L’espressione “sfido io” e le alternative meno informali

L’espressione “sfido io” – episodio n. 1086 (scarica audio)

Trascrizione

sfido io!Buongiorno a tutti. Ricordate quando abbiamo parlato della parola “grazie“?

Oltre ad essere il ringraziamento che tutti conoscete, è anche, come abbiamo visto, una forma informale e ironica di ringraziamento.

Una espressione abbastanza simile è “sfido io“. Attenzione, non ho detto “io sfido”, ma “sfido io”. L’ordine delle parole è molto importante.

E’ abbastanza informale anche questa espressione, ma può risultare meno aggressiva.

Esiste anche una forma ancora più aggressiva e volgare, se è per questo: “grazie al….”. Ma possiamo farne a meno in questo episodio. Se non altro perché la volgarità non è nelle mie corde 🙂

Sfido io” non è per niente aggressiva se si usa il tono giusto. Si sta parlando di qualcosa che si ritiene ovvio, qualcosa che ha più di un motivo per risultare vero. Se qualcuno parla con me e fa una affermazione; io, se ritengo che questa affermazione sia vera e soprattutto se ho dei motivi validi per dire questo, allora posso usare questa affermazione e solitamente si aggiunge il motivo per cui si ritiene vera, anzi ovvia, questa affermazione.

Quindi si può usare per esprimere condivisione:

Affermazione: Questo film è un capolavoro!

Risposta: Sfido io che sia un capolavoro! Hai visto chi è il regista?

Affermazione: finalmente riesco a parlare bene l’italiano senza fare errori

Risposta: sfido io, sono 5 anni che sei iscritto all’associazione Italiano Semplicemente!

Affermazione: Non c’è niente di meglio di una pizza fatta in casa!

Risposta: Sfido io! Il sapore genuino degli ingredienti freschi, la soddisfazione di prepararla con le proprie mani… vuoi mettere?

Si esprime una condivisione ma si sta anche rafforzando un’affermazione, perché si ha qualcosa da dire che rafforza quanto appena ascoltato.

Affermazione: Sono sicuro che la mia squadra vincerà la partita.

Risposta: Sfido io che vincerà! Hanno giocato benissimo ultimamente, sono in forma smagliante e il morale è alto.

Affermazione: Questo studio dimostra chiaramente che il cambiamento climatico è una realtà.

Risposta: Sfido io che sia una realtà! I dati sono incontrovertibili, la comunità scientifica è concorde e le conseguenze sono già visibili. Non avete visto come sono aumentate le temperature ultimamente?

Si può anche usare per creare un’atmosfera informale e scherzosa:

Affermazione: Ho mangiato così tanto oggi che non riesco più a muovermi!

Risposta: Sfido io che non riesci a muoverti! Sei ingrassato come un pachiderma!

Affermazione: Sono così stanco oggi.

Risposta: Sfido io! Sono due giorni che non chiudi occhio!

Avrete notato che spesso si ripete ciò che si ritiene ovvio:

Sfido io che tua sia stanco

Sfido io che sei stanco…

Si dovrebbe usare il congiuntivo ma spesso se ne fa a meno, considerato il carattere informale dell’espressione.

Cosa ha a che fare “sfido io” col verbo sfidare? L’espressione “sfido io” deriva da un uso figurato del verbo “sfidare”, con il significato di “mettere in dubbio la veridicità di qualcosa”.

Come a dire “sfido chiunque a dire il contrario”. Si è talmente sicuri di questa cosa che si è disposti, ironicamente si intende, a sfidare chi pensa che questa cosa non sia vera.

In buona sostanza, si tratta di un modo spesso ironico per esprimere una forte convinzione e condivisione riguardo a un’affermazione.

In alternativa si usa spesso anche “certo” e soprattutto “ci credo”. Il senso è il medesimo. Un’alternativa più elegante è invece ‘”lo credo bene

Es:

ci credo che Giovanni riesce a scrivere un episodio in soli 15 minuti, sono 8 anni ormai che pubblica episodi tutti i santi giorni!

lo credo bene che sei stanco, non hai chiuso occhio tutta la notte!

Affermazione: Ho saputo che Franco si è laureato!

Risposta: ci credo! Sono due anni che ha finito gli esami. Era ora!

Se vuoi essere più serio e usare un linguaggio meno informale, si possono usare diverse modalità, come ad esempio:

Affermazione: Ho imparato l’italiano in solo 6 mesi

Possibili risposte: Beh certo, so che sei membro dell’associazione Italiano Semplicemente. Non fatico a crederci!

