Cosa bolle in pentola? (ep. 1066)

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Trascrizione

Cosa bolle in pentola?

Bollire in pentola è un’espressione che va letta in senso chiaramente figurato.

In senso proprio infatti è abbastanza chiaro.

La pentola è un semplice recipiente di materiale resistente al fuoco, di forma generalmente cilindrica ed è provvista di due manici e di coperchio. La pentola serve per cucinare, quindi è per uso culinario, specialmente per cucinare la pasta o per lessare la carne.

Bollire invece è ciò che accade ai liquidi quando raggiungono la temperatura di ebollizione.

I liquidi, infatti, a una certa temperatura sviluppano bolle di vapore che salgono tumultuosamente alla superficie e si aprono.

Riguardo alla temperatura di ebollizione, questa dipende dalla nostra altitudine rispetto al livello del mare, dove l’acqua bolle a 100 gradi.

Poi c’è la bollitura, diversa dall’ebollizione. Infatti la bollitura riguarda le vivande che cuociono nell’acqua bollente. La bollitura è la cottura in acqua bollente di qualcosa. Dunque l’ebollizione riguarda i liquidi, mentre la bollitura riguarda ciò che viene cucinato in un liquido che bolle.

Posso dire che, ad esempio, i ceci bollono, che la pasta bolle in acqua eccetera.

Dunque l’espressione bollire in pentola, in senso proprio, significa che c’è qualche vivanda che sta bollendo nella pentola, con un liquido che è arrivato alla temperatura di ebollizione.

In senso figurato invece, quando qualcosa bolle in pentola significa che c’è qualcosa in progetto, in preparazione. Proprio come la pasta che si sta cuocendo. L’immagine è questa.

Si tratta spesso di qualcosa che viene tenuto nascosto.

In questa immagine entra quindi in gioco anche quella del coperchi, che serve a coprire la pentola.

Se sulla pentola c’è il coperchio non si vede cosa sta bollendo in pentola.

Allora se c’è qualcosa che bolle in pentola, in senso figurato normalmente pensiamo che c’è un progetto nascosto, che c’è qualcuno che sta cercando di fare qualcosa. Noi non sappiamo cosa esattamente, ma abbiamo dei sospetti. Qualcosa è in fase di preparazione. Ma cosa?

Cosa bolle in pentola?

Non riesco a capire cosa bolle in pentola.

Esempi:

Negli ultimi giorni, il capo ha avuto molte riunioni private. C’era un viavai continuo di gente. Chissà cosa bolle in pentola.

Il mio collega ha portato dei documenti in segreteria ma non ha voluto dirmi cosa riguardassero. Sembra che ci sia qualcosa che bolle in pentola.

Ci sono voci su delle trattative segrete della nostra società. Chissà cosa sta bollendo in pentola.

Se volessi usare espressioni meno informali potrei dire ad esempio che:

Le voci circolanti sulle trattative segrete hanno sollevato interrogativi. Oppure che queste voci hanno suscitato curiosità.

Chissà cosa c’è in progetto, chissà cosa sta accadendo. C’è qualcosa di sospetto, probabilmente abbiamo una sorpresa in serbo.

Chissà quale novità è all’orizzonte.

Chissà quali sviluppi ci riserva il futuro?

Chissà quali sorprese ci attendono?

Quali novità ci saranno in serbo per noi?

Cosa ci aspetta all’orizzonte?

Quali cambiamenti potrebbero manifestarsi?

Ancora più informalmente invece potremmo dire:

Qui gatta ci cova!!

Se “gatta ci cova” suggerisce che potrebbe esserci qualcosa di nascosto o di cui bisogna prestare attenzione. È un modo figurato e colloquiale per esprimere sospetto o curiosità riguardo a una situazione. È un’espressione questa che abbiamo incontrato nella lezione di italiano Professionale dedicata alla fiducia e alla diffidenza.

Adesso ripassiamo. Parliamo delle cose che secondo voi bollono in pentola.

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Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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marceloMarcelo la prima cosa che mi è venuta in mente è quella delle promesse elettorali che si fanno per raccogliere le simpatie dei votanti, almeno da queste parti! Questo è indicativo del tentativo di non agitare lo spauracchio con misure restrittive in tutti gli ambiti! Noi argentini stiamo attraversando questi chiari di luna per colpa del governo precedente. Se non stiamo raschiando il fondo del barile, poco ci manca!

Intento (ep. 991)

Intento (scarica audio)

Giovanni: Leggendo il titolo di questo episodio, che è “intento” molte persone non madrelingua forse diranno di sapere cosa significa. Però io non mi fido e ho chiesto ai membri dell’Associazione Italiano Semplicemente di fare qualche esempio. Ascoltiamo:

Natalia: Buongiorno a tutti, mi metto alla prova. Questa parola l’ho sentita ma mai usata.
“ieri ero in cucina, decisa a fare una roba che da tempo mi ero prefissata in mente: pulire il filtro della lavatrice. Mi sono rimboccata le maniche ed ero intenta a toglierlo, quando all’improvviso un getto d’acqua ha praticamente allagato la cucina. Aiuto che disastro!

