Ineluttabile, inevitabile, inesorabile, incontenibile e irrimediabile (ep. 978)

Ineluttabile, inevitabile, inesorabile, incontenibile e irrimediabile (scarica audio)

Trascrizione

La parola “ineluttabile” è un aggettivo interessante perché è meno usato rispetto ad altri aggettivi simili.

È utilizzato per descrivere qualcosa che è inevitabile, che non può essere evitato o fermato. Inevitabile è sicuramente il sinonimo più diffuso. Molto generico.

Ineluttabile indica ugualmente qualcosa di certo, un risultato o un evento che è certo e che non può essere scongiurato o cambiato. È proprio il caso di usare “scongiurare”.

Di scongiurare ci siamo già occupati nell’episodio dedicato a scongiurare un pericolo. Se non possiamo scongiurare un evento, allora questo evento è ineluttabile.

Inevitabile è chiaramente molto più usato rispetto a ineluttabile. Come usare correttamente ineluttabile allora?

Spesso è utilizzato per riferirsi a situazioni o eventi particolari, legati al concetto di destino, eventi che sono così determinati o inevitabili che non c’è modo di evitarli. È molto più forte rispetto a inevitabile perché enfatizza la certezza e l’irrimediabilità di un evento o di una situazione che si verifica senza possibilità di cambiamento o evitamento.

Ad esempio, si può dire che il cambiamento climatico è un problema ineluttabile se non vengono prese misure significative.

Altri sinonimi di “ineluttabile” includono “inesorabile“, “incontenibile” e “irrimediabile“.

Esempio:

La scadenza del progetto era ineluttabile, e quindi il team ha dovuto lavorare giorno e notte per completarlo in tempo.

In questo esempio vogliamo dare la maggiore certezza possibile alla scadenza, e allora usiamo ineluttabile. Non c’è proprio modo di cambiare qualcosa di ineluttabile.

La parola “ineluttabile” è spesso utilizzata in contesti letterari e filosofici per discutere il destino, il fato, le profezie e le cose inevitabili della vita umana.

Si pensi a frasi come “le forze ineluttabili del destino” .

Pensate al poema epico, dove il destino dell’eroe è ineluttabile, e nonostante le sfide e i pericoli, deve compiere il suo viaggio eroico.

Pensate a quando l’autore di un libro dipinge un futuro in cui la distruzione del mondo è ineluttabile a meno che non si verifichi un miracolo.

Il termine irrimediabile invece si concentra maggiormente sulla mancanza di un rimedio e pertanto si usa di più quando c’è un danno o un errore a cui non si può rimediare. Suggerisce che una volta che qualcosa è accaduto, non c’è modo di rimediare o correggere la situazione, e le conseguenze spesso sono negative o dannose. Deve accadere qualcosa di negativo per usare irrimediabile.

Inesorabile, d’altra parte, sottolinea la natura implacabile o incrollabile di un processo o di un evento. Suggerisce che qualcosa si sviluppa o avanza senza essere influenzato da ostacoli o resistenze. Può anche implicare una sensazione di inevitabilità, ma pone l’accento sulla continua progressione di qualcosa.

Esempio:

L’avanzare inesorabile delle tecnologie digitali sta cambiando il modo in cui viviamo e lavoriamo.

La squadra del Napoli sta vivendo tutte le partite. Si avvia inesorabilmente a vincere lo scudetto.

Vedete che il cammino, la progressione e la continuità danno sempre più un senso di qualcosa di inesorabile.

Incontenibile è il più lontano nel significato, perché indica che qualcosa si diffonde o cresce rapidamente senza possibilità di controllo, ma non si usa solo in contesti negativi. Anche le risate possono essere incontenibili se non riusciamo a trattenerle. Può esserlo comunque anche un fiume che esonda e travolge le abitazioni.

Inoltre non c’è necessariamente un danno a cui rimediare, come nel caso di irrimediabile. È simile a inarrestabile.

