Spessissimo in tv e alla radio si sente pronunciare il termine monito. Attenzione ho detto monito e non monitor.
Un monito è qualcosa di cui stare attenti.
Il monito è un serio avvertimento, un avvertimento molto importanze.
Il verbo da usare è lanciare: “lanciare un monito”
Lanciare un monito è un po’ come “dare un serio avvertimento“.
Ma chi è che lancia un monito? Chi può farlo?
Solitamente si tratta di importanti personaggi pubblici, come il Papa, un presidente della Repubblica, un’intera nazione se vogliamo, o comunque una persona molto importante.
Inoltre l’avvertimento riguarda qualcosa che potrebbe accadere, qualcosa di molto importante, che spesso non riguarda però qualcosa di personale della persona che lancia il monito. Si tratta in questi casi di qualcosa di esterno ma comunque è sempre qualcosa di potenzialmente pericoloso.
Potremmo chiamarlo anche un richiamo al dovere e alle proprie responsabilità (è più solenne che ammonimento, comunque ammonimento e monito si somigliano. Vedremo l’ammonimento in un altro episodio.
Spesso si legge o si ascolta:
Nonostante i continui, iterati moniti eccetera eccetera
Persiste nell’errore nonostante i numerosi moniti
I moniti della coscienza
Quel che è accaduto è un monito a non continuare in questa direzione;
Questo fatto o vi sia/serva di monito!
Anche un avvenimento, un accadimento può essere dunque un monito, non c’è bisogno che venga lanciato da qualcuno.
es:
1) Monito Usa alla Cina: “Il sostegno all’invasione avrà conseguenze”
2) Si parla della privatizzazione dell’acqua, arriva il monito dei Vescovi: “è un bene comune, non può essere assoggettato a logiche di mercato”
3) Il ministro delle pari opportunità lancia un monito: “Il Covid potrebbe allungare i tempi per raggiungere la parità di genere”
Anche una mamma può lanciare un monito rivolto ai propri figli, ma sembra un po’ esagerato. In questi casi meglio parlare di avvertimento, ma se vogliamo dare la sensazione di una cosa esagerata possiamo farlo ugualmente.
Ti avverto: non mi fate arrabbiare sennò non vi faccio uscire più il sabato sera!
Mamma, il tuo monito mi pare un po’ esagerato! Il sabato sera non si tocca!!
Poi notate che esiste il verbo avvertire, molto generico, ma seppure esista il verbo monitorare, non ha nulla a che vedere col monito perché monitorare significa seguire costantemente, controllare di continuo.
Adesso ripassiamo:
Danielle: infuria ancora la guerra in Ucraina. Ma in Russia si sta facendo di tutto per insabbiare la verità. Fortuna vuole che ogni tanto qualcuno ha il coraggio di dire la verità.
Irina: Averne di giornalisti come Marina Ovsyannikova.
Rafaela: uno sfogoche potrebbe costarle caro il suo, ma se altri seguiranno il suo esempio, non ci saranno santi e la verità verrà finalmente a galla.
Una volta abbiamo parlato di tutti i modi per nascondere la verità, ma in quella occasione non abbiamo parlato esattamente delle bugie e di tutti i suoi sinonimi.
Allora lo facciamo oggi.
Una bugia, tecnicamente, è una falsa affermazione, raccontata o detta (potete scegliere il verbo da usare) per trarre altri in errore, o per ingannarli se preferite, solitamente a proprio vantaggio.
A proposito di falsità, esiste anche la falsa testimonianza che però è un cosa prettamente giuridico.
Una falsa testimonianza, anche detta dichiarazione mendace, è un vero e proprio reato. L’articolo 372 del codice penale afferma infatti che in un processo, quindi davanti ad un giudice, che rappresenta la giustizia italiana, chi afferma il falso o nega il vero, oppure se tace su ciò che sa riguardo a dei fatti accaduti, anche in parte, è punito con la reclusione, cioè con l’arresto, con la prigione, da due a sei anni.
Ma giustizia a parte, normalmente si parla di bugie.
Bugia è il termine più comune, più familiare, che usiamo sin da piccoli. Oggi vanno molto di moda le fake news (notizie false), ma restiamo sulla lingua italiana che è meglio.
Solitamente le cosiddette bugie non sono molto gravi, ma non è detto. Comunque è il termine più semplice da usare e sottolinea più degli altri la volontà di non dire la verità.
Molto spesso le bugie iniziano con “non“.
Non è vero!
Non ho rotto io il vetro con una pallonata!
Non sono stato io a mangiare la cioccolata!
Eccetera
Poi c’è la menzogna. Qui la situazione generalmente è molto più grave. Non solo c’è la volontà di nascondere la verità, ma c’è spesso una forte offesa, che minaccia la reputazione di una persona. Le menzogne infatti sono quasi sempre bugie che riguardano una persona e fanno del male a questa persona. Le conseguenze di una menzogna possono essere molto gravi.