Ulrike: Gianni, devo dirti una cosa. Nel mio ripasso hai cambiato quasi tutte le frasi, ora non lo riconosco più. Mi sa che non hai capito il mio intento. Se vuoi te lo spiego.

Marguerite: Studiare una lingua, quale che sia, nell’intento di poter parlare con la gente del paese.

Marcelo: Buongiorno. Piacerebbe anche a me fare l’intento di usare la parola “intento” nel modo giusto. Ci riuscirò?

Giovanni: bene, grazie a tutti per gli esempi. Allora, intanto vi spiego: “Intento” si può usare in due modi abbastanza simili. Può indicare una persona impegnata, concentrata al massimo in un’azione, oppure si usa per indicare un fine, uno scopo, soprattutto nelle forme seguenti: “con l’intento di” e “nell’intento di”, che posso sostituire con “al fine di“, “allo scopo di“, “per“. Si legge abitualmente anche “l’intento”, “il mio intento”, “il tuo intento”, eccetera. C’è qualche domanda?

Rafaela: Mi chiedo se ci sia una differenza fra i termini intento e intenzione. Sempre perseguo uno scopo no?

Giovanni: bella domanda Rafaela. “Intento” somiglia in effetti anche ad altri termini come finalità, fine, intendimento, mira, obiettivo, progetto, proponimento, proposito e anche intenzione. Quindi per rispondere alla domanda di Rafaela: sì, intenzione è un sinonimo di Intento. In fondo l’intenzione indica lo scopo da perseguire, l’obiettivo da raggiungere, come hai immaginato.

Dovete stare attenti solamente a non confondere “intento” con alcuni utilizzi del termine “tentativo“, come ha fatto Marcelo prima nella sua frase.

Questo episodio, non a caso, nasce proprio dalla sua abitudine a usare impropriamente, nelle conversazioni sul gruppo WhatsApp dell’associazione, la parola intento come sinonimo di tentativo.

Ho sopportato questo errore una volta, l’ho fatto altre due o tre volte in religioso silenzio, ma a un certo punto mi sono detto: adesso basta Marcelo! E’ giusto che tu adesso debba pagare per i tuoi reiterati errori!!

Scherzi a parte, adesso voglio commentare tutti gli esempi fatti dai membri.

Natalia ha detto di essersi rimboccata le maniche, intenta a togliere il filtro della lavatrice.

Bene, quindi Natalia era intenta a togliere il filtro per pulirlo, quindi Natalia era impegnata, era concentrata, con l’obiettivo di pulire il filtro. Vedete che i due significati di cui vi parlavo prima sono simili perché “essere intenti” significa che ci si propone di raggiungere un obiettivo, quindi si sta indicando l’intenzione, lo scopo a cui tende l’azione e il desiderio. Lo stesso scopo può chiamarsi “intento”, proprio come fa Ulrike nella sua frase.

Ulrike partecipa spesso, come avrete notato, alla composizione e registrazione di ripassi degli episodi precedenti e nella sua frase afferma che io, nel tentativo di correggere un suo ripasso, l’avrei modificato quasi completamente, tanto che ora non lo riconosce più. Ulrike ha il dubbio che io non abbia ben compreso il suo intento, cioè il suo scopo, il suo obiettivo. Evidentemente l’intento di Ulrike era esprimere un concetto diverso da quello espresso nella mia correzione. Ulrike dunque usa correttamente il termine intento, nel senso di scopo da raggiungere.

Bene, passiamo allora alla frase di Marguerite, secondo cui si studia una lingua nell’intento di poter parlare con la gente del paese.

Nell’intento di poter parlare con la gente, cioè con l’intento di riuscire a parlare con la gente, con lo scopo di comunicare con la gente, con l’obiettivo di poter parlare con la gente, per poter parlare con la gente, al fine di parlare con la gente.

Quindi anche Marguerite usa bene il termine intento, indicando l’obiettivo da raggiungere.

Fin qui tutto perfetto.

La nota dolente arriva con la frase di Marcelo, che è caduto miseramente nel mio tranello!

Vi faccio ascoltare nuovamente la frase di Marcelo:

Marcelo: Buongiorno. Piacerebbe anche a me fare l’intento di usare la parola “intento” nel modo giusto. Ci riuscirò?

