Mostrare gli attributi

Mostrare gli attributi – 1085 – (scarica audio)

Trascrizione

Buongiorno a tutti. Oggi facciamo un episodio un po’ particolare, per via del fatto che l’espressione “mostrare gli attributi” è apparentemente una locuzione innocua, ma in realtà è la versione elegante di “tirar fuori le palle”.

Naturalmente voi stranieri potreste aver difficoltà anche nel comprendere quest’ultima espressione; allora iniziamo dalla parola attributi.

Un attributo è innanzitutto un aggettivo che indica una qualità, una caratteristica di un sostantivo. L’attributo è ciò che viene attribuito, è dunque un aggettivo che si collega a un nome per attribuirgli una qualità, una caratteristica.

Tipo: “il giovane presidente”, ma anche “il presidente giovane”. “Giovane” è la caratteristica attribuuta al presidente, quindi è attributo.

Al presidente si attribuisce questa qualità, questa caratteristica. Per questo motivo l’aggettivo assume la funzione di attributo.

Parliamo della cosiddetta “analisi logica”. Niente paura. Basti sapere che l’attributo è l’aggettivo che può essere posto prima o dopo un nome per indicarne una qualità o una caratteristica.

Attributo può anche essere sostantivo, non solo aggettivo. In pratica si usa perlopiù come sinonimo di “caratteristica”.

L’intelligenza spero sia un mio attributo

Esiste anche il cosiddetto “attributo di stima” che è una dimostrazione di stima.

Es: vi ringrazio per l’attributo di stima nei miei confronti.

Cioè: vi ringrazio per avermi dimostrato che mi stimate. Vi ringrazio per aver detto parole positive su di me, che dimostrano la vostra stima nel miei confronti

La cosa più interessante però è che al plurale, attributo diventa attributi. Cioè, non è questa la cosa interessante, ma che al plurale, attributi si utilizza anche per indicare i cosiddetti attributi maschili, o attributi femminili. Ma cosa sono?

Parliamo di un eufemismo scherzoso per gli organi genitali, sia femminili che maschili, ma soprattutto per quelli maschili.

Possiamo riconoscere l’uso di questo senso figurato soprattutto in frasi come:

Mostrare gli attributi

Tirar fuori gli attributi

Mancanza di attributi

Servono gli attributi

Una persona con gli attributi

Ma qual è il legame tra i due utilizzi, quello di qualità, caratteristica e quello degli organi genitali?

È presto detto.

“Mostrare gli attributi” è un modo fantasioso e forte per dire: esibire le qualità di una persona. Significa quindi dimostrare di avere le qualità richieste, soprattutto se queste qualità sono quelle della convinzione, del coraggio, della sicurezza nei propri mezzi, della forza.

Es: Giovanni è convinto di vincere la scommessa. Ha scommesso che tu non riuscirai a dichiarare il tuo amore a Giulia. Vai, dimostra a Giovanni che hai gli attributi per farlo. È il momento di mostrare gli attributi.

Questo significa che bisogna dimostrare a Giovanni di avere quelle qualità che Giovanni non crede che tu abbia: il coraggio, in questo caso.

Analogamente, la “mancanza di attributi” può indicare la mancanza di determinate caratteristiche o qualità.

Es:

Giovanni crede che ti manchino gli attributi per laurearti in 4 anni.

Dicevo che attributi si usa normalmente di più come eufemismo per gli organi geniali maschili.

La versione volgare di mostrare gli attributi è pertanto “mostrare le palle” o “tirar fuori le palle”. Questo è il motivo per cui si usa il plurale e non il singolare.

Ad ogni modo, sia la versione volgare che quella edulcorata sono utilizzabili sia per gli uomini che per le donne. Infatti qualità come il coraggio e la sicurezza in sé stessi, così come la facoltà di accettare qualunque sfida che sia alla propria portata, possono essere prerogative sia di uomini che di donne. La forza invece può essere più spesso una prerogativa maschile.

