Ripasso: Università pubbliche e private

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Trascrizione

Episodio di ripasso di alcune espressioni imparate con Italiano Semplicemente. Vi parlerò delle università pubbliche e private. Vediamo le differenze tra questi due tipi di università e durante la spiegazione avremo modo di capire quante espressioni abbiamo memorizzato e se sappiamo immediatamente comprenderle.

Allora voglio parlarvi di questo argomento perché mi è stato chiesto da un membro dell’associazione e non vedo perché non debba accontentarlo. D’altronde non è facile per uno straniero capire la differenza e di conseguenza non si tratta di una domanda retorica. Allora ho preparato questo episodio in men che non si dica.

Naturalmente non sarà della durata di due minuti! Questo potrebbe indisporre più di una persona, ma vedrete che ne varrà la pena. Inizio subito, quindi tenete a bada la vostra impazienza e vedrete che io riuscirò a tener fede alla mia promessa.

Esordisco dicendo che in Italia esistono due diversi tipi di università: statali e non statali. Quelle non statali possono essere promosse da enti pubblici, da enti privati e poi possono essere telematiche, cioè online) e le leggi sono le stesse. sia per il reclutamento del personale docente sia per il rilascio dei titoli di studio agli studenti: il quadro normativo a cui devono sottostare è quindi lo stesso.

Le 65 università statali sono distribuite nelle 20 regioni italiane, e è la Lombardia ad averne il maggior numero: 8.

Le università non statali sono ugualmente riconosciute dalla legge ed autorizzate ad utilizzare il titolo cioè il nome di università, ateneo, politecnico o istituto di istruzione universitaria.

Si possono chiamare in questo modo anche le università private dunque. Inoltre anche le università private rilasciano titoli accademici relativi all’ordinamento universitario, e questi hanno quindi valore legale.

Apriamo una breve parentesi sulle università telematiche: Le università telematiche sono 11 oggi in Italia, e le lezioni si svolgono online, non in un’aula fisicamente. Sarà questo il motivo per cui ogni due per tre sento un collega di ufficio che sceglie un’università di questo tipo per laurearsi.

Io non ho frequentato un’università telematica ma credo che anche l’iscrizione e l’invio o il ritiro della documentazione per l’iscrizione avvenga online; un grosso vantaggio questo. Non vi dico quante volte sono andato in segreteria studenti a consegnare o ritirare dei documenti cartacei!

Le lezioni sono preparate dal professore e poi guardate e scaricate (cioè fruite) dallo studente in Internet nel luogo e nel momento che lo studente stesso ritiene più opportuno. C’è molta flessibilità dunque per lo studente.

Sono comode come università soprattutto per persone che lavorano e che non riescono molto a destreggiarsi tra lavoro e studio.

Oggi poi molte università telematiche affiancano alle lezioni online le lezioni anche alcune lezioni in aula. Forse col tempo ci si è accorti che la preparazione degli studenti sia migliore nelle lezioni classiche. Evidentemente sono venuti a galla alcuni svantaggi soprattutto didattici di questo tipo di insegnamento.

Restano molte diverse comunque le modalità organizzative delle lezioni e lo studio autonomo da parte dello studente: nelle università telematiche gli studenti hanno anche un tutor personale, una persona che li assiste personalmente, e in questo modo si evita che il percorso di studi prenda una brutta piega.

Non è facile capire quale università scegliere: a volte si sente dire spesso che la scuola privata non sia alla stessa altezza di quella statale, perché basta pagare e si ottiene la laurea.  A volte le persone sono prevenute nei confronti di certe università private, ma spesso si tratta di voci false e tendenziose.  In fondo bisogna fare sempre degli esami, e questo non credo sia mai considerato un pro forma. Altre volte invece si dice il contrario: sono meglio quelle private perché le lezioni sono preparate come si deve da docenti più competenti.

Se guardiamo alla lista, alla classifica delle migliori università ci sono infatti sedi pubbliche e private. Volete i nomi di alcune università con i fiocchi? L’Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università di Perugia, quella di Trento, e tra quelle private la Bocconi di Milano.

Quello che cambia comunque, ed anche di molto, tra pubbliche e private è soprattutto il costo. Quindi la scelta dipende soprattutto dal proprio tetto di spesa. Ne avevate il sentore vero? Sarebbe stato inutile tenervi sulle spine.

I costi riguardano sia i costi di iscrizione, cioè le cosiddette “rette universitarie” che il materiale didattico, cioè libri eccetera. Le università private, bontà loro, pagano anche stipendi più alti ai docenti. Spesso anche il 30 per cento in più rispetto ai colleghi delle università pubbliche.