Incontenibile enfatizza la natura incontrollabile o inarrestabile di qualcosa. Indica che qualcosa cresce o si diffonde rapidamente e non può essere limitato o gestito facilmente.

Es:

L’entusiasmo del pubblico per il nuovo prodotto era incontenibile, e abbiamo dovuto aumentare la produzione per soddisfare la domanda.

Giovanni era incontenibile stasera, raccontava barzellette a ripetizione e faceva ridere tutti.

Adesso però devo contenermi per non annoiarvi. Facciamo un breve ripasso parlando delle cose inevitabili o ineluttabili della vita.

André: tutti noi lo sappiamo, un giorno andremo tutti nell’aldilà, è una situazione inevitabile! Anzi, meglio dire ineluttabile! Quindi carpe diem! facciamo tutto quello che ci piace, senza remore! Sempre che mia moglie sia d’accordo…

Ulrike: Anche l’invecchiamento è ineluttabile. Ancorché esistano chirurghi plastici molto bravi e creme diverse.

Irina: Non mi sconfinfera per niente pensare alle cose che incombono su di noi. La vita è bellissima, il che è tutto dire! Ci sono tanti eventi da incorniciare. Godiamocela ogni giorno perché la vita è fugace.

– – – – –

Esercizi su questo episodio

Mettiti alla prova sugli ultimi episodi con un esercizio PDF

870 Incombente e imminente

Incombente e imminente (scarica audio)

incombente e imminenteTrascrizione

Episodio 870 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente. Parliamo di incombente e imminente, due aggettivi simili, ma non troppo.

Per usare questi aggettivi bisogna pensare a qualcosa che si avvicina: qualcosa diventa sempre più vicino a noi.

La cosa che si avvicina è ciò che comporta, con tutti i suoi annessi e connessi, fa la differenza tra l’uso di incombente e imminente. Questa almeno è una delle differenze.

Se si avvicina una persona però, (o un animale, o un oggetto), non si dice che questa persona è incombente e neanche che è imminente.

Ma quali altre cose si possono avvicinare?

Dobbiamo pensare all’uso figurato di avvicinarsi.

Ad esempio un pericolo, che può essere sia imminente, sia incombente.

In generale, se qualcosa è imminente, generalmente è solo una questione di tempo (ne manca veramente poco) ma arriverà sicuramente, mentre se è incombente non è detto che arriverà. Dipende. Questa è un’altra differenza.

Di sicuro la cosa incombente mette molta ansia.

Oppure quando si avvicina una data, un giorno particolare, quando dovrà accadere qualcosa di particolare.

Quella data è imminente, cioè sta per arrivare.

Quando manca qualche giorno all’esame, allora l’esame è imminente. C’è meno emozione però nell’imminenza, mentre se l’esame e la data dell’esame incombono, allora non solo il giorno dell’esame si avvicina sempre di più ma la cosa genera molta ansia e preoccupazione.

Vi dico questo perché questa cosa che si avvicina deve essere minacciosa o pericolosa ma soprattutto ineluttabile se vogliamo definirla incombente.

Ineluttabile vuol dire che non possiamo farci nulla. È qualcosa contro cui, tra l’altro, non si può lottare, perché ad esempio è imposto da una necessità. Se poi questa necessità è percepita come tragica o fatale, ha ancora più senso usare “ineluttabile”.

Si potrebbe dire che questa cosa che sta per arrivare è inesorabile, che è inevitabile, certo, ma incombente è più minaccioso e pauroso.

Solitamente si dice che una minaccia è incombente.

Ugualmente, anche un pericolo può essere definito incombente.

Un destino incombente è ugualmente qualcosa di molto preoccupante perché il tempo passa e non si può fare a meno di andare incontro a qualcosa di inesorabile e negativo.

C’è l’idea di sentirsi inermi di fronte a qualcosa più forte di noi, qualcosa di inesorabile, inevitabile, che prima o poi arriverà o potrebbe arrivare.