Parlare di attributi, in questo senso, non è da considerare volgare. Al limite, meglio evitare “tirar fuori gli attributi”, e preferire versioni meno esplicite, tipo “Servono gli attributi”, meglio anche di “mostrare gli attributi”.

Anche la frase “una persona con gli attributi” è relativamente innocua.

Ci si riferisce a qualcuno che possiede le qualità desiderate per una particolare situazione. Può essere particolarmente adatta a ricoprire un incarico o semplicemente è molto istruita o molto sicura di sé.

Adesso ripassiamo.

– – –

Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano (per adesioni scrivere a italianosemplicemente@gmail.com)

– – –

Anthony: Su, ragazzi, facciamo una chiacchierata sui nostri attori italiani caratteristi preferiti.  Ce ne sono tra i più disparati. Chi vuole iniziare?

Rafaela: Posso dire che Bombolo è riuscito a ingraziarsi il pubblico con la sua comicità unica?

Danielle: Assolutamente sì! Non che sia quello che più preferisco, ma comunque mi ha sempre fatto molto ridere.

Christophe: Parlando di attori che sanno accattivarsi il pubblico, non posso non citare Paolo Villaggio. Ha un talento non indifferente nel conquistare lo spettatore, direi anche in ruoli impegnativi.

Estelle: Ancorché io in genere abbia sempre ambito a diventare un’attrice di nicchia, devo ammettere che ci metterei la firma per avere una carriera simile alla sua.

Marcelo: Ah, allora vorresti diventare una attrice anche tu? Per quanto io possa sforzarmi, non mi ti riesco ad immaginare su un set.

Paul: non pare neanche a me che tu abbia questa inclinazione.

821 Avere fegato, coraggio, le palle

Avere fegato, coraggio, le palle (scarica)

Trascrizione

Anthony: oggi parliamo di coraggio.

Dovete sapere che il termine coraggio deriva dal termine cuore.

Se ci pensiamo infatti le persone coraggiose, quelle che hanno coraggio, hanno una elevata forza d’animo, che permette loro di affrontare situazioni difficili, situazioni che farebbero battere il cuore per le forti emozioni e in particolare la paura. Loro invece riescono a dominare la paura di fronte a situazioni difficili.

Per esprimere il concetto di coraggio ci sono diverse modalità nella lingua italiana. Esistono anche svariate espressioni o frasi fatte.

Le persone che dimostrano molto coraggio si dice ad esempio che hanno un coraggio da leone.

Ci vuole un coraggio da leone per affrontare Mike Tyson sul ring, ad esempio.

Dar prova di coraggio. Questa è un’altra frase molto usata.

Per dar prova di coraggio ci vuole ovviamente un’occasione.

Un’occasione in cui una persona dimostra di aver coraggio. Quella occasione è la dimostrazione, dunque rappresenta la prova che non manca il coraggio a questa persona.

Per rappresentare il coraggio spesso si utilizza il fegato.

Sapete cos’è il fegato? È un organo del corpo. Per la precisione il fegato è un grosso organo che nell’essere umano è situato nel l’addome e chissà perché ha sempre rappresentato un simbolo di coraggio.

Avere fegato. Questa è l’espressione normalmente utilizzata per dire che una persona è molto coraggiosa.

Si usa spesso nei film.

Non hai il fegato di sfidarmi a duello!

Non sempre però possiamo usare il fegato al posto del coraggio.

Ad esempio se vogliamo esortare, spingere qualcuno a non perdersi d’animo, a resistere, a perseverare, ad insistere, a non mollare davanti a situazioni difficili, a non scoraggiarsi di fronte alle sfide e agli ostacoli possiamo semplicenete dirle:

Coraggio!

Coraggio, ce la puoi fare.

In questo caso non possiamo usare il fegato, che piuttosto si utilizza quando manca il coraggio e vogliamo offendere questa persona:

Colpiscimi, avanti! Ti manca il fegato per farlo!

Non hai abbastanza fegato per sfidarmi!