Voglio farvi notare che, se non usiamo “sfido io”, per mantenere un significato simile, non basta in teoria esprimere un accordo con frasi tipo:

Sono pienamente d’accordo.

Condivido pienamente la tua/sua opinione.

La tua/sua affermazione è assolutamente vera.

Non potrei essere più d’accordo con lei/te

Sottoscrivo in pieno le tue/sue parole.

Si deve aggiungere qualcosa dopo, per sottolineare la validità dell’affermazione, per evidenziare un aspetto che rende l’affermazione ancora più significativa. Chiaramente usando un linguaggio meno informale si risulta spesso meno incisivi. Es:

D’altronde è evidente che…

Oltretutto

Per di più..

Poi i fatti dimostrano che…

Infatti si è visto che…

Se non altro…

Non fosse altro

Oltre ad aggiungere argomenti a sostegno della propria convinzione, si può anche riformulare l’affermazione originale con enfasi. Vediamo qualche esempio.

Lei ha perfettamente ragione a dire questo, oltretutto tutti gli esperti concordano con lei.

Come ha ben detto lei, non c’è alcuna speranza di vincere le elezioni, soprattutto in virtù dell’ultimo scandalo che ha coinvolto il partito.

Concordo al 100% con la sua analisi, tra l’altro c’erano state delle forti avvisaglie in passato.

La sua osservazione coglie perfettamente nel segno, se non altro alla luce delle evidenze che emergono dagli ultimi dati.

Non fatico a credere che stai male. D’altronde te ne sono successe parecchie ultimamente.

Queste sono modalità che si possono usare in alternativa a “sfido io”, ricordandovi che l‘utilizzo di “sfido io” (e anche di “ci credo” e “grazie“) è appropriato solamente in contesti informali e con persone che conosci bene.

Se non vuoi essere offensivo, è anche importante evitare un tono di voce arrogante o aggressivo. L’obiettivo è esprimere condivisione e rafforzare la propria opinione in modo ironico e leggero.

Di conseguenza, se non sei sicuro che l’espressione sia adatta alla situazione, è meglio utilizzare un linguaggio più neutro.

Tornando a bomba, qualcuno si stara chiedendo: ma si può usare “sfidi tu”, “sfidiamo noi” eccetera? La risposta è no!! Esiste solamente “sfido io”. Al massimo potete evitare “io”, perché tanto è scontato, quindi può dire ad esempio:

Sfido (io) che non dormi! Sono due giorni che non chiudi occhio!

Adesso ripassiamo qualche episodio passato.

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Ripasso registrato dai membri dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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paul marcelo angela

Edita: Luca mi ha detto che hai un vizio segreto. Vuoi svelarmelo? Non mi dire che sei ricaduto nell’atavico vizio dell’amore a pagamento!

Marcelo: Stai fresca! Luca dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa. Posso dirti però di avere un debole per il cioccolato.

Christophe: In virtù del fatto che siamo amici, devo dire che lo sapevo già. Hai la faccia da chi ha appena mangiato un intero barattolo di Nutella!

Ulrike: Questo non è neanche l’unico suo vizio. Ti ricordi quando gli ho chiesto se poteva smorzare i toni mentre parlavamo di politica? Pareva gli avesse dato di volta il cervello. Era scatenato!

Danielle: Senza contare la sua poca accortezza nella spesa. Hai contezza di quanto spende mensilmente per cose inutili?

Paul: Questi suoi vizi mi confortano. Almeno non sono l’unico ad averne.

Angela: Ci mancherebbe! È risaputo che anche io non scherzi quanto a vizi. Tutta colpa di mia madre!

Camille: Scusa, ma che c’azzecca tua madre? Ancora ancora tuo padre, che ti ha sempre viziata da piccola. Da questo punto di vista non sei diverso/a da me comunque.

Junna: una magra consolazione! Va bè ragazzi ci aggiorniamo domani che io devo andare.

Del resto

Audio

E’ possibile ascoltare e/o scaricare il file audio in formato MP3 tramite l’audiolibro (+Kindle) in vendita su Amazon, che contiene 54 espressioni italiane e 24 ore di ascolto.

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Video

Trascrizione

Bogusia: buongiorno e benvenuti, cari ascoltatori di radio Italiano Semplicemente. La Polonia ha adottato una legge che prevede la chiusura dei negozi e i grandi supermercati tutte le domeniche entro il 2020. La legge difficilmente sarà digerita dalla popolazione; del resto anni fa è stata proposta la stessa legge (di iniziativa popolare) e neanche a suo tempo ha ricevuto pareri positivi. Insomma, stop allo shopping domenicale in Polonia.

