790 Quando si dice

Quando si dice

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Trascrizione

Gianni: oggi voglio spiegarvi una curiosa espressione: “quando si dice”.

Un’espressione che si usa per fare una esclamazione.

Il nostro obiettivo è porre all’attenzione dell’ascoltatore una cosa curiosa che è accaduta, o inattesa, o incredibile, o evidenziare, anche ironicamente una caratteristica.

Il modo più frequente di utilizzo è:

Quando si dice il caso!

Con questa esclamazione si vuole far notare che è successo qualcosa di casuale ma è veramente strano che sia accaduto per caso.

Es:

Ieri ho sognato di incontrare una attrice famosa e proprio oggi ho incontrato Monica Bellucci. Quando si dice il caso!

Come dire: che coincidenza, veramente strana questa cosa che mi è successa. Una strana casualità questa.

Vi devo dire però che “quando si dice il caso” spessissimo viene utilizzata in senso ironico, ed allora è simile all’espressione “guarda caso” che abbiamo già trattato. La differenza è che “guarda caso” generalmente è seguita dalla frase sulla quale si sta ironizzando.

Come singola esclamazione invece sono equivalenti ma solo quando il senso è ironico.

Es: a casa mia non abbiamo mai mangiato pane. Però da qualche tempo ho il sospetto che mia moglie mi tradisca con il panettiere, perché guarda caso ogni giorno a casa c’è sempre il pane fresco. Quando si dice il caso!

Il senso è sempre ironico, e si vuole dire che non è affatto un caso che c’è sempre il pane fresco. Il sospetto sembra essere confermato. Non credo alle casualità.

Quando si dice”, più in generale, si usa in molti altri modi, nel senso che può essere seguito da parole diverse, generalmente termini singoli come qualità, caratteristiche delle persone.

Es: oggi sono uscito di casa e sono caduto proprio su una cacca! Quando si dice la sfortuna!

Qui voglio sottolineare quanto sono stato sfortunato, perché sarei potuto cadere semplicemente in terra, o su un prato o sul marciapiede. Invece sono stato proprio sfortunato.

Si vuole sottolineare, enfatizzare ciò che è accaduto perché rappresenta un episodio veramente sfortunato.

Posso fare lo stesso con la fortuna:

Giovanni ha partecipato alle olimpiadi e durante la gara finale, tutti i suoi migliori avversari, che erano i favoriti, hanno dovuto ritirarsi dalla gara per problemi fisici. Quando si dice la fortuna!

Vale a dire: quanto accaduto rappresenta una manifestazione eclatante della fortuna. Si tratta di vera fortuna, mai visto un caso simile prima d’ora.

Il tono con cui si pronuncia questa esclamazione è molto importante, anche perché si deve capire che non si tratta di una domanda, anche se questa espressione potrebbe anche sembrare, a chi non la conosce, proprio una domanda.

In realtà a volte il tono potrebbe anche essere quello fi una domanda perché può capitare che ci si rivolge all’interlocutore con tono interrigativo, quasi a chiedere una conferma:

Quando si dice la fortuna, vero?

Quando si dice una combinazione, no?

Altre volte invece il tono non è quello di una domanda ma quello di una esclamazione con cui si può esprimere sconforto, sconsolazione, rammarico o sollievo o stupore o ilarità.

Oltre al caso (o la combinazione), la paura, la sfortuna e la fortuna, possiamo usare anche altri termini o intere frasi volendo, ma queste sono le modalità più frequenti. Se si prova a usare frasi più lunghe c’è anche il rischio di non essere compresi quindi vi consiglio di non osare troppo.

Potete comunque provare a usare altri termini, tipo la puntualità, la sincerità, la compostezza, la comodità e altro:

Appena sposato, un uomo ha tradito la moglie ancora prima di partire per il viaggio di nozze. Quando si dice la fedeltà!

Anche qui il senso è chiaramente ironico. Accade di frequente con questa espressione.

Oppure posso anche usare brevi frasi:

Il capo del partito aveva sempre detto che la famiglia è la cosa più importante, poi però lui si è sposato tre volte. Quando si dice che la coerenza in politica è tutto!

Avete notato che a volte c’è una somiglianza con l’espressione “della serie”? Questo accade soprattutto con le frasi più lunghe.

Pensateci.

Adesso ripassiamo:

Anthony: Manca ancora un ripasso? Vienici un po’ incontro Gianni, ci servirebbe un bell’assist per poter produrre qualcosa consono alle aspettative degli ascoltatori e per evitare che ci scappino castronerie.

