852 Episodio di raccordo tra “non appena” , “neanche” , “manco” e “come”

Episodio di raccordo tra “non appena” , “manco” , “neanche” e “come”

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Trascrizione

Buongiorno a tutti!
Oggi facciamo un episodio di raccordo. Vale a dire che collegherò alcuni episodi già realizzati che hanno qualcosa in comune.

Un raccordo è qualcosa che serve ad unire. È qualcosa che serve a mettere in collegamento o in comunicazione due o più parti.

A Roma abbiamo il grande raccordo anulare, una strada circolare che circonda la città e unisce varie strade, o meglio funge da raccordo tra le principali arterie che collegano la periferia alla capitale.

Allora alcuni episodi di questa rubrica possono sembrare scollegati quando in realtà non lo sono.

Vediamo infatti di aggiungere qualcosa a proposito dell’uso di come, appena, non appena, neanche, manco.

In tutti questi episodi l’idea di cui si è parlato è sempre quella di esprimere qualcosa di simile a “subito dopo” aver fatto qualcosa, subito dopo un evento in generale.

Abbiamo visto che “appena” e “non appena” possono essere usati allo stesso modo poiché quel “non” può essere considerato pleonastico.

Es:

Appena finisco di mangiare ti chiamo

Non appena finisco di mangiare ti chiamo

Non cambia il significato.

Subito dopo aver finito di mangiare ti chiamo.

Stessa cosa.

Se invece usiamo “come” ugualmente non cambia il senso nella sostanza:

Come finisco di mangiare ti chiamo

Si trasmette più immediatezza in questo caso, più vicinanza tra la fine del pasto e la telefonata e spesso lo facciamo per rassicurare una persona.

Non posso però “neanche” e “manco”, in questi casi, perché non c’è un evento negativo che accade. Potrei dire:

Neanche ero uscito di casa che ha iniziato a piovere

Manco ero uscito di casa che ha iniziato a piovere.

Non ero neanche uscito che già pioveva

Non ero manco uscito che già pioveva.

Tra l’altro, neanche e manco si riferiscono quasi sempre a qualcosa che accade un attimo prima, e non un attimo dopo. In pratica pioveva già prima che uscissi di casa.

Altre volte però posso ugualnente intendere “neanche” e “manco“, come “immediatamente dopo“:

Neanche arrivo a casa che suona il telefono.

In questo caso ero appena entrato quando ha iniziato suonare il telefono. L’obiettivo è trasmettere ansia o comunque qualcosa di pressante, ancora un’emozione negativa dunque.

L’uso di “neanche” o di “manco” è come detto è indifferente, ma “manco” è più informale.

Aggiungo un’altra differenza nell’uso rispetto a “come“, “appena” e “non appena” .

Sia “neanche” che “manco” come detto trasmettono generalmente un’emozione negativa, e ad esempio si usano maggiormente contro qualcuno, spesso per farla sentire in colpa o quando si parla in termini negativi di un’altra persona. Comunque si parla di eventi passati.

Manco ci siamo lasciati che subito si è risposato

Neanche mi sono girato che già non c’era più

Neanche apro la porta che subito entra senza chiedere il permesso.

In questi casi possiamo usare anche “come” e anche “appena” e “non appena“, ma l’uso di “Come“, “appena” e “non appena” sono più frequenti con la successione di eventi:

Come esco di casa inizia a piovere

Come arrivo ti chiamo

Non appena mi laureo voglio subito iniziare a lavorare

Appena arrivo in ufficio prendo un caffè

Se uso “neanche” e “manco” al posto di “come” , quindi con gli eventi, magari voglio trasmettere la mia sfortuna. Sempre qualcosa di negativo e già passato.

Manco esco di casa che inizia a piovere. Che sfiga!

Per oggi può bastare così. Adesso ripassiamo.

Peggy: Ieri mi sono vista con delle amiche, ivi inclusa una che non si è fatta viva da un bel pezzo, in quanto si è trasferita al nord. A dire il vero, è cambiata abbastanza e neanche sembrava lei. Sono proprio contenta per lei, dal momento che in questi anni, con i suoi impegni, ha fatto strada al lavoro, e da qui a qualche mese si sposerà. Sembra proprio felice.

Marcelo: sembra che tutto sia filato liscio, beati voi che vi divertite. Quanto a me, ho passato la serata facendo inutili elucubrazioni sul possibile destino dell’Argentina. Era meglio andare a fare una bella passeggiata.

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741 Il “non” pleonastico

Il “non” pleonastico

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Giovanni: nell’ultimo episodio vi ho accennato ad un uso particolare di “non”, che però normalmente serve a negare.

Abbiamo visto in particolare alcune frasi:

Non ti parlerò più fino a quando non mi dirai che hai sbagliato!

Vediamo altri esempi simili:

Devi studiare fino a quando non sarai abbastanza preparato.

Camminerò fino a quando non sarò arrivato a casa.