Giovanni: grazie Bogusia per questa interessante notizia dalla Polonia. L’informazione di Italiano Semplicemente non ha confini e comunque non avevo ancora salutato.

Buongiorno ragazzi come va? Immagino che l’ultimo episodio che abbiamo fatto, quello dedicato ai dubbi vi abbia impegnati molto: 36 minuti sono tanti e del resto vi avevamo abituati ad episodi più brevi.

Allora torniamo alle nostre buone abitudini. Oggi un episodio più breve, del resto, si sa, a me piace variare, ed a italiano semplicemente, del resto, piace sempre stupire l’ascoltatore o il lettore, che dir si voglia.

Allora l’episodio di oggi lo dedichiamo alla locuzione DEL RESTO.

È la seconda volta che vediamo una locuzione avverbiale, dopo aver visto TRA L’ALTRO, col quale abbiamo inaugurato questo nuovo tipo di episodi.

Del resto: due parole, la prima è una preposizione articolata: del che si forma dall’unione della preposizione semplice di e dall’articolo il.

Resto è la seconda parola. Il resto è più di una cosa: solitamente si usa quando si acquista qualcosa. Se siamo al ristorante ed è il momento di pagare il conto di 98 euro, ad esempio. Se paghiamo con una banconota da 100 euro, ci viene dato il resto pari a due euro. 98+2 fa 100.

Oppure se faccio 7 diviso 2, fa 3. Il risultato è 3 ma avanza 1, che è il resto della divisione.

Quindi sette diviso tre fa due col resto di uno. Uno è il resto.

Il resto quindi è ciò che avanza, è qualcosa in più.

Quando diciamo del resto, in una qualsiasi conversazione, come ho fatto anche io all’inizio dell’episodio, vuol dire infatti che stiamo aggiungendo qualcosa in più. Stiamo fornendo un’informazione aggiuntiva oltre a quanto detto in precedenza.

Così è da interpretare l’utilizzo del termine “resto” in questa locuzione avverbiale: qualcosa in più.

Quando potete usarla questa locuzione? La potete usare ogni volta che state parlando o scrivendo e volete comunicare qualcosa, volete arrivare ad una conclusione, volete convincere le persone a cui vi rivolgete di un vostro pensiero. Ed alla fine aggiungete qualcosa preceduto dalle due parole “del resto”.

Io all’inizio vi ho detto che 36 minuti sono tanti, sono lunghi da ascoltare e, del resto, eravamo abituati ad episodi più brevi. Potrei quindi utilizzare semplicemente INOLTRE, o anche OLTRETUTTO, ed infatti è questa la caratteristica delle locuzioni avverbiali: sono formate da più parole ma possono essere sostituite da un semplice avvebio, che in questo caso è proprio INOLTRE o OLTRETUTTO. Ma perché usiamo del resto allora?

Lo facciamo per dare forza al discorso e per convincere chi ci ascolta, e non per fare una semplice lista di motivazioni che possono sostenere la mia idea: in questo caso userei INOLTRE. Dopo l’avverbio INOLTRE possono seguire più cose e poi non è detto che il mio obiettivo sia quello di convincere qualcuno. OLTRETUTTO invece è più vicino a del resto. Con OLTRETUTTO anche vogliamo rafforzare quello che stiamo dicendo:

Perché mi sono licenziato? L’ho fatto perché era un lavoro faticoso e oltretutto era poco remunerato.

Mi sono offeso con te perché mi hai insultato ed oltretutto lo hai fatto davanti a tutti i miei amici. Oltretutto significa “oltre a tutto il resto” , o anche “come se non bastasse”, quest’ultima è la frase più usata probabilmente quando siamo arrabbiati.

Quando usiamo “del resto” siamo in situazioni simili, ma siamo meno arrabbiati rispetto all’utilizzo di OLTRETUTTO o “come se non bastasse”. È come dire: è questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. C’è quindi un eccesso, una esagerazione, un qualcosa di sbagliato, di eccessivo che vogliamo sottolineare.

L’uso di del resto è invece molto frequente quando dobbiamo giustificare un pensiero o un’azione, ma non si tratta di contestare un’esagerazione. Non c’è qualcosa da contestare, ma c’è un’azione da giustificare. In realtà abbiamo già spiegato il nostro punto di vista, abbiamo già espresso il nostro pensiero. Ora bisogna solamente aggiungere una piccola cosa in più che supporta, che aiuta a capire meglio la nostra decisione, il nostro comportamento, il nostro atteggiamento. Ecco che “del resto” giunge in nostro aiuto.