Giovanni: avete sentito? Marcelo dice che gli piacerebbe fare l’intento di usare questa parola. Lui non sa che ciò che ha fatto è solamente un tentativo, vale a dire che lui ha provato a usare la parola “intento”, ma nel fare questo tentativo l’ha usata al posto di “tentativo”. Questo non si può fare se non in un caso: solo nella locuzione “nel tentativo di“. Infatti quando dico “nel tentativo di fare qualcosa”, sto indicando l’obiettivo, lo scopo. In tal caso allora posso dire “nell’intento di”, “con l’intento di”, forme che come già detto sono equivalenti a “al fine di”, “allo scopo di”, “con l’obiettivo di”.

Con l’occasione oggi abbiamo anche ripassato qualche episodio passato, quindi i membri sono esonerati da questo ulteriore compito. Ci vediamo al prossimo episodio. Non me ne voglia Marcelo per averlo preso in giro. Non era certamente questo il mio intento! Ero solo intento a non farvi annoiare!

605 In vista

In vista

File AUDIO disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

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Trascrizione

Giovanni: cosa c’è in vista, per il prossimo episodio di Italiano Semplicemente?

Vi siete mai fatti una domanda simile?

Probabilmente no, ma sicuramente, tutti i giorni, nella vostra vita quotidiana vi chiederete:

Cosa si fa sabato sera?

Che tempo farà domani?

Secondo me oggi ci sarà un temporale

Dovrebbe uscire il nuovo iPhone a fine settembre

Bisogna spendere poco perché sta arrivando la crisi economica.

Ecco, in queste normalissime frasi di tutti i giorni potete anche usare la locuzione “in vista“.

Cosa c’è in vista per sabato sera?

Che tempo c’è in vista domani?

C’è un temporale in vista secondo me

Lancio in vista del nuovo iPhone a fine settembre

Bisogna spendere poco perché è in vista una crisi economica.

Avete capito sicuramente che la vista, il senso degli occhi, non è necessariamente legato a questa locuzione.

Si sta semplicemente parlando di qualcosa che probabilmente accadrà, si parla dell’immediato futuro, quindi qualunque cosa potrebbe essere in vista, se questa cosa è giudicata probabile:

Nozze in vista per la principessa

Evidentemente si pensa che la principessa si sposerà presto.

Si usa anche per indicare qualcosa che è in progetto:

Abbiamo in vista una riunione dei membri dell’associazione

Oppure si usa per prevenire o per impedire che qualcosa accada:

In vista della festa di domani, le ragazze sono tutte dal parrucchiere!

Come dire: poiché domani ci sarà la festa le ragazze sono andate a farsi i capelli.

Si può usare anche in senso proprio, facendo riferimento proprio alla vera vista.

In mare aperto, appena si vede la terra in lontananza si può dire:

Terra in vista!

Si inizia a vedere la terraferma quindi.

Se ho appena fatto una rapina in banca, devo stare attento che non ci sia in vista la polizia:

Nessuno in vista, possiamo scappare

C’è però anche un altro modo di usare “in vista”.

Si usa quando vogliamo mostrare qualcosa. Normalmente si usa il verbo mettere o tenere:

Metti/tieni bene in vista le scarpe

Cioè fai in modo che le tue scarpe siano viste da tutti.

Quando andrai al ballo, cerca di metterti bene in vista altrimenti rimarrai zitella!

Cioè cerca di fatti notare, fatti vedere, non metterti in disparte.

Quell’antipatico di Giovanni ha fatto di tutto per mettersi in vista durante la riunione.

Qui l’ho usato ancora in modo figurato, nel senso che Giovanni ha cercato di farsi notare, di attirare l’attenzione su di sé.

Si usa, sebbene più raramente, anche nel senso di “in considerazione”:

È stato nominato direttore in vista delle sue qualità

Quindi: per via delle sue qualità, in considerazione delle sue qualità.

Infine, di una persona nota, famosa, si dice anche che è una persona o un personaggio in vista. Cioè una persona conosciuta, di cui si parla molto, un’autorità.

Adesso ripassiamo, ma prima lasciatemi dire che ci sono due audio-libri in vista di pubblicazione. Si tratta del quinto audio-libri della. Rubrica dei due minuti contenente gli episodi dal 501 al 600 e la terza parte del corso di Italiano Professionale, che riguarda le riunioni e gli incontri di lavoro.

Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente (in preparazione)

Khaled: ho cercato un po’ su internet e ho visto che vi sono molti usi del termine “vista”.

Rauno: basta cambiare la preposizione davanti e abbiamo un significato diverso. Che so: di vista, a vista, da vista, con vista eccetera. Credo che ne avremo ancora per molto prima di saper usare tutti i suoi utilizzi.

Hartmut e Harjit: senza contare i verbi, i sostantivi e le espressioni che derivano dalla vista: avvistare, la svista, a prima vista, eccetera.

Mary: ho sentore che ben presto faremo luce anche su questo.