Nelle corde

Nelle corde (scarica audio)

Trascrizione

Come fare per esprimere in modo non offensivo che una persona non è capace a fare qualcosa?

Una possibilità è questa: “Non è nelle tue corde”.

Es:

Mia sorella è una brava artista, ma la matematica non è nelle sue corde.

Il mio amico è molto timido, parlare in pubblico non è nelle sue corde.

Lavoro nel settore della tecnologia. Ho provato a lavorare nell’agricoltura, come mio padre, ma gestire una fattoria e degli animali non è assolutamente nelle mie corde.

Si può usare anche senza negazione però:

La Roma secondo me può vincere lo scudetto quest’anno. Credo sia nelle sue corde.

Che è come dire: credo ce la possa fare, credo abbia le capacità necessarie, credo possa riuscirci. Parliamo di possibilità, capacità innate, predisposizione.

Un altro esempio:

Uno scrittore deve saper scrivere di tutto ma meglio che si occupi di ciò che è più nelle sue corde.

Cosa vuoi fare da grande? Cosa senti di avere più nelle tue corde?

Similmente potrei dire: dove sei più bravo? Cosa ti viene meglio? In quale ambito credi di avere le maggiori capacità? Dove hai più possibilità di emergere?

Quando si usa l’espressione “nelle corde” , si fa riferimento dunque a qualcosa che riguarda le abilità, le competenze o le inclinazioni naturali di una persona, come se fosse una melodia che può essere eseguita con facilità perché è nelle capacità di quella persona, proprio come un musicista suona le corde di uno strumento in modo competente.

Quindi, l’uso del termine “corde” è una metafora per rappresentare le abilità o le competenze personali.

Le mie corde possono riuscire a suonare questa melodia?

Di solito si usa il verbo essere:

Suonare non è nelle mie corde

Ma a volte si utilizza anche il verbo avere:

Non ho nelle mie corde la matematica.

Ad ogni modo, è un modo molto elegante per esprimere le abilità naturali di una persona o l’assenza di queste capacità.

Molto meglio che dire:

Gianni non è proprio capace a insegnare!

Sei proprio negato nella matematica.

Vi ricordo che esiste anche “essere portati per esprimere le competenze naturali, le predisposizioni, ma quella di oggi può avere persino un utilizzo più ampio.

Infatti parlando di materie o mestieri, essere portati o non essere portati in qualcosa è adattissima come modalità:

Sono molto portato in matematica

Non sono portato per questo mestiere

Invece posso usare “le corde”, sebbene più raramente, anche per esprimere semplici preferenze del momento, quando crediamo che qualche attività sarà più facile nell’esecuzione o per qualche motivo ci verrà bene, oppure il contrario, se non ce la sentiamo in quel momento di fare qualche cosa perché sappiamo o sentiamo che non riusciremo a farla bene.

Es:

Meglio che oggi non provi a battere il record. Non lo sento tra le mie corde. Magari domani.

L’uso principale comunque è quello di esprimere una propensione, inclinazione naturale verso determinate attività o situazioni, oppure, al contrario, la mancata propensione.

Facciamo adesso un piccolo esercizio di ripetizione:

Dovrei cantare? Lascia stare, non è proprio tra le mie corde.

Le lingue straniere pare siano nelle tue corde, quindi perché non ti iscrivi alla facoltà di lingue?

Occuparti di bambini non è tra le tue corde. Meglio che cerchi un lavoro come cameriere e non come baby sitter.

Non voglio lucenziarla dott. Rossi, solo farle considerare l’opportunità di occuparsi d’altro. La contabilità non sembra essere tra le sue corde.

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832 L’inclinazione

L’inclinazione

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Trascrizione

Qualche episodio fa vi ho parlato del verbo propendere.

Vi ho anche accennato, verso la fine, che un modo abbastanza formale per esprimere lo stesso concetto è attraverso la locuzione “essere incline“.

Essere incline a fare qualcosa è una modalità meno informale per dire che si è propensi a fare qualcosa. Si tratta, questo è importante, di una disposizione che dipende dal proprio carattere: una predisposizione.

Si tratta quindi di una propensione, di una disposizione per carattere, per modo di essere, per natura o per educazione ricevuta.

Es:

Io sono incline al perdono

Tu sei incline alla confidenza

Allora se io sono incline al perdono, sono disposto a perdonare, perché sono fatto così per natura, questo è il mio carattere: perdono con una certa facilità.

Se tu sei incline alla confidenza, il tuo carattere è quello di qualcuno che dà facilmente confidenza alle persone. Non riesci a essere freddo e distaccato, per natura. Ti viene facile e naturale entrare in confidenza con le persone, sei predisposto per questo.

Possiamo anche usare l’inclinazione in senso più generico. In questi casi equivale a essere disposti a fare qualcosa. Non parliamo di inclinazione naturale ma di circostanze, di occasioni particolari:

Es.

non sono incline a perdonarlo per ciò che mi ha fatto.