Spesso vengono definite spudorate o pietose, per esaltare la cattiveria di chi le dice, o il male che provocano.
È un termine che si usa spesso in politica, quando un personaggio politico viene accusato, ingiustamente, secondo chi usa questo ternine, di aver fatto qualcosa di grave. Si usa anche nei film.
Menzogna viene da mentire.
Mentire significa non dire la verità, oppure dire bugie.
Menzogna ha un forte contenuto emotivo. Chi la usa si sente offeso e danneggiato.
Se il contesto è più leggero e informale si sente spesso parlare di balle. Anche le balle si usano spesso nei film.
Ti ha raccontato un sacco di balle!
Hai finito di dire balle?
Quante balle ho sentito sul mio conto!
Spesso si usa in modo secco, come esclamazione, quando si è arrabbiati:
Balle!
Es:
Il prezzo della benzina sta aumentando per effetto della guerra!
Risposta:
Balle ! È solo un modo per trarre profitto da questa situazione.
Se sono meno arrabbiato potrei usare il termine “frottole“. Questo è un termine che abbiamo già incontrato in episodio in cui l’oggetto era l’offesa, non la bugia.
In quell’episodio abbiamo visto anche termini come “cazzate”, più volgare e offensiva. Invece, delle cosiddette “stronzate” (abbastanza simile) abbiamo parlato come sinonimo di amenità.
Qui però siamo nell’ambito degli insulti. Se vogliamo insultare, le cazzate e le stronzate sono molto adatte (oltre che offensive) ma ugualmente adatte, sebbene meno volgari sono le fesserie, le stupidaggini e le sciocchezze. Anche questi tre termini sono stati meritevoli di un episodio passato.
Non è un caso che quando si voglia insultare esista spesso anche il termine analogo per definire la persona: stupido, fesso, sciocco, cazzaro eccetera.
Il fatto però che una bugia sia detta con la volontà di non dire la verità è molto importante.
Infatti le fesserie, le stupidaggini, le amenità, le cazzate e le sciocchezze, in genere non sono volontarie.
Le fandonie invece sono vere e proprie bugie, quindi c’è la volontà di non dire la verità. Spesso anche le fandonie sono rivolte a qualcuno, o per burla, cioè per prendere in giro, oppure per millanteria.
Ecco, le millanterie sono anche queste bugie, che però riguardano sé stessi.
Quando una persona dice una millanteria fa un’affermazione senza fondamento su sé stesso.
Esiste anche il verbo millantare, simile anch’esso a mentire, e riguarda appunto sé stessi, le proprie capacità e caratteristiche.
Millantare significa quindi vantare con molta esagerazione o addirittura, come detto, senza alcun fondamento, doti e capacità infondate.
La millanteria è dunque una bugia. Ovviamente il millantatore è un bugiardo.
Le frottole invece somigliano alle stronzate ma non è volgare e inoltre sono molto poco credibili.
Poi ci sono le cosiddette storie, che sono più elaborate delle semplici bugie.
Non raccontarmi storie, cosa hai fatto ieri notte? Perché non sei tornato a casa?
È un po’ come dire “non prendermi in giro”.
Le fandonie invece possono essere delle semplici bugie ma si usa questo termine anche per indicare bugie che sono state dette da qualcuno e che si sentono dire in giro.
Sì sentono molte fandonie sugli effetti negativi dei vaccini contro il covid.
Ci sono anche altri termini meno usati per le bugie: bubbole, fanfaluche, favole, panzane e baggianate. La loro caratteristica è sicuramente la poca credibilità.
Soprattutto in politica si usa spesso anche l’invenzione. Non si tratta però di una scoperta, come l’invenzione dell’elettricità. Si tratta di bugie.
Si sente spesso parlare di invenzioni della stampa di invenzioni della chiesa, o di invenzioni della propaganda:
Ronaldo alla Roma? Sicuramente questa è una invenzione della stampa!
Che il corona virus non esiste è un’invenzione dei no vax.
C’è anche chi ha il coraggio di dire che i campi di sterminio nazisti siano un’invenzione della propaganda.
Non è un caso che quando una persona dice una bugia, si dice spesso che si inventa delle storie, nel senso che cerca di giustificare un comportamento lavorando di fantasia, facendo apparire una logica inventando qualcosa di credibile.
Perché non sei venuto a casa ieri sera? Dove sei stato stanotte? Non ti inventare le solite panzane del lavoro! Non sono una stupida!
Adesso ripassiamo:
Ulrike: Buongiorno a tutto il cucuzzarodel gruppo WhatsApp dell’associazione italiano semplicemente. Avete sentito le ultime notizie? A detta di qualche giornale c’è un nutritonumero di russi che si sono dati alla fuga e lasciano la loro patria. Si parla centinaia di migliaia di persone dall’inizio della guerra fino ad oggi.