36 minuti sono tanti e del resto eravamo abituati ad episodi più brevi.

Il fatto che voi foste abituati ad episodi brevi rafforza l’affermazione che 36 minuti siano tanti. Se invece io vi avessi abituato ad ascoltare episodi di lunghezza simile, 36 minuti sarebbero stati la tegola. Niente di cui stupirsi quindi: tutto come al solito.

Poi ho detto:

Oggi facciamo quindi un episodio più breve, del resto, si sa che a me piace variare, ed a italiano semplicemente, del resto, piace sempre stupire l’ascoltatore.

In questo caso quindi, il fatto che a me piaccia cambiare, variare la durata e la tipologia degli episodi è una cosa nota, conosciuta da tutti; si sa, e questo sostiene la frase precedente, dà maggiore credibilità alla frase: “oggi facciamo quindi un episodio più breve” giusto?

D’altronde, d’altra parte e peraltro sono altri eventuali sostituti di del resto. Quali le differenze? Non direi che ce ne sono molte in questo caso, se non che del resto è, secondo me, più convincente quando l’obiettivo è sostenere una tesi. Probabilmente una seconda differenza è che d’altronde, d’altra parte e peraltro si usano per introdurre ulteriori elementi esterni da considerare senza necessariamente avere l’obiettivo di sostenere una stessa tesi. Magari vogliamo semplicemente aggiungere elementi esterni, come le stesse parole lasciano immaginare: altro, parte.

Posso dire ad esempio che dovrei cercare di terminare questo episodio al più presto perché vi avevo promesso che sarebbe stato piu breve, anche se non credo vi faccia male ascoltare, d’altra parte più esempi facciamo meglio è per voi. D’altronde non è facile spiegare una locuzione avverbiale, come del resto non è facile in generale il mestiere dell’insegnante. Peraltro non ho neanche ancora curato l’aspetto della ripetizione e quindi credo di aver trascurato la settima regola d’oro, del resto, non si può essere perfetti. Tra l’altro, mi viene in mente che anche d’altro canto è una locuzione simile, come d’altro lato anche, più usata ed equivalente. Ma in questi casi si introduce un altro punto di vista, un altro lato da cui guardare lo stesso aspetto: secondo me questa tipologia di episodi è molto interessante ma d’altro canto, molti di voi potreste pensarla diversamente. Se c’è la sfida calcistica Roma-Liverpool dico che la Roma è una squadra molto forte ma d’altro lato anche il Liverpool lo è. Mi farebbe piacere se vincesse la Roma ma, d’altro canto, molti ascoltatori di questo episodio potrebbero essere tifosi del Liverpool, che ha molte probabilità di vincere, del resto, è una squadra più abituata della Roma ai palcoscenici internazionali.

Attenzione perché può capitare che del resto non sia da interpretare come locuzione avverbiale. Vi faccio solo un esempio: vi trovate al ristorante (quello di prima), quando avevate un resto di due euro. Decidete di lasciarli al cameriere come mancia e il cameriere guarda i due euro e dice: vi risponde: mi lasci due euro come mancia? Io, del resto, non ci faccio niente, oppure: io del tuo misero resto, non ci faccio niente! Cosa ne faccio del tuo resto?

Spero sia chiaro come esempio. Questo esempio che ho appena fatto non c’entra nulla con la locuzione avverbiale “del resto”.

Ci sono, invece, modalità diverse in ambito commerciale e professionale per esprimere lo stesso concetto di “del resto” Si tratta sempre di confermare, di giustificare e di avvalorare qualcosa che abbiamo appena detto, e sappiamo bene come sia difficile usare la lingua italiana quando dobbiamo convincere un cliente o un fornitore ed allo stesso tempo essere educati, gentili e professionali. Ho usato il verbo avvalorare, ad esempio, ma questo è un altro episodio (come convincere un cliente) che fa parte del corso di italiano professionale, dedicato ai membri dell’associazione culturale italiano semplicemente.

L’episodio di oggi invece finisce qui, adesso devo scappare perché ho alcuni giri da fare e credo ci sia molto traffico, del resto, abito a Roma. Non c’è da stupirsi. Un saluto a tutti e grazie per le vostre donazioni. Chi di voi è interessato ricordo inoltre che esiste l‘associazione italiano semplicemente che vi aspetta. Ciao a tutti.