Le differenze in questo caso sono notevoli e indiscutibili: le università private sono più care! Per questo forse sono quelle statali ad andare per la maggiore. Che vuoi, non tutti possono permettersi di spendere molto per l’istruzione. Se si è sguarniti di risorse economiche la scelta è obbligata.

Spesso la scelta personale dell’università dipende dalla vicinanza rispetto alla propria abitazione, ed in questi casi se si trova la giusta facoltà è inutile cincischiare: rompete gli indugi ed iscrivetevi  senza pensarci troppo. Si dà il caso che anche il tempo e lo spazio siano elementi importanti! A volte poi non si ha in realtà molta scelta per diversi motivi, e in questi casi inutile stare a scervellarsi troppo: quindi o così o pomì.

Ma con quale università si trova lavoro più facilmente una volta laureati? Questo infatti potrebbe essere l’obiettivo che vi siete prefissi: lavorare il prima possibile!

La risposta è abbastanza semplice quindi meglio tagliare corto: le università private da questo punto di vista danno statisticamente dei risultati migliori, quindi uno studente laureato trova molto più rapidamente un lavoro se ha frequentato un’università privata. Poi ovviamente c’è sempre l’eccezione che conferma la regola.

Questo potrebbe far pensare che le università private siano migliori ed è questo il motivo per cui chi si iscrive ad una università privata spesso abbia un fare un po’ antipatico: si credono più bravi degli altri forse. Chi lo sa. Questo si sente dire a volte.

Ma perché? Per diverse ragioni, prima tra tutte il fatto che i maggiori costi di queste università permettono agli studenti anche di frequentare dei tirocini e degli stage di alto livello, con insegnanti di alta qualità. Quindi in qualche modo si riesce ad ingranare più facilmente nel mondo del lavoro.

Ma ci sono fattori difficilmente valutabili: il reddito degli studenti, più alto nelle università private influisce sicuramente nella possibilità di trovare lavoro, Dobbiamo considerare anche la rete sociale dei rapporti, vale a dire il fattore “conoscenze” che all’aumentare del reddito si fa più importante. Questa influenza non credo sia affatto un’ipotesi peregrina!

In generale è impossibile dire con certezza quale università sia la migliore tra quella pubblica e quella privata e la scelta della giusta università è sicuramente da prendere con le molle. Comunque se anche io esprimessi una preferenza tra le due, qualcuno potrebbe essere di diverso avviso e potrebbe arrabbiarsi. Meglio rimanere neutri quindi: hai visto mai!

Senz’altro chi si laurea ha maggiori possibilità di trovare lavoro rispetto a chi ha un titolo di studio più basso, ed eccome se ci sono delle facoltà che garantiscono un lavoro più remunerativo rispetto ad altre, come ad esempio medicina e ingegneria.

Le meno remunerative? Sono scienze pedagogiche e psicologiche. Sarebbe a dire che vale la pena fare una riflessione anche sulla facoltà da scegliere. Naturalmente avrete valutato annessi e connessi quando vi siete iscritti, e lo avrete fatto anche in conformità alle vostre attitudini, ma se questa differenza remunerativa vi ha colto alla sprovvista perché non la conoscevate e non riuscite a capacitarvi di come sia possibile, allora potete anche cambiare facoltà se volete; siete sempre in tempo a correre ai ripari!

Se invece lo sapevate benissimo perché siete notoriamente un dritto in questo tipo di scelte, allora meglio per voi.

Se volete un consiglio da me, io vi direi che qualsiasi università voi scegliate, non arrendetevi ai primi fallimenti, alle prime bocciature: tornate alla carica finché non riuscite a superare ogni esame! Vi dirò che dovete armarvi di pazienza e avere forza di volontà: queste sono le armi vincenti. Non sottovalutate nessun esame se non volete pagarne lo scotto, e dite ai genitori sempre la verità sugli esami sostenuti. senza restare sul vago. Anche se chioseranno contro di voi, fregatevene e cercate di mettere  a punto un piano vincente per laurearvi il prima possibile, altrimenti sarete voi i primi a risponderne.

Se vi dicono: lascia stare, l’università non fa per te! Sappiate che questi sono consigli che lasciano il tempo che trovano. Non ascoltate chicchessia che voglia distruggervi!

Spero  con questo episodio di aver rispolverato abbastanza espressioni. Se qualcosa non vi torna, date un’occhiata ai singoli episodi. La cosa importante è che si impari sempre qualcosa e che ci si senta sempre a nostro agio con la lingua italiana.

Quando la misura sarà colma, potete smettere di ascoltare gli episodi di Italiano Semplicemente.

Ciao

 

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