Prima ho usato anche il verbo incombere. Ho parlato di un esame che incombe perché la data dell’esame si avvicina.

È vero che tutto è relativo, e per uno studente gli esami sono fonte di ansia, però, come detto, in genere si parla si pericoli, minacce o fatti gravi.

Posso dire ad esempio:

L’ombra della guerra nucleare incombe sul mondo intero.

È la guerra nucleare ad essere incombente, perché si è paventata la possibilità di una guerra nucleare. Non si sa se ci sarà, di certo preoccupa tutti e incombe su tutti noi.

Non possiamo pero dire, fortunatamente, che una guerra nucleare è imminente, perché non ci sono certezze su questo. Per ora è certamente incombente ma non imminente.

Si può anche certamente dire che il tempo incombe su tutti gli esseri viventi. È soltanto questione di anni ma poi tutto sarà finito!

Usare la preposizione “su” fa pensare anche ad un “peso” psicologico che si sopporta. È sia il rischio, sia l’approssimarsi di questa possibilità a pesare su di noi e farci preoccupare.

A proposito, dicevo prima che l’aggettivo imminente ha anche un carico emotivo meno pesante rispetto a incombente.

Es:

è imminente una perturbazione su tutta l’Italia.

Imminente avvio dei lavori per il nuovo stadio.

Trump annuncia la sua imminente candidatura

In pratica “manca pochissimo” e questo è sufficiente per usare imminente.

Per poter incombere invece è sufficiente che la cosa sia fonte di forte preoccupazione, ma come detto, molto spesso si tratta di una minaccia, un pericolo solamente potenziale.

Infine vi devo parlare dell’incombenza, che è un compito affidato o ricevuto nell’ambito di rapporti fondati sul senso del dovere.

Certo, è un termine che fa pensare più che al dovere, al peso che si ha nel dover realizzare questo compito. Una incombenza in poche parole è un compito che va fatto assolutamente perché è il senso del dovere che ce lo impone. Non c’è in questo caso il senso di qualcosa di inevitabile perché prima o poi arriverà ma perché prima o poi occorre farlo!

Adesso ripassiamo, un compito che affido volentieri ai membri dell’associazione Italiano Semplicemente. Spero non sia considerata un’incombenza. Vabbè, il tempo incombe, quindi ripassiamo.

Irina: Ciao D2, qual buon vento! Tutto bene?

Sofie: Ehilà D1, beh, non mi lamento, si tira a campare.

Irina: Ma che c’è? Ti vedo un po’ giù. Senti, avevo comprato due biglietti per il concerto di Vasco, ma Luigi non può venire . Tu, come sei messa domani?

Sofie: A dire il vero ultimamente sono distrutta fisicamente e psicologicamente e ogni sera mi stravacco sul divano.

Irina: Come mai? C’è maretta tra te e Gianni?

Sofie: Recentemente ho sentore che lui mi stia tradendo. Ogni sera mi dice che deve uscire per fare gli straordinari al lavoro, ma si mette tutto in ghingheri. Non è strano?

Irina: Ma dai, si fa presto a dire tradimento. Non preoccuparti per così poco. Lui è sempre stato un tipo vanitoso. Di qui a dire che ti tradisca ce ne vuole… Per me è e resta un signore con la S maiuscola.

Sofie: se è per questo, anche le mie amiche dicono di non farmi troppe seghe mentali. Probabilmente hanno ragione. Queste fissazioni in fondo le ho sempre avute. Però non riesco proprio a scrollarmi di dosso questa enorme preoccupazione che…. mi distrugge!!

Irina: Certo, è pur vero che a volte a pensar male non si sbaglia mai, ma in questo caso farei un’eccezione. Speriamo non siano le ultime parole famose

_ _ _ _ _

Gli esercizi per questo episodio sono disponibili per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente (LOGIN)

Se non sei membro puoi registrarti qui

richiesta adesione