ginocchio. Ma agli occhi imploranti questo non si può chiedere.

Vediamo adesso cos’è un’espressione contrita: Un’espressione di rimorso o pentimento. Traspare del penstimento per una colpa. Traspare mortificazione.

L’aggettivo “mortificato” si associa generalmente a un’espressione del viso che indica vergogna, imbarazzo o umiliazione. Le parti del viso che potrebbero essere coinvolte in un’espressione mortificata sono principalmente le guance che possono arrossirsi o diventare rosate a causa dell’imbarazzo o della vergogna.

Le sopracciglia potrebbero aggrottarsi o abbassarsi, indicando disagio.

Gli occhi possono abbassarsi o evitare lo sguardo, manifestando il desiderio di nascondersi.

Il viso può apparire contratto o teso, riflettendo l’emozione di mortificazione.

A proposito. “Contratto” è un aggettivo interessante.

In genere si associa al viso. Significa teso, il che segnala nervosismo. Quindi traspare nervosismo.

Qualsiasi gruppo muscolare in realtà può essere definito “contratto” se è teso o compresso è quindi che si restringe a causa di attività fisica o tensione.

C’è anche l’espressione teso come una corda di violino. Stesso significato: nervosismo e viso contratto.

Cambiamo espressione.

Lo sguardo si dice scrutatore quando è attento e analitico.

È un’espressione del viso che indica un’osservazione attenta e dettagliata di qualcosa o qualcuno. È un tipo di sguardo concentrato che potrebbe suggerire un desiderio di comprendere a fondo ciò che si sta osservando. Questa espressione può essere utilizzata per descrivere una persona che sta cercando di raccogliere informazioni.

Uno sguardo scrutatore può mettere in imbarazzo.

Si cerca di indagare o valutare una situazione.

Caratteristiche tipiche dello sguardo scrutatore possono includere sopracciglia leggermente sollevate, indicando interesse e attenzione.

Gli occhi potrebbero essere fissi sull’oggetto o la persona, come se stessero cercando di penetrare oltre l’apparenza superficiale.

Il viso appare serio o concentrato, riflettendo la dedizione alla valutazione dettagliata.

La persona potrebbe inclinarsi leggermente in avanti o avvicinarsi all’oggetto dell’osservazione, per ottenere una visione migliore.

Lo sguardo scrutatore può essere usato per descrivere un personaggio che sta cercando di risolvere un enigma, studiare qualcosa con attenzione o cercare di scoprire qualcosa che non è immediatamente ovvio.

Passiamo al sorriso malizioso: Un sorriso che rivela astuzia o intenzioni nascoste. Traspare malizia.

È un’espressione del viso che suggerisce astuzia, scherno o segreti nascosti. Questo tipo di sorriso può avere un tocco di mistero o complicità, spingendo chi lo osserva a interrogarsi su cosa potrebbe nascondere o su quale potrebbe essere l’intenzione di chi lo sta mostrando.

È un sorriso che può essere leggermente curvo: Un sorriso che non è completamente aperto, ma piuttosto curvato o inclinato leggermente da un lato.

Fonte: Flickr.com

Il sorriso malizioso spesso coinvolge solo metà del viso, come se ci fosse qualcosa che non si sta rivelando completamente.

Gli occhi possono sembrare scintillanti o brillanti.

Il sorriso potrebbe trasmettere un senso di “so qualcosa che tu non sai”. Possiamo chiamarla un’espressione di complicità.

Infatti può essere usato per creare un’atmosfera intrigante o per suggerire che c’è qualcosa di più, dietro l’apparenza.

A proposito. Lo sguardo è la cosa che più spesso viene definita complice.

La “complicità” è un sentimento di condivisione, connessione o intesa tra due o più persone, spesso basato su un’esperienza, un segreto o un interesse comune. Si tratta di un legame emotivo che suggerisce che le persone coinvolte si comprendono a un livello più profondo e hanno una sorta di “accordo silenzioso” tra di loro.

La complicità si manifesta ad esempio con una gestualità particolare: gesti leggeri, come un cenno del capo o un sorriso rapido, possono indicare un’approvazione silenziosa o un accordo tra persone complici. Un sorriso malizioso potrebbe suggerire che le persone condividono un segreto o un’intesa speciale su qualcosa. Uno sguardo che dura più a lungo del solito può indicare un senso di complicità e un’intesa non detta.

Passiamo agli occhi lucidi di cui abbiamo fatto un accenno prima: stiamo descrivendo gli occhi di una persona che stanno iniziando a riempirsi di lacrime o appaiono umidi a causa delle emozioni. Questo termine viene spesso utilizzato quando qualcuno sta provando sentimenti di tristezza, commozione, felicità intensa o qualsiasi altra emozione che può portare alle lacrime.

È interessante anche parlare degli occhi incavati: Occhi profondamente affossati, spesso indicativi di stanchezza.

Lo sguardo sfuggente invece è uno sguardo evasivo o timido. Traspare il desiderio di non lasciar trasparire emozioni. Si vogliono nascondere le emozioni.

Passiamo all’espressione costernata: Un’espressione di shock o sconcerto. Quando qualcuno è sconcertato invece potrebbe sentirsi momentaneamente disorientato o incapace di comprendere appieno ciò che sta accadendo.

Fonte: freepik.com

Che ne dite dello sguardo sbigottito?

È uno sguardo di incredulità o meraviglia.
Lo sguardo sbigottito è spesso associato a momenti di incredulità, shock o meraviglia di fronte a qualcosa di straordinario o inaspettato. È un’espressione che riflette la reazione immediata di chi è colto alla sprovvista da qualcosa di sorprendente.