Esiste poi il cosiddetto “coraggio della disperazione” , cioè quel coraggio che insorge, che nasce nell’animo di fronte a situazioni disperate, per le quali non sembra esistere alcuna via di uscita. E allora, di fronte a una situazione così disperata non resta che una strada da percorrere:! Farsi coraggio e andare avanti.

Farsi coraggio è un’altra locuzione molto usata.

Fatti coraggio, dai, non mollare!

Anche questo è un modo per esortare ad avere coraggio.

Stavo per abbandonare la sfida, poi mi sono fatto coraggio e ho proseguito.

Ti devi fare coraggio, dimostra a tutti che hai del fegato!

In alcune occasioni il termine coraggio si utilizza per sottolineare la sfacciataggine, l’impudenza di una persona.

Se ad esempio un ragazzo viene trovato a rubare, lui potrebbe provare a giustificarsi nonostante la colpa evidente.

Allora si potrebbe dire a questo ragazzo:

hai ancora il coraggio di parlare?

La sfacciataggine, anche detta impudenza, è la mancanza di ritegno. Di fronte a situazioni chiare, in cui è evidente la propria colpevolezza, si ha il coraggio di negare la verità evidente, tanto che si avrebbe voglia di prendere a schiaffi questa persona, per quanta mancanza di rispetto ha avuto.

In effetti ci vuole coraggio anche per avere un comportamento di questo tipo, che si definisce appunto impudente o anche insolente.

Attenzione, non ho detto imprudente, con la erre, ma impudente. Infatti l’imprudenza è la mancanza di prudenza, cioè dell’attenzione necessaria quando si parla d sicurezza.

Esiste anche l’espressione “prendere il coraggio a due mani” .

Questa è un’altro modo per esortare ad avere coraggio.

Prendi il coraggio a due mani e affronta la sfida!

Si tratta di un grande coraggio di cui c’è bisogno.

Prima abbiamo visto anche la locuzione “farsi coraggio” usata per spingere qualcuno ad avere coraggio nel frase qualcosa.

Non tutti però riescono a farsi coraggio, perché il coraggio uno non se lo può dare, diceva il poeta Manzoni.

Una frase quest’ultima che è talvolta ripresa e usata contro delle persone che, loro malgrado, mancano di coraggio, perché non l’hanno mai avuto.

Questo tipo di persone possono essere indicate in modo diverso. Uno di questi è cacasotto.

Un eggettivo ovviamente molto familiare che viene da “cagarsi sotto” cioè avere talmente paura da farsela addosso. Farsela sotto e farsela addosso sono altre due espressioni che indicano paura e si riferiscono sempre, in modo figurato, alla stessa attività del farsi la cacca addosso. Ce ne siamo già occupati.

Visto che ci sono, non posso non citare l’espressione “avere le palle”, del tutto simile a “avere fegato” ma ovviamente ne rappresenta la versione volgare. Le palle sono il modo più diffuso per chiamare i testicoli maschili.

Avere le palle, almeno in teoria, sarebbe dunque una prerogativa maschile, ma oramai questa è un’espressione entrata nel linguaggio colloquiale e indica l’assenza di paura nell’affrontare una situazione di pericolo o imbarazzo.

Non hai le palle per chiedere il divorzio da tua moglie!

Giovanni, insultato ingiustamente dal professore, ha avuto le palle di rispondergli, rischiando la bocciatura.

Comunque, che si parli di fegato o di palle, sempre di coraggio stiamo parlando.

Tutt’altra cosa è se le palle sono anche definite “quadrate“.

Le palle quadrate sono un modo molto originale di indicare una persona molto sicura di sé oppure una persona molto competente in una certa materia o in una certa professione.

In genere questa sicurezza implica anche coraggio, ma più in generale si parla in questo caso di sicurezza, di capacità di raggiungere con determinazione e convinzione un obiettivo.

Beninteso, la forma dei testicoli è assolutamente fuori discussione. Non c’entra nulla.

In realtà è la forma del quadrato che rappresenta in qualche modo queste caratteristiche di una persona.