Questo vuol dire che non sono disposto a perdonarlo, che non voglio perdonarlo, che la mia volontà è quella di non andare nella direzione del perdono. In questo caso siamo molto vicini all’uso di “essere propenso”. Un po’ meno a “essere disposto” perché quando sono disposto a fare qualcosa, potrebbe essere perché ho preso un accordo e non perché credo sia giusto fare in quel modo.

Es:

Sono disposto a perdonarti ma solo se mi sposi.

Dunque “essere inclini” è un modo un po’ più elegante per esprimere il proprio pensiero.

Spesso si usa col verbo al condizionale:

Non so se tuo marito ti ama, ma avendo saputo che rientra a casa sempre tardi la sera, sarei incline a sospettare che ti nasconda qualcosa.

A volte è un modo per sollevare dei dubbi su una questione, pur esprimendo chiaramente il proprio pensiero, ma in modo non aggressivo, come dire che la situazione attuale suggerisce che le cose stiano in un certo modo.

L’inclinazione però non è solamente questo.

In senso proprio, si tratta di un concetto geometrico. Se c’è inclinazione allora esiste una pendenza. Un piano inclinato ad esempio è un piano che non si trova in posizione orizzontale. Si parla in generale di posizione obliqua di un oggetto rispetto a una linea o a un asse (asse orizzontale o verticale).

Se usciamo dalla geometria e non parliamo di piani inclinati, allora l’inclinazione è una caratteristica psicologica individuale che motiva la direzione o l’assunzione di un comportamento.

Abbiamo detto che può derivare dal proprio carattere, oppure siamo in casi particolari e vogliamo usare un linguaggio più elegante per esprimere il proprio pensiero.

Il termine inclinazione si usa molto spesso quando si parla di predisposizione, specie se parliamo di istruzione e lavoro. Anche il termine attitudine esprime lo stesso concetto.

Es:

Quando si deve scegliere il percorso di studi, bisogna seguire le proprie inclinazioni, le proprie attitudini.

C’è chi ha inclinazione per lo studio della matematica e chi invece ha una attitudine per la letteratura.

È simile al concetto di preferenza, ma direi che è molto più simile a quanto abbiano detto nell’episodio dedicato alla locuzione “essere portati a”.

In entrambi i casi parliamo di predisposizione, qualcosa che preferiamo perché ci risulta più facile, più comprensibile.

Di conseguenza se diciamo che una persona ha una inclinazione per la matematica, stiamo dicendo che è portata per la matematica, che ha una predisposizione per la matematica. Si aggiunge spesso “naturale:

Ho un’inclinazione naturale per la statistica. Ma il concetto non cambia.

Il termine inclinazione si usa anche per descrivere l’orientamento sessuale di una persona.

Parliamo dell’inclinazione sessuale. Anche in questo caso è la natura che guida le nostre preferenze. Una predisposizione, un’attitudine anche questa in fondo.

Ricapitolando, essere inclini si usa per esprimere il proprio pensiero o il proprio comportamento, sia per natura che in occasioni particolari, mentre il termine inclinazione, oltre che parlando della posizione di un oggetto, si usa per descrivere la predisposizione in ambito di studio, lavoro e preferenza in termini di gusti sessuali. Non solo sesso però.

Possiamo anche dire infatti, restando in ambito di preferenze e di gusti, di avere una simpatia per una persona, o che ci piace una persona usando “avere/mostrare una inclinazione”:

Emanuele ha sempre avuto una certa inclinazione per Maria, oltre che per la musica

Giovanni ha una marcata inclinazione per le donne con i capelli rossi.

Francesco mostra una certa inclinazione agli affari

Pietro ha una spiccata inclinazione allo studio

Scherzando si può anche dire:

Ho una certa inclinazione per i formaggi francesi

Non ho mai avuto una inclinazione per lo studio della grammatica.

Notate poi che mentre un tavolo può essere inclinato, così come la Torre di Pisa, che come sapete è inclinata, una persona si dice che è incline (a credere, a fare ecc) ma in entrambi i casi stiamo parlando di inclinazione.

Bene adesso un breve ripasso e poi ai membri dell’associazione propongo 10 domande su questo episodio.

Nel ripasso di oggi parliamo proprio di inclinazioni.

Irina: personalmente, sin da piccola sono sempre stata attratta dal corpo umano e dalla medicina, ma dal momento che come vedo il sangue svengo, ho preso un’altra strada.

Marcelo: se ci fossi stato io ti avrei detto: fatti sotto!… vedere il sangue non ti deve spaventare!… ma dimmi tu! …io credo che tu abbia abbastanza fegato per essere un brillante dottore.

Anthony: sono di diverso avviso. In quanto medico, ti dico che se la mera vista del sangue ti fa questo effetto, hai fatto bene a stare alla larga delle professioni mediche. Sapete la cosa triste però? Molti professionisti in quel campo non sono mica votati ai ruoli che svolgono. E con il periodo pandemico molti di questi hanno deciso che non valeva più la pena tornare ogni giorno alla carica!

Esercizi

10 domande per mettervi alla prova sull’episodio. Seguono le risposte.

Disponibili ai membri dell’associazione Italiano Semplicemente.