In questi casi si parla sempre di qualcosa che continuerà fino ad un momento preciso, fino ad un certo punto.

Possiamo ovviamente sostituire “fino a quando” e “fino a che” con finché:

Ti bacio finché non ti stanchi

Mangerò finché non sarò sazio

Un non madrelingua però può trovare strano l’uso della negazione “non” in questi casi. In effetti il senso delle frasi non cambia se togliamo “non“:

Non ti parlerò più fino a quando mi dirai che hai sbagliato!

Devi studiare fino a quando sarai abbastanza preparato.

Camminerò fino a quando sarò attivato a casa.

Ti bacio finché sarai stanca

Mangerò finché sarò sazio

Se ricordate abbiamo già incontrato un caso simile nell’episodio dedicato al termine “appena“.

Anche in quell’episodio abbiamo visto che c’è un uso particolare di “appena” in cui la frase ha lo stesso significato con e senza “non“:

Prendo il caffè non appena mi sveglio.

Non appena arrivo a casa mi sdraio sul divano.

In questi casi “appena” come abbiamo visto, ha il senso di “subito dopo“, “subito dopo che”:

Prendo il caffè subito dopo che mi sono svegliato

Subito dopo essere arrivato a casa mi sdraio sul divano.

Anche in questi casi dunque il “non” perde il valore della negazione.

In ognuno di questi casi si parla di “non” pleonastico.

“Pleonastico” significa superfluo, inutile, non necessario. Un aggettivo questo che è in genere usato per descrivere comportamenti.

Anche con “appena“, dunque, posso togliere il “non” (in quanto pleonastico) senza cambiare il senso della frase:

Prendo il caffè appena mi sveglio.

Appena arrivo a casa mi sdraio sul divano.

Direi però che quando si parla di tempo e di eventi che si susseguono rapidamente, il “non” dà un maggior senso di vicinanza tra le due azioni, come a dire “subito dopo” , “immediatamente dopo”.

Ci sono però anche altre occasioni in cui compare questo “non pleonastico“: quando usiamo “per poco” e anche “a meno che” e le sue forme più o meno equivalenti, cioè “salvo che” e “eccetto che“.

Vediamo qualche esempio:

Oggi mi sono svegliato tardi e per poco non perdevo l’autobus.

Anche in questo caso si può togliere il non e il senso non cambia, sebbene a dire il vero si perda ancora una volta quel senso legato al tempo: qualcosa che accade ma solamente per una questione di un tempo brevissimo.

Vediamo con “a meno che”:

Vieni a cena da me? A meno che tu non preferisca andare al ristorante.

Stesso discorso. Togliendo il non va bene lo stesso. In questo caso, non parlando di tempo, non c’è proprio alcuna differenza. Nessuna delle due forme è sbagliata.

Notate che se invece io dico:

Vieni a cena da me? Sempre che tu non preferisca andare al ristorante.

In questo caso il “non” conserva il senso di negazione.

Oggi il ripasso del giorno lo dedichiamo al matrimonio di Khaled, un membro dell’associazione “Italiano Semplicemente“.

Irina: Tanti auguri Khaled, che tu possa essere felice come hai sempre desiderato. Notate che ho usato il congiuntivo. Non so se rendo!

Sofie: Una bella notizia, su questo non ci piove, anche per i membri de l’associazione che sono agli antipodi dell’Egitto. Non voglio essere da meno degli altri membri nel congratularmi con te!

Rafaela: Dunque, cari Khaled e Nadia, state li li per esordire nella nuova vita di coppia. Accettatene tutti gli annessi e connessi. Datevi manforte in ogni momento e circostanza. Assecondatevi a vicenda nei vostri progetti che sono ancora in fieri. Vi auguriamo numerosi successi e una vita con i fiocchi.

Harjit: Buongiorno Khaled e amici!. Per Khaled e Nadia invio i miei auguri di felicità per questa nuova tappa della vita. Che tutti i progetti che hanno immaginato come coppia diventino realtà. Auguri! Ah, dimenticavo, ricorda la frase di ripasso: hai voluto la bicicletta! Ora sai cosa segue!

Albèric: Devo dire che se fossi al tuo posto, probabilmente fino all’ultimo momento avrei dei dubbi in merito. Non voglio dare adito a fraintendimenti, ma è una decisione con la D maiuscola. In queste occasioni comunque, è sempre meglio che i miei amici facciano quadrato attorno a me piuttosto che dirmi “attaccati al tram“!

Marcelo: Khaled, non molto tempo fa abbiamo parlato della vita di coppia e ricorderai che ho pressappoco 48 anni di matrimonio alle spalle. Sento il dovere di tenderti la mano. Ti posso dire che mi ricordo di tutti i momenti di felicità vissuti insieme, ma anche quelli cattivi. Per questi ultimi, devi solo armarti di pazienza. Sii accondiscendente con tua moglie e non deve mai mancare il “sì, amore!” Se c’è amore, anche le giornate no si superano sempre. Il matrimonio è una vera svolta nella vita e va vissuta all’insegna dell’amore, del rispetto reciproco e di Dio. Adesso non voglio più farti sorbire i miei consigli, ma soltanto i miei auguri di una vita piena di amore e felicità!. Questo è quanto.