Una persona “quadrata” è una persona che ha le sue regole, regole precise da rispettare, è molto precisa e non cambia mai idea, sa il fatto suo e non è molto flessibile. Trasmette sicuramente un pregio, da una parte: la precisione, la chiarezza delle idee e degli atteggiamenti, la linearità, e anche la correttezza e la competenza, ma anche alcuni difetti: la rigidità, la scarsa flessibilità, e difficilmente si mette in discussione.

Essere delle persone quadrate non è però come avere le palle quadrate, modalità volgare ovviamente quest’ultima, che indica come detto alta professionalità in un mestiere o molta sicurezza nei propri mezzi.

Insomma, avere le palle, avere le palle quadrate e essere persone quadrate solitamente hanno significati un po’ diversi.

Adesso ripassiamo e poi potete fare un test con 10 domande per capire quanto avere capito dell’episodio di oggi. Quest’ultima è una possibilità offerta ai membri dell’associazione Italiano Semplicemente, ma tutti voi potete unirsi a noi se volete. Inviate la vostra richiesta dalla pagina italianosemplicemente.com/chi-siamo.

Ora vi saluto perché vado al mare.

Marcelo: ragazzi, scommettete che anche oggi il nostro presidente sta a spaparanzarsi su una sdraio su qualche spiaggia sarda?

Ulrike: embè? Ne va della sua professionalità? Piuttosto sta ricaricando le energie.

Peggy: beato lui. Putacaso avessi il coraggio di licenziarmi seduta stante mi precipiterei a fare una cosa del genere come il nostro presidente. Meglio mi sentirei se tutto questo godimento fosse a titolo non oneroso.

Albéric: apro una parentesi. Sapete che una volta l’ho accusato di essere un fannullone che non fa niente dalla mattina alla sera e lui mi ha fissato negli occhi imperterrito e mi ha detto di rispettare l’undicesimo comandamento. La cosa piu’ inquietante e’ che ha pronounciato queste parole non lasciando trasparire nessuna emozione.

Anthony: e cosa sarebbe l’undicesimo comandamento? Attendiamo lumi. Non tenerci sulle spine però!

Peggy: c’è già un episodio in merito.

Esercizio

1) il _____ è da sempre l’organo del corpo simbolo di coraggio.

2) bisogna avere molto ______ per mettere la testa nella bocca di un leone.

3) Giovanni non aveva scelta. Per salvarsi dal terremoto poteva solamente saltare dal tetto. Il coraggio della ______.

4) Per dar ______ dI coraggio, gli adolescenti spesso si comportano in modo molto ______.

5) Che __________! Dopo aver rubato davanti a tutti, ancora nega di averlo fatto. Ci vuole proprio ______.

6) Hai paura di un gattino così piccolo? Sei proprio un _______!

7) Non avrai mai le ____ per dire in faccia la verità al tuo capo.

8) Dai, ____ coraggio e lava i piatti, che sono una montagna!

9) Mio cugino è un genio in informatica. Ha veramente le palle _______.

10) il coraggio uno non se lo può ____, diceva il poeta Manzoni.

Soluzione

1) il FEGATO è da sempre l’organo del corpo simbolo di coraggio.

2) bisogna avere molto CORAGGIO per mettere la testa nella bocca di un leone.

3) Giovanni non aveva scelta. Per salvarsi dal terremoto poteva solamente saltare dal tetto. Il coraggio della DISPERAZIONE.

4) Per dar PROVA DI coraggio, gli adolescenti spesso si comportano in modo molto IMPRUDENTE.

5) Che SFACCIATAGGINE! Dopo aver rubato davanti a tutti, ancora nega di averlo fatto. Ci vuole proprio CORAGGIO.

6) Hai paura di un gattino così piccolo? Sei proprio un CACASOTTO!

7) Non avrai mai le PALLE per dire in faccia la verità al tuo capo.

8) Dai, FATTI coraggio e lava i piatti, che sono una montagna!

9) Mio cugino è un genio in informatica. Ha veramente le palle QUADRATE.

10) il coraggio uno non se lo può DARE, diceva il poeta Manzoni.