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826 Propendere

Propendere (scarica audio)

Trascrizione

Parliamo di scelte e decisioni.

Parliamo anche di opinioni.

Quando dobbiamo prendere una decisione, spesso usiamo il verbo propendere.

Cosa? Non l’avete mai usato?

Fino ad oggi no, capisco, ma lo farete in futuro!

Se usiamo questo verbo non esprimiamo un’opinione netta, decisa, ma è come se avessimo fatto una valutazione, una riflessione, e alla fine decidiamo qual è il nostro pensiero su una questione.

Più precisamente, vogliamo dire che siamo favorevoli a una soluzione o una decisione.

Che facciamo, proviamo a uscire anche se forse potrebbe piovere? Rischiamo?

Io propendo per il si, e voi?

Io propendo per aspettare un po’ e vediamo come si mette il tempo!

Propendere per il si o per il no si usano spessissimo.

In generale usiamo la preposizione per seguita da un verbo all’infinito:

Io propendo per provare, per aspettare eccetera.

Non è detto ci sia un verbo però.

Es:

Che facciamo, la guerra oppure trattiamo?

Io propendo per un compromesso.

Io propendo per trattare

Io propendo per la guerra

Usare questo verbo dunque è un modo per esprimere un’opinione pensata, su cui si è riflettuto e sulla quale si sono fatto le dovute riflessioni.

Ha senso usarlo quando c’è una alternativa.

Non posso dire ad esempio:

Oggi propendo per leggere un libro.

Questa è solamente una decisione.

Invece ha senso dire:

Ho un bel libro da leggere, oppure potrei fare una passeggiata col mio amico Marcelo.

Io propendo per la passeggiata!

Dunque, si usa nei casi in cui vi sia dubbio o necessità di scelta.

Non si usa sempre la preposizione per:

Giovanni ha detto che nelle sue spiegazioni non parla mai di grammatica:

Io propenderei a credergli, e voi?

Come facciamo a scegliere la preposizione da usare?

Si usa la preposizione “a” quando il senso è più vicino a essere incline, essere disposto. L’alternativa è meno marcata, meno netta, non esattamente definita. Sto dicendo che sono disposto a fare qualcosa.

Es: se c’è un problema e credo che si sistemerà. Posso dire:

Propendo a credere che tutto si sistemerà.

È simile a “penso che“. In questi casi si usa anche “essere propenso”:

Sono propenso a credere che si troverà una soluzione.

Con questa forma “sono propenso” (propensa al femminile) si usa sempre “a” seguita dal verbo all’infinito.

Vedete che c’è un pensiero, spesso una speranza, ma anche una riflessione.

Pensiamo un attimo alla radice del verbo propendere:

Propendere è simile a “pendere“, quindi possiamo considerare, come immagine un piano inclinato. E se mettiamo una pallina su un piano inclinato la pallina va in una direzione precisa: va in discesa. Fate conto che quella pallina è il vostro pensiero: va in una certa direzione. Tende ad andare in quella direzione.

Si usa anche una forma più formale: essere incline a, molto simile a essere propenso a:

Sono incline a credere che la crisi non terminerà a breve.

L’inclinazione è però un concetto più complesso. Lo vediamo in uno dei prossimi episodi di due minuti con Italiano Semplicemente. Con l’occasione parleremo anche della cosiddetta propensione.

Concludo dicendo che per esprimere lo stesso concetto del verbo propendere si può anche semplicemente usare la forma condizionale:

Mare o montagna quest’anno?

Propendo per la montagna

Oppure:

Io andrei in montagna

Io sceglierei la montagna.

Quindi io propendo per fare diventa io farei. Io sono propenso a mangiare può diventare io mangerei eccetera.

Adesso il ripasso del giorno.

Ricordatevi che la caratteristica degli episodi di questa rubrica, la caratteristica che contraddistingue questa rubrica dalle altre è proprio la presenza dei ripassi, che servono a rispolverare ciò che abbiamo già spiegato e questo lo facciamo per non dimenticare.

Un metodo unico che non trovate in nessun altro sito.

Dimenticavo che dopo il ripasso i membri possono fare anche un l’esercizio che consiste nel rispondere a 10 domande.

Marcelo: dopo due mesi e passa che giro in Italia, devo ammettere che mi manca un po’ la mia casa. Tra l’altro ho lasciato svariate cosette in sospeso.

Mariana: Ciao Marcelo, già scalpiti per il ritorno a casa? Di questo giro per il bel paese non ne puoi piú? Mi vedo costretta a dirti che stai provando il rovescio della medaglia.

Irina: Arriva sempre il momento in cui il corpo inizia a pagare lo scotto, e non te la senti di fare altro.
In pratica te ne freghi di tutto il resto e al contempo ti verranno in mente un sacco di posti che non hai visitato ma ormai la frittata è fatta e ti sei reso conto che è arrivato il momento del rientro!

Ulrike: Voglio farti una domanda: è plausibile un altro viaggio simile a questo in futuro?

Per i membri: gli esercizi sono salvati nella cartella di Google drive

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