Ritroso, ritrarsi, ritrosia (scarica audio)
episodio 1203
Trascrizione

Cari amici di Italiano Semplicemente, oggi vi voglio parlare della ritrosia.
Bel termine vero? È una caratteristica delle persone. Esistono infatti persone che a volte si mostrano ritrose verso qualcosa. Cioè?
Quando diciamo che una persona è ritrosa (se donna) o ritroso (se uomo), stiamo parlando di qualcuno che tende a tirarsi indietro, cioè a ritrarsi, mostrando timidezza, pudore o anche una certa resistenza nell’esporsi, soprattutto sul piano dei sentimenti e delle relazioni. Attenzione alla differenza tra ritirarsi e ritrarsi.
Il verbo ritrarsi infatti significa proprio “spostarsi all’indietro, allontanarsi da qualcosa o da qualcuno”.
Si può anche ritrarre la propria mano, quando ad esempio non voglio stringere la mano ad una persona che ci sta antipatica. Ma ritrarsi è riflessivo.
In senso figurato ritrarsi vuol dire non lasciarsi coinvolgere, non esporsi troppo.
Non è un termine che si usa molto spesso nella lingua parlata comune, e proprio per questo ha un sapore un po’ elegante, letterario.
Se dico: “Maria è una ragazza ritrosa”, intendo dire che non ama mettersi al centro dell’attenzione, tende a ritrarsi davanti agli sguardi, è un po’ riservata, forse anche pudica. Della puficizia parliamo casomai in un prossimo episodio.
Oppure: “Lui è sempre stato ritroso nel manifestare i suoi sentimenti”.
Quindi non è che non li abbia, i sentimenti, ma tende a ritrarsi, a non mostrarli apertamente. Attenzione, è lui che si ritrae, non sono i sentimenti ad essere ritratti.
Ritrarsi è abbastanza simile a essere restio, ma mentre essere restio si riferisce ad una azione che si fatica a fare, perché diffidenti, preoccupati o anche per carattere, essere ritroso si riferisce alla natura della persona, che tende a ritrarsi, a non esporsi.
Da qui nasce il sostantivo ritrosia, che indica proprio questo atteggiamento: la timidezza, la riservatezza o la riluttanza a lasciarsi andare.
Esempio: “Con molta ritrosia accettò l’invito a parlare in pubblico”.
Dunque questa persona si è mostrata ritrosa quando si trattò di parlare in pubblico.
Oppure: “Superata la sua naturale ritrosia, Gianni iniziò a raccontare la sua storia”.
Inizialmente è stato ritroso, poi Gianni ha evidentemente superato questa sua naturale ritrosia.
Attenzione: la ritrosia non va confusa con la semplice timidezza, perché la ritrosia può avere anche un lato più complesso. A volte non è soltanto insicurezza, ma anche pudore, vergogna, o persino una forma di orgoglio che trattiene. È il riflesso, potremmo dire, del ritrarsi non solo fisicamente, ma anche emotivamente.
Immaginate una persona che non vuole sembrare troppo disponibile o troppo audace: non per paura, ma per decoro, per misura. Quella è ritrosia.
Quindi possiamo dire che ci sono alcuni sinonimi parziali,come riservatezza, pudore, timidezza.
I termini contrari sono invece: spigliatezza, sfrontatezza, sfacciataggine, disinvoltura.
A questo punto vi ricordo anche dell’esistenza della locuzione “a ritroso”, di cui ci siamo già occupati. Non descrive un carattere ma un movimento o un procedimento all’indietro.
Ad esempio “camminare a ritroso” vuol dire camminare all’indietro.
Figurativamente invece possiamo usare l’espressione “Ragionare a ritroso”, che significa partire dalla fine e tornare indietro, ripercorrere i passaggi in senso inverso.
Oppure: “Guardando a ritroso nella sua vita, Gianni si accorse di quanto era cambiato”.
Vediamo che il legame con ritrarsi e con l’aggettivo ritroso è chiaro: sempre qualcosa che non procede in avanti, ma che arretra o si richiude.
Esempi finali:
“Si mostrò ritroso di fronte a quell’abbraccio improvviso” vuol dire che si ritrasse, un po’ sorpreso, un po’ imbarazzato.
“La sua ritrosia era evidente, ma nascondeva una grande dolcezza”.
“Camminava a ritroso per non perdere di vista i bambini che lo seguivano”.
“Ripensando a ritroso agli ultimi mesi, capì dove aveva sbagliato”.
Adesso guardiamoci ancora indietro e andiamo a ritroso a ripercorrere alcuni episodi passati.
Lucia: Avete visto Giovanni? Ogni volta che qualcuno prova a presentargli una persona per farlo fidanzare, lui va in bambola e, anziché buttarsi, mostra una ritrosia che rasenta il patologico!
Ulrike: C’era da aspettarselo: con la sua nomea di tipo titubante, non poteva che rifugiarsi dietro una sequela di scuse.
Carmen: Questa mi giunge nuova, perché pensavo solo fosse un po’ timido, non così riluttante da non sentire ragioni in merito.
Anne Marie: Suvvia, una buona volta dovrebbe lasciarsi andare, altrimenti rischia di toccare il fondo del barile delle occasioni mancate.
Marcelo: Io direi che gli converrebbe smettere di edulcorare la sua condizione: gli appuntamenti non sono proibitivi, anzi potrebbero essere propedeutici a un po’ di felicità.
Estelle: Finora ha sempre preferito attendere la manna dal cielo, ma a forza di farlo gli si sta ritorcendo contro.
Karin: Invero, più che un difetto è diventato un vero e proprio spauracchio: non gli sfiora neanche l’idea di fidarsi o confidarsi con qualcuno a fini sentimentali. La sua pasata esperienza ha lasciato evidenti strascichi!
Julien: vabbè dai, diamogli un’ultima occasione. Presentiamogli Margherita. Se rifiuta anche lei, che vada a farsi friggere!