770 Per non

Per non (scarica audio)

Trascrizione

Mi è stato chiesto di spiegare gli utilizzi delle due parole per e non quando sono una di seguito all’altra.

Ne abbiamo già in parte parlato in uno dei passati episodi, ma per non saper né leggere né scrivere meglio spiegarlo ancora e anche in modo più completo.

Allora per è una preposizione semplice ma questo non ci interessa, altrimenti il sito si sarebbe chiamato italiano noiosamente 🙂

Scherzi a parte, “per non” significa, letteralmente “al fine di non“, “al fine di evitare”.

Per” viene usata in tal caso per dare una spiegazione, con lo scopo di descrivere una finalità. È simile a perché.

Non” invece serve a negare qualcosa e come sappiamo c’è sempre un verbo all’infinito dopo “non“. Abbiamo se volete un breve episodio sulla differenza tra no e non.

Questo accade anche nell’espressione “per non saper né leggere né scrivere“.

Vi ricordo che il senso di questa espressione è stare sicuri, quindi fare qualcosa con la finalità di ottenere un risultato o prevenire un problema, perché non si sa mai. Quindi non potendo riuscire a prevedere tutte le possibilità, meglio andare sul sicuro.

Un senso simile lo troviamo in molte altre occasioni, anche in frasi comuni:

Per non perdere l’aereo, meglio partire un po’ prima.

Per non cadere, mi sono aggrappato alla ringhiera.

Sto in silenzio per non far rumore

Cosa fare per non russare la notte?

Eccetera.

Altre volte invece troviamo “per non” in frasi diverse in cui il senso cambia. E qui viene il bello.

Es:

Tuo fratello è simpaticissimo, per non parlare di sua moglie!

Voglio dire che la moglie di tuo fratello, cioè tua cognata, è anch’essa molto simpatica, persino più simpatica di tuo fratello.

Il mio obiettivo in questa frase è sottolineare, enfatizzare una affermazione secondaria, che, in quanto secondaria, potrebbe passare in secondo piano, ma io non voglio che questo accada. E allora uso “per non parlare/dire”.

Vediamo altri esempi:

Giovanni è un tipo noiosissimo e pesante. Ricordo quando mi ha parlato di tutte le coniugazioni del verbo “espellere”! Mamma mia che noia! Per non parlare di quando mi ha chiesto di ascoltarlo per ben tre ore parlando di accenti acuti e gravi.

Oppure:

La squadra italiana di calcio a volte fa delle figuracce incredibili. Ricordate quando ha perso contro la Corea del sud ai mondiali del 2002? Per non parlare della recente sconfitta con la Macedonia che ci è costata il secondo mondiale consecutivo!

In questi casi il verbo usato è sempre “parlare” oppure “dire“.

Ti scordi sempre di tutto. Ieri hai dimenticato il mio compleanno. Per non dire di quando ti sei dimenticato di me e sei partito da solo dopo la sosta in autogrill sull’autostrada!

Avrete sicuramente notato la somiglianza con la locuzione “senza contare che abbiamo già visto insieme.

Infatti In questi ultimi esempi, il motivo per cui si sottolinea la seconda affermazione è per confermare e rafforzare la prima, per rafforzare ciò che vogliamo dire, il concetto che vogliamo esprimere, che è esattamente l’uso, se ricordate, della locuzione “senza contare“.

Per non”, quando ha questo utilizzo (seguito dal verbo dire o parlare) è di uso più comune e più colloquiale rispetto a “senza contare“.

Adesso mi auguro che qualcuno voglia realizzare un ripasso coi fiocchi.

Peggy: Potrei sfoderare un ripasso in men che non si dica se non fosse che sono particolarmente indaffarata oggi

Irina: ricorri sempre alla solita solfa per non raccogliere la provocazione di Giovanni

Marcelo: e vedi un po’. E’ ovvio che Peggy non partecipi alla costruzione di un ripasso visto che ha sempre il tempo risicato, ma a mio avviso quando ce lo chiede il capo non possiamo restare a braccia conserte.

Edita: allora ragazzi abbozziamo qualcosa all’insegna del miglioramento del nostro italiano.

Segue una spiegazione del ripasso

18^ lezione di Italiano Professionale: Orientamento (estratto)

Audio (estratto di 5 di 32 minuti)

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italiano dante_spunta Orientare il pubblico.
portogallo_bandiera Orientar o público
spagna_bandiera Oriente al público
france-flag Orienter le public
flag_en Orient the audience
bandiera_animata_egitto

توجيه الجمهور

russia Ориентировать аудиторию
bandiera_germania Orientiere das Publikum
bandiera_grecia Προσανατολίστε το κοινό