Khaled: Grazie a tutti. Sono felice di sposarmi. Come ricorderete, anche in tempi non sospetti ho manifestato la mia voglia di avere una famiglia. Volete sapere che ne sarà della vecchia vita da single? Non la rimpiango, della serie “ogni cosa a suo tempo“. Adesso la mia vita sarà edificante più che mai. Già mi immagino circondato dai miei figli e già immagino mia moglie che mi rimprovera per essere troppo accondiscendente! In Egitto l’educazione dei figli è un compito prettamente femminile, ma ovviamente io darò manforte a Nadia, se non altro per non farmi dare del paravento! Che Dio ce la mandi buona!

n. 161 – APPENA – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Trascrizione

Giovanni: Oggi episodio n. 161 della rubrica “2 minuti con Italiano Semplicemente“. Parlerò molto veloce però per stare nei tempi. ok?

Ho appena pronunciato il numero 161, pronunciando appena 3 numeri (1,6 ed 1), ed appena ho pronunciato questa parola per la terza volta mi sono accorto che l’ho fatto in tre modi diversi. Però non appena me ne sono accorto mi sono detto: bisogna spiegare bene questo termine e lo farà appena avrò un attimo di tempo. Ecco, adesso che ho appena iniziato a registrare questo episodio, mi sono appena accorto che esistono 4 diverse modalità di utilizzo, e non tre!! Immagino che sarete appena appena confusi, ma vedrete che “non appena” avrò terminato tutto sarà più chiaro.

Vi gira la testa?

Qualcuno di voi dirà:

Appena appena!

Bene, allora vi spiegherò velocissimamente la parola “appena“.

Un termine ostico da digerire, e per capirlo serve solamente fare degli esempi.

Primo utilizzo di appena:

Mi sono appena accorto che… (eccetera)

Ho appena mangiato

Abbiamo appena visto Maria

Avete appena finito.

In questo indica qualcosa che è iniziato da poco tempo, pochissimo tempo, come quando ho detto all’inizio: “ho appena pronunciato il numero 161“, vale a dire che l’ho fatto pochi istanti fa. Si parla di poco tempo dunque.

Secondo utilizzo:

Ho mangiato appena una mela

Lavorerò appena 2 ore

Ho pronunciato appena 3 numeri

Ho studiato appena 1 ora

L’episodio dura appena 2 minuti

In questo caso significa solo, solamente, soltanto. Si usa non solo con i numeri comunque. Permane tuttavia il concetto di “poco”:

Mi sento appena confusa (cioè un pochino, un poco confusa)

Spesso indica che c’è della fatica a raggiungere quel “poco”, quindi è come dire: “a fatica”, “a stento”, “al massimo”.

Era buio, non c’era luce, ci si vedeva appena!

Dammi appena un goccio di vino, ma proprio un goccio ok? Non più di un goccio!

Siamo arrivati appena in tempo! Che fatica!

Terzo utilizzo: abbiamo due attività.

Appena mi sono accorto di aver sbagliato, ho subito corretto

Appena mi alzo, faccio la doccia

Appena vado a casa, corro in giardino per dare un bacio al mio cavallo!

Anche qui indica, come nel primo caso, un tempo breve, ma tra due attività:

Quando finisce la prima attività, immediatamente, inizia la seconda. Potete anche sostituire “appena” con: “subito dopo che”.

Appena inizia a piovere apro l’ombrello

Lo farò appena possibile!

In tutti questi casi, e solo in questi casi della terza categoria, posso anche dire “non appena“.

Quindi:

Non appena mi sono accorto di aver sbagliato, ho subito corretto

Non appena mi alzo, faccio la doccia

Non appena vado a casa, corro in giardino per dare un bacio al mio cavallo!

Non appena inizia a piovere apro l’ombrello

Lo farò non appena possibile

Adesso, come al solito, esercitiamoci con le espressioni passate:

Prima però, vi devo dire che appena appena, detto due volte di fila, significa “poco, pochissimo”, si usa molto:

Vuoi ancora un po’ di pasta?

– Appena appena! Grazie

C’era una luce appena appena percettibile.

Se fossi passato appena appena prima, la macchina mi avrebbe colpito. Che fortuna.

Ripasso:

Andrè (Brasile 🇧🇷)

Siamo alle solite, sotto Natale si mangia e si festeggia troppo intorno alla tavola e ci si dimentica del vero significato della festa. E dire che si rischia di accusare il colpo se la bilancia farà venire a galla la nostra esagerazione. Vuoi mangiare fino a scoppiare? Nulla quaestio, ma cerca di fare almeno una buona azione.

Rauno (Finlandia): L’Inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con italiano semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!