L’espressione “costernata” e lo sguardo “sbigottito” sono entrambe espressioni facciali che indicano uno stato di sorpresa o stupore intenso. Hanno in comune alcune caratteristiche, ma possono variare leggermente nell’intensità e nel significato emotivo. Spesso la costernazione è associata a un senso di dispiacere o angoscia. Lo sbigottimento invece non ha un legame particolare con il fispiacere.

Possono esserci occhi spalancati per lo stupore, sopracciglia sollevate che suggeriscono sorpresa o incredulità e la bocca può essere aperta o leggermente socchiusa a causa della reazione emotiva.

Come possiamo usare questi termini?

Ripetete dopo di me così sarete più preparati ad usarli coi vostri amici:

Cos’è quella fronte corrugata? Sei preoccupato per l’esame?

Hai un sorriso radioso oggi! Dai, dimmi la bella notizia!

Maria aveva gli occhi lucidi prima. Deve aver pianto per Giovanni.

Hai uno sguardo molto assorto. Stai pensando a Paola vero?

Mario l’ho visto parecchio accigliato. Anche oggi si è alzato col piede sbagliato.

La Roma mi sa che ha perso la partita. Ho sentito uno sbuffo di rabbia venire dal salone.

Perché mi guardi con quello sguardo sprezzante. Che ti ho fatto?

Appena gli ho dato il regalo di natale, aveva gli occhi scintillanti dalla felicità .

Non fare quello sguardo sospettoso. Vado solamente a comprare le sigarette.

Oggi hai l’espressione distante. C’è qualcosa che ti preoccupa?

Perché strabuzzi gli occhi? Solo perché ti ho detto che sono incinta?

Lei mi ha guardato con uno sguardo molto ammaliante e io volevo baciarla.

Non mi piace Paola. Sta sempre con quello sguardo affettato!

L’ho perdonato. Me l’ha chiesto con uno sguardo implorante. Sembrava sincero.

Non l’ha fatto apposta, scusalo. Non vedi che sguardo mortificato che ha?

Dai, rilassati, non posso vederti con questo viso contratto.

Quello sguardo scrutatore sul tuo viso non mi piace. Credi che ti nasconda qualcosa?

Le sue battute a sfondo sessuale erano sempre accompagnate da un sorriso malizioso.

La cosa che più mi piace di quella coppia è la loro complicità. Sorridono e si guardano continuamente.

Non riesco a capire cos’ha Giovanni. Quello sguardo sfuggente potrebbe derivare dalla sua timidezza. Oppure mi nasconde qualcosa.

Perché ho questo sguardo sbigottito? Cos’hai fatto ai capelli? Sono viola!

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Gli occhi – Il linguaggio della salute (ep. 6)

Gli occhi (scarica audio)

Trascrizione

Oggi parliamo di “occhio“. Ce ne siamo occupati più volte:

Sono molte le espressioni dedicate all’occhio, che cioè contengono la parola occhio, ma oggi voglio dirvi velocemente qualcosa in più.

Stropicciare ad esempio è un verbo che si usa spesso con gli occhi. Significa toccarsi gli occhi, cioè sfregare, strofinare, passare più volte la mano sugli occhi. Si fa la mattina quando ci si sveglia; ci si stropiccia gli occhi, quindi si usa in modo riflessivo: Stropicciarsi gli occhi.
Poi è interessante parlare di lacrimazione degli occhi: quando un occhio lacrima (verbo lacrimare) escono le lacrime dagli occhi, escono le gocce dagli occhi, come quando si piange.
Possono lacrimare comunque anche perché sono arrossati o perché qualcosa c’è finito dentro.

Anche il verbo arrossare è abbastanza tipico degli occhi: quando diventano rossi, vuol dire che sono arrossati, cioè sono infiammati, non che il colore degli occhi cambia. Anche la pelle può arrossarsi, ma in questo caso accade quando si prende troppo sole o per via di contusioni, schiaffi eccetera.

Gli occhi poi si possono “strizzare” ma questa è una espressione idiomatica: significa chiudere la palpebra facendo l’occhiolino, come segno d’intesa. Non è certamente come strizzare uno straccio, o come quando ti prende la strizza (la paura, la fifa, ricordate?)

Oltre all’arrossamento ed alla lacrimazione potete anche avere la secchezza degli occhi: in questo caso gli occhi sono poco umidi, sono “secchi” si dice così quando state magari in ambienti surriscaldati o climatizzati, oppure quando fate un uso prolungato del computer. Anche il fumo, la polvere o il vento, possono causare una disidratazione dell’occhio e quindi secchezza o irritazione oculare.

E cosa accade quando prendete un pugno in un occhio? Accade che l’occhio si gonfia: avete un gonfiore all’occhio causato dal trauma del pugno.

Sapete cosa fare in caso di gonfiore o arrossamenti? Potete fare degli “impacchi”. Questa parola l’avete ma sentita? Fate un impacco di acqua e sale ad esempio, che funziona anche in caso di allergie o congiuntivite.

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L’impacco è l’applicazione sulla cute, cioè sulla pelle, in generale, a scopo terapeutico, quindi per guarire, di panni o garze imbevute di liquidi o soluzioni medicamentose.

Quindi prendete un pezzo di stoffa o una garza, imbevete (cioè bagnate) la garza o la stoffa, il tessuto, di acqua e sale, potrete così fare un impacco. Fare un impacco è questo. Non potete però usare il verbo “impaccare” che invece significa fare un pacco e non un impacco.

A Roma puoi usare il verbo “impaccare” anche in un altro modo… se sei “impaccato di soldi” vuol dire infatti che hai molti soldi, che sei una persona ricca.

Ci “ascoltiamo” al prossimo episodio